IDA TROFA | “Uno sciame sismico, poco prima dell’alba, anzi no, tuoni e fulmini di forte intensità hanno scosso l’isola”. La verità, come troppo spesso accade, non la sapremo mai. Sappiamo, però, che l’INGV ha emesso due verdetti contrastanti che non depongono affatto a favore dell’istituzione.
Anche ieri l’INGV, con la sezione napoletana, mostra tutti i suoi limiti ed una totale confusione di gestione. Mostra, soprattutto, di non riuscire a tenere il controllo ed il monitoraggio del nostro martoriato, fragile è difficile territorio.
Alle 6,35 parte il primo comunicato all’indirizzo di tutti gli organismi di sicurezza: uno sciame sismico ha interessato Ischia. Siamo sempre qua, sull’isola verde, epicentro a poco più di un chilometro di profondità. A darne notizia è il turno di notte dell’INGV.
Poi, dopo un paio d’ore, cambia il turno e cambiato le versioni!
Arriva alle 8,55, uno sconclusionato e poco chiarificatore controcomunicato. La firma è sempre della dottoressa Bianco, solo che gli operatori INGV in servizio sono diversi. La direttrice dell’Osservatorio Partenopeo smentisce le precedenti dichiarazioni ed esclude che i segnali rilevati fossero terremoti. Però non dice cosa erano. Ormai è un vero delirio sul caso dei rilievi e sul caso dei terremoti ad Ischia.
Eppure in sala all’opera si trovavano tra gli operatori più esperti.
Se non si fosse trattato di terremoti non avrebbero fatto il comunicato. Era già accaduto in situazioni climatiche analoghe lo scorso 7 novembre quando tuoni e fulmini furono registrati dai segnali riportando grafici simili ad una scossa. Lo studio delle cause e dei grafici, portò allora gli stessi tecnici, che ieri hanno emesso un comunicato da sciame, a chiarire che non c’è stato nessun terremoto, ma solo tuoni e fulmini.
Sembra impossibile che stavolta l’INGV non l’abbia capito (i tuoni si distinguono dai tempi d’arrivo molto lunghi tra una stazione e l’altra).
Fatto sta che appena dopo il cambio turno c’è stata la smentita.
L’unica spiegazione potrebbe essere che ancora una volta gli eventi erano registrati alla sola stazione dell’Osservatorio di Casamicciola. In questa ipotesi, è quasi impossibile distinguere un terremoto da un tuono.
I COMUNICATI
All’alba torna la paura. In una nota al DPC Servizio Rischio Vulcanico Regione Campania, alla Sala Operativa di Protezione Civile, Sala Sismica INGV, alla Prefettura di Napoli
Si comunica che “ 02/12/2017 ORE (orario locale): 06:35 Dalle ore (UTC) 06:14 del 02/12/2017 è stata registrata una sequenza di eventi sismici nell’area ISCHIA”.
Un elenco chiaro degli eventi sviluppatisi, secondo questi dati, ad 1.05 km di profondità
Il primo alle 06:13:49 con Md 0.7. Alle 06:21:40 un altro rilievo con magnitudo non riscontrata alle 06:21:55 ancora magnitudo “nc“si prosegue alle 06:23:40 con una magnitudo di 0.7 per finire alle 06:29:15 con una registrazione di Md pari ad 1.3 ed in ultimo alle 06:30:38 con una magnitudo di 1.3 .
Alle 8:55 il comunicato di rettifica del Direttore del’Osservatorio Vesuviano Dott. Francesco Bianco che in aggiornamento informa che“dopo una attenta analisi delle forme d’onda, gli eventi registrati e precedentemente comunicati come sciame sismico nell’area di Ischia NON sono ascrivibili ad eventi di natura sismica”.
Dire che dei segnali sismici non sono ‘eventi sismici’ è ovviamente un ossimoro, una contraddizione in termini. Evidentemente la direttrice voleva dire che non sono terremoti, ma ormai non gestiamo neanche l’emergenza nei rilievi scientifici, figuriamoci quella sismica e vulcanica…
ERA IL 7 NOVEMBRE
Episodi simili, di tuoni registrati come terremoti, non sono nuovi sul territorio, con le installazione dei piccoli rilevatori a terra, non è difficile confondersi, e l’INGV su Ischia ha mostrato già ampiamente di non aver il polso della situazione. Perché gli stessi operatori un giorno dovrebbero distinguere chiaramente un tuono e l’altro giorno no? Misteri di casa nostra.
Scariche atmosferiche di grossa intensità sull’Isola d’Ischia registrate ormai di sovente come terremoti o,addirittura, sciami sismici dai rilevatori del’INGV. Almeno questa è la versione ufficiale e, non avendo la popolazione percepito l’evento, non possiamo che credervi.
La tempesta di tuoni e fulmini che ha caratterizzato i temporali di queste ore non ha mancato di mostrare i suoi pericolosi effetti. Lo aveva già fatto Martedì 7 novembre quando erano da poco passate le otto e venti del mattino, un tuono con il conseguente fulmine ha scaricato con una tale potenza che la stazione di rilevamento OC9 di Casamicciola alla Sentinella ha rilevato la scarica riportando il segnale come si trattasse di un terremoto.
Gli stessi addetto dell’Osservatorio il 7 novembre hanno rilevato trattarsi di “tuoni“ .Ieri, le medesime persone, hanno invece parlato di sciame sismico salvo essere smentiti dai colleghi del turno successivo. Insomma nuove tesi tesi discordanti dell’osservatorio. A seconda dei turni di servizio cambiano le versioni. E questo francamente, non è accettabile.
Lo scorso novembre la potenza è stata tale da generare un segnale apparentemente simile a quello sismico “Si vede dai tempi di arrivo alle varie stazioni (lunghissimi, coerenti con la velocità del suono) e dall’aspetto (alta frequenza) visti ben amplificati in sala.“- ci spiegarono all’epoca rassicurandoci che non si tratta dell’ennesimo cantonata su di un terremoto ad Ischia, ma della pura verità.
Nel merito in quei giorni è emerso che le scariche atmosferiche sono state di portata tale da causare danni agli elettrodomestici di diverse abitazioni proprio alla Sentinella e a Via Castanito ed in parte via Oneso tra Casamicciola Terme e Lacco Ameno. Accade spesso la zona è particolarmente soggetta. Le scariche, attraverso un processo fisico molto complesso ed indiretto restituiscono agli apparecchi elettrici tensioni tali da farli finire fuori uso. In ogni caso i danni indicano che il fulmine e’ caduto molto vicino alle abitazioni, generando un effetto di propagazione delle scariche atmosferiche altrettanto pericoloso di una scarica diretta.
Anche ieri, è inutile negarlo, i tuoni ed i fulmini con la forte allerta meteo ci ha messo paura. Niente di strano che le continue scariche abbiano mandato in tilt i sistemi di rilevamento dell’INGV. Non di meno non è tollerabile tutto questo pressappochismo.
Rassegniamoci, in ogni caso, dopo il Terremoto, con la grandine ed i tuoni, si preannuncia un inverno lunghissimo e tutt’altro che distensivo.
Posti che vanno coperti per meritograzia ! meglio se stanno zitti