LA LETTERA di Corrado Visone
Gentilissima signora Brambilla Vittoria Michela,
altresì detta Miss Eleganza Emilia, veniamo noi con questa mia addirvi, che la vostra proposta di legge di considerare il coniglio un animale d’affezione viene accolta con grandissimo favore sulla nostra amena isola d’Ischia. Noi isolani vi incoraggiamo a proseguire nel cammino di questa sì importante legge, e vi raccontiamo la nostra esperienza personale. Qui da noi il coniglio è considerato da sempre un animale d’affezione. Mia nonna era affezionata a tutti i conigli che teneva. Li chiamava per nome (ricordo a mo’ di esempio Tonino ‘o zuoppo e Pascalino meza recchia) e li faceva scorrazzare liberi e felici nell’aere. Era talmente affezionata ai suoi conigli che ogni animale teneva un monolocale, scavato nella terra, dove poteva avere un’adeguata privacy e un servizio in camera di prim’ordine. Mia nonna infatti, al mattino lasciava l’erba detta “dei conigli” nelle camere, e loro si davano in grandi libagioni. Era affezionatissima, davvero. A un certo punto della stagione, quando il coniglio raggiungeva esattamente il peso di un chilo e trecento grammi, mia nonna lo catturava con una sola mano e lo destinava ad un altro luogo di ristoro, dove accompagnato dall’aglio, dal vino e dai pomodorini si crogiolava in una piscina bollente dove prendeva calore e colore, e per lui, coniglio montanaro, sembrava di essere al mare. Davvero una comodità! Ogni volta che un animale passava a miglior vita, mia nonna era triste e voleva essere consolata. Infatti ogni volta che un suo coniglio moriva, mia nonna esclamava sempre “m’aggio cunzulata!”. Mia nonna ha sempre trattato i suoi conigli con tutti i riguardi, ci teneva che fossero sempre puliti, difatti li lavava addirittura col vino, e ci teneva che fossero in ordine, le interiora da una parte, dall’altra i pezzi. Al termine di questo procedimento, il coniglio era profumatissimo e pronto per uscire, a tavola, con gli amici. Sull’isola d’Ischia, gentilissima signora Brambilla, troverete il paradiso dei conigli, tutti gli ischitani saranno pronti a prendersene cura, a trattarli da ospiti importanti! State tranquilla che sull’isola, i conigli, non passeranno dalla padella alla brace! Ma saranno preparati in un tiano di terracotta, riscaldati a fuoco lento, in un’atmosfera d’amore e gioia, soprattutto di domenica! Vostro affezionatissimo, Corrado Visone
Dai cani e gatti trattati meglio degli umani(e mi sta anche bene!!)mo’ci mettiamo anche il coniglio!!!e la catena alimentare???signora brambilla,ma mi faccia il piacere!!!!
Solo una parola, vergogna
Anche se il coniglio è un animale molto gradito agli ischitani dal punto di vista culinario,ci sono sempre più ischitani che si volgono alla cucina etica vegana,escludendo dalla propria dieta qualunque prodotto di origine animale,senza per questo rinunciare a gusto e sapore,e a tutto vantaggio della salute.Mi chiedo quante persone mangerebbero il coniglio e altri animali se dovessero ucciderli con le proprie mani. E mi chiedo se avete una vaga idea di quante persone vegane non vengono a Ischia perchè non esiste un ristorante vegano e manca la sensibilità e la preparazione per soddisfare,anche solo sporadicamente,questa richiesta!
Io non ho parole per questo cretino.
Il coniglio è un animale domestico ormai.
La catena alimentare non è fatta di questo glielo assicuro.
Che ignoranza
Ma fate tanto gli animalisti e poi magari davanti alla fame, all’elemosina giornaliera, ci passate sopra anche con uno sguardo malefico, “ma vai a lavorare”…. l’animale è creato anche per soddisfare i fabbisogni dell’uomo e il coniglio è uno di quelli…oltre quindi al pollo al tacchino all’anatra…voglio vedere quanti di voi perbenisti se vi venisse offerto un piatto da gourmet di qualsiasi animale, impiattato dal migliore dei chef…se nn lo mangiate……”vegani”….ma ditelo che volete dimagrire!!!
ogni sabato uccido un bel coniglietto,per poi mangiarlo la domenica e mi faccio anche una ricca scarpetta con il pane di boccia caldo caldo.e continuero’a farlo anno dopo anno,anche se a qualche pazzo possa venire in mente di accettare la proposta della brambilla.W ischia W le tradizioni.Per i mangiatori di erba …moderate i termini
Ultimamente ai conigli fischiano le orecchie in continuazione.
Prima Bergoglio, poi la Brambilla…
Coraggio Conigli, l’alfabeto è appena iniziato…
Ah, dimenticavo, a voi l’alfabeto si ferma alla D, di Domenica…
Ciao Francesca, per noi ischitani, l’avrai capito, il coniglio è un’istituzione, ognuno di noi ha dei bellissimi ricordi legati ad esso, perché veniva e viene consumato nei giorni di festa. Tu cosa diresti se uno qualsiasi dei “politici” attuali proponesse una legge per l’abolizione delle torte? Immagino e spero che non saresti d’accordo. In ogni caso ognuno può seguire la dieta e principi alimentari che vuole senza però offendere e dare dell’ignorante al prossimo solo perché non condivide i propri principi.
Saluti
finalmente … il Bianconiglio smetterà di correre ….. ops scappare
E basta con questi luoghi comuni di cui il buon Diego si fa interprete. Ma chi lo dice che chi ama gli animali è indifferente alle sofferenze umane? Si legga Tolstoj o Maria Teresa di Calcutta e l’indimenticabile Margherita Hack, o Raffaele La Capria. Ma l’elenco sarebbe lungo e dubito che Diego si dedichi con passione ai libri, altrimenti certe banalità non le scriverebbe
Gente talmente ignorante che non merita quasi risposta… dovreste provare gli amore dei conigli prima di giudicare e lo dico da possessore di cani e gatti.
PERCHÉ NON MANGIATE IL VOSTRO CANE O GATTO?
Alex: è presto detto. Perché cane e gatto (o i loro parenti stretti) sono animali predatori in natura e vengono allevati dall’uomo come animali da lavoro o compagnia da millenni; il coniglio è un anumale preda in natura, lo mangiano pure cani e gatti e viene allevato da sempre per quello che è, cioè cibo. Per non parlare della differenza d’intelligenza abissale tra il coniglio (uno dei mammiferi più stupidi) e cani e gatti (dotati di una discreta intelligenza). Solo un cerebroleso non capisce la differenza tra cane/gatto e coniglio.
Francesca: il coniglio è un animale domestico a casa tua, nelle case di 9 su 10 degli italiani e di qualsiasi persona normale il coniglio è e rimane arrosto, spezzatino, ragù, insomma, fa un po’ te. Nella catena alimentare, non solo umana, il coniglio occupa i posti più bassi: la sua ragion d’esistenza è di essere mangiato, casomai è erroneo tenerlo in casa e credere che un arrosto saltellante sia capace di sentimenti. Questa è stupida antropomorfizzazione di un animale da parte di gente illusa.
Nunzia: spiacente, ma i vegani rimangono il nulla per cento della popolazione, e sono pure in calo.
Comunque state tranquilli, la legge della Brambilla non passerà, il coniglio continuerà a occupare il posto che gli spetta nelle nostre tavole.