Ida Trofa | La Lady May entra come un treno nel porticciolo di Lacco Ameno. Paura e incredulità per un sinistro marittimo che ha quasi dell’incredibile. Tra le ipotesi una manovra errata ed il blocco dei motori in fase di manovra, ma anche la programmazione degli ormeggi lascia molto a desiderare.
Così, certamente, dopo quanto accaduto si farà a gara per scoprire, in modo da poter puntare sulla cabala, chi è più arguto, tra gli operatori e i responsabili portuali della Marina di Capitello Scarl o il comandante della Lady May.
Un moto yacht battente bandiera Inglese, un Pleasure Craft di 32 metri per 6 metri di ampiezza partito a mezzogiorno del 6 luglio dal porto di La Spezia per schiantarsi alle 19.24 di ieri, 7 luglio, in quello che dovrebbe essere il porto turistico di Lacco Ameno, pontile Capitello.
Un porto appena riaperto dopo la disastrosa mareggiata di febbraio che lo aveva, di fatto, devastato.
Il Lady May è entrato di prua, a tutta velocità, dirigendosi verso il pontile del Capitello, mentre un vespaio di gommoni, e gommonci gli navigava dietro a tutta birra nel tentativo di fermarlo.
Scene tragicomiche in salsa lacchese.
Complici le dimensioni, il 32 metri ha trascinato via tutto quanto gli si parava davanti: cime, corpi morti e quant’altro, prima di fermare la sua corsa contro un altro yacht già ormeggiato in banchina.
Dritto per dritto sul molo di legno: ingenti i danni alle strutture, mentre la Lady May non sembra neppure essere stata scalfita.
E’ evidente come, con un pontile mega yacht nella zona del Fungo a disposizione della Scarl di Giuseppe Perrella, non era certo il pontile Capitello, il luogo destinato all’imbarcazione inglese.
Questo, però, certamente sarà al vaglio delle autorità.
E, come sempre, tutto è bene quel che finisce bene e per la dura legge dei marinai, la colpa è sempre del comandante e mai del pilota anche se, sarebbe bene puntare sulla qualità e sulla sicurezza di chi gestisce taluni servizi che comportano rischi per la pubblica e privata incolumità.
Fortunatamente, solo tanta paura e nessun ferito.
Nel merito è stato aperto un fascicolo dalla Guardia Costiera.
Ieri è andata bene, per l’ennesima volta. Gli uomini del TV Andrea Meloni sono prontamente intervenuti sul posto unitamente agli agenti della Polizia Municipale del comandante Raffaele Monti.
Stando alle prime indagini, benché in questi casi sia d’obbligo l’intervento del RINA, i motori della Lady May si sarebbero bloccati in fase di manovra causando l’ennesimo sinistro marittimo all’ombra del Fungo. L’imbarcazione con i suoi ospiti resta ferma nel porto di Lacco Ameno in attesa delle deduzioni e delle indicazioni delle autorità marittime.
Ecco un video realizzato da Antonio Russano, nel quale emerge l’intera dinamica dell’incidente.
Seguono aggiornamenti…
Azz’, Schettino non è niente !!!
Questi diportisti hanno rotto il cazzo.
cosa ci faceva l imbarcazione lì dentro e con quell abbrivio ?
I portuali perché non hanno avvisato del cosa cazzo stava combinando l imbarcazione prima che entrasse nel porticciolo,dormivano ?
Perché non ha dato fondo ?
Perché non ha attivato l avviso sonoro di pericolo?
Perché ha preso quello abbrivio allingresso del porto,che manovra voleva fare ,quella di un attentato?
L avaria /blackout è previsto,ma che ci faceva lì dentro con quell abbrivio della madonna?
Avevano le luci di via spente ,radar spento ,nella cabina di comando non ho visto nessuno .
Non hanno comunicato via vhf ch 16 che c era un emergenza in corso
Questi sono dei kamikazzen con la bandiera italiana a poppa!
Come cazzen scrivi cosa hai preso la patente nautica da 2 giorni? Innanizitutto 32 metri non è un imbarcazione ma una Nave seconda cosa cosa faceva dava fondo con quella stazza e quella velocità? Stai sicuro si fermava….. Per non parlare del canale 16 cosa minchia avrebbe dovuto chiamare sul canale di soccorso che gli si erano bloccati i motori durante la manovra? A limite poteva sintonizzarsi sulla frequenza del porticciolo che è ben diverso. Il radar? vabbè lasciamo stare……….