Gaetano Di Meglio | Chiara Conti chiude le porte a Pietro Lagnese. Chiara Conti difende la laicità della scuola a differenza di alcune sue colleghe e numerose bizzoche docenti sparse per le nostre scuola.
Una porta in faccia al capo dei cattolici che arriva in piena visita pastorale.
Il vescovo di Ischia, infatti, è impegnato in un tour tra le diocesi locali e, attualmente, è in visita al decanato di Forio e, nell’occasione, qualche credente cattolico di quelli che si agitano tra arciconfraternite e altre istituzioni varie avevano annunciato alla dirigente dell’Istituto Comprensivo Forio 1 che il Vescovo Lagnese aveva voglia di visitare le classe dei vari plessi (dall’asilo alle medie) e portare il suo saluto.
Con uno scatto di reni, la Preside Conti risponde all’interlocutrice che se il Vescovo vuole visitare la scuola, è ospite gradito in segreteria. Ambasciator non porta pena e Lagnese gira a largo dalla scuola della Conti. E’ vero, Lagnese troverà le porte aperte presso l’Istituto Mennella, ma ciò non toglie che la scuola resta laica e non deve diventare luogo di passerelle varie.
Oltre al diniego, con la Conti non si è andati. Lagnese riceve la porta in faccia ed evita polemica. I mugugni in paese continuano e, sicuramente, da oggi saranno ancora più forti.
Per un credente cattolico, di quelli veri, Forio ha vissuto una brutta pagina.
L’amico è stato chiaro: “Un giro di saluto non converte nessuno. A scuola entra di tutto. Penso che non sia stata una bella pagina”.
Posizione rispettabilissima ma che, si scontra con quella di chi non credendo in nessuna funzione della chiesa cattolica crede di poter crescere i figli oltre che alla luce della Parola di Dio, senza nessuna influenza religiosa. In molti, già sono costretti a subire le angherie delle feste comandate e delle forzature clericali con invasioni non autorizzate ma sopportate, e sono felici che qualcuno abbia rivendicato il diritto della scuola di essere laica. Speriamo lo si faccia anche a Pasqua con il tanto discusso “precetto”.
Ma per Lagnese questa è la seconda volta che si chiudono le porte in faccia a scuola.
L’altro episodio è quello che ci racconta il sito caleno24ore.
“Scontro tra Autorità: il Dirigente scolastico contro don Pietro, accusato di non rispettare la laicità della scuola” è il titolo della vicenda che fu molto discussa a Vitulazio.
«Non finiscono i “guai” per il Dirigente scolastico Coco. L’ultima è accaduta per la visita “ufficiale” di don Pietro, il quale ha pensato bene di fare un saluto in tutte le classi per l’inizio del nuovo anno» inizia così l’articolo.
«A quanto sembra l’amatissimo parroco di Vitulazio ne ha approfittato per fare delle domande più attinenti al suo percorso pastorale che a quello scolastico. Ciò ha creato seri problemi ai professori, agli alunni e allo stesso Dirigente che si è sentito di precisare il “carattere laico e pluralista” della scuola italiana.»
Mentre la Conti non gli ha concesso neanche di entrare, a Vitulazio, il dirigente Coco inviò una nota contro l’azione dell’allora parroco protocollata al Comune e consegnata anche ai genitori, a don Pietro e ai docenti.
“Egr. don Pietro il rispetto che nutro nei suoi confronti non mi esime dal valutare negativamente quanto è accaduto a scuola nei giorni scorsi dopo la sua visita. Come ricorderà una quindicina di giorni fa, con una telefonata mi chiese se era possibile salutare i ragazzi in coincidenza dell’avvio dell’anno scolastico. Acconsentii con piacere, pensando si trattasse di un semplice augurio. I fatti di cui sono venuto a conoscenza, anche alla luce di pregressi episodi, mi spinge a puntualizzare alcune questioni. La nostra non è una scuola cattolica gestita da suore, ma una scuola pluralista e laica. Per questo motivo nessuno può girare per le classi chiedendo alle docenti se praticano la preghiera al mattino e in caso di risposta negativa, domandare anche il motivo. In base alla corrente giurisprudenza non sono consentite nella scuola pubblica italiana manifestazioni di culto (messe, celebrazioni religiose ecc…) e in questo caso la preghiera non può essere intesa come un beneaugurante inizio di giornata. Di conseguenza le docenti NON DEVONO dire preghiere. Né tantomeno possono essere distolte ore di lezioni per riti religiosi. In fin dei conti, i vari di anni di catechismo hanno tra le altre cose questa finalità. Non si capisce, poi, perché debbano essere colpevolizzati i bimbi che non sono andati domenica in chiesa o condizionarli dicendo che se non la si frequenta “Gesù bambino piange”. Infine, trovo anomalo che TUTTI gli alunni di quinta si siano assentati da scuola il 29 settembre per partecipare ad un’iniziativa organizzata dalla Parrocchia. Con la consueta disponibilità, la saluto cordialmente.»
La dirigente Conti ha difeso il pluralismo e la laicità della scuola. Non si è piegata alla funzione strumentale che troppo spesso usa la chiesa cattolica soprattutto dalle nostre parti e ha dato dignità a tutti quei genitori che prendono le distanze da un certo modo di fare.
Il nostro buon don Pietro, forse, dovrebbe cominciare a chiedersi se davvero il suo sorriso e poi così… tanto coinvolgente.
La scuola è laica ma soprattutto politica dove si concedono passerelle politiche! Che bella figura!
L’unica preside con le “palle”. Un dirigente che fa onore al posto che occupa. Anche se a volte i metodi lasciano a desiderare. …. Ma tant’è a volte c’è da giustificare che il fine giustifica i mezzi.
https://youtu.be/uVY2VfWLwrA
La scuola non deve nemmeno essere usata per fare politica .
Ben venga la laicità della scuola. Basta solo che dalle bezzoche e baciapile non si passi alle baciababbucce.
Non l’ha fatto mica per difendere la laicità della scuola. L’ha fatto perché, lei come altri, al momento cerca consensi politici per farsi votare di nuovo. Fa tutto per i suoi scopi.
Brava, questa Preside che ha avuto il coraggio di cacciare il Vescovo della Diocesi dell’Isola d’Ischia. Io fui cacciato dalla Chiesa del Buon Pastore dal Parroco Don Antonio Angiolini.
Mica il vescovo doveva andare nelle classi a fare proseliti? Da Giovanni Paolo II a Ratzinger e per finire a Bergoglio, la Chiesa cattolica pur con i suoi scandali, le sue pecche si è aperta alla comunicazione, al dialogo con altre famiglie religiose, con altri popoli e noi chiudiamo la porta. Non sono un fervente religioso, sono sicuramente credente. mi sa che la Conti ha toppato.
Non c’è bisogno che la chiesa faccia servizio a domicilio come un qualunque droghiere, se è aperta al dialogo inviti i bisognosi di dialogo ad andare in chiesa. La Conti ha solo applicato la legge.