Massimo Coppa | Giunge alla sua ultima uscita questa rubrica settimanale, partita a gennaio, sui misteri ischitani che abbiano quantomeno un vago profumo di soprannaturale. Per l’ultima puntata voglio chiudere con il botto: è forse vero che il nostro pianeta è sostanzialmente vuoto all’interno e che il monte Epomeo ne costituisce uno degli ingressi nascosti?
La teoria della cosiddetta “Terra Cava” sembra il frutto di moderni influssi new age, ma in realtà è vecchia di secoli. Se dal punto di vista concettuale è abbastanza semplice, per quanto riguarda le interpretazioni si constata l’esistenza di un vero e proprio ginepraio: questo testimonia, di per sé, la forza di questo mito, ancora oggi vivo e vegeto e pronto a spuntare fuori quando meno te lo aspetti.
Detto in estrema sintesi: il nostro pianeta sarebbe vuoto all’interno. Sotto la crosta terrestre, dunque, non ci sarebbe materia dura o liquida, fredda o calda.
Già nel 1692 il celeberrimo astronomo inglese Edmund Halley (sì, quello della cometa) formulò questa teoria per spiegare alcune anomalie delle bussole.
Secondo alcune interpretazioni, anche il matematico svizzero Eulero avrebbe ipotizzato la vacuità della terra: ma di questo non vi è conferma, essendo presenti nella sua opera ricerche e postulati che si contraddicono sull’argomento.
Nel 1829 toccava al fisico scozzese John Leslie teorizzare sulla Terra Cava.
Su questa base speculativa si innestava, quindi, un nutrito filone letterario (basterebbe pensare al “Viaggio al centro della terra”, di Giulio Verne), diaristico e di viaggio che è arrivato fino ai giorni nostri, alimentando questa tesi di suggestioni di forte presa ma, ahimè, sostanzialmente prive di riscontri scientifici. Da sottolineare la conclusione di tutte queste elucubrazioni: all’interno del nostro pianeta, vuoto, esisterebbe la possibilità di vivere. In un mondo chiamato “Agarthi” (o “Agharti”, “Agartha”, “Agarttha” ed in altri modi ancora…), con capitale mondiale Shamballah, ci sarebbero aria, acqua, vegetazione, luce: secondo qualcuno addirittura un sole. E, dulcis in fundo, ci sarebbe una civiltà intelligente: umana, secondo alcuni; aliena, secondo altri. In linea di massima si tratterebbe di una civiltà molto avanzata, sia tecnicamente che spiritualmente: avrebbe ripudiato per sempre la violenza e vorrebbe che anche gli esseri umani facessero lo stesso.
Non mancano le sorprese: personaggi insospettabili si sono occupati dell’argomento, anche se per puro intento di censimento. La famosa astrofisica italiana Margherita Hack, scomparsa nel 2013, nel suo libro “Notte di stelle” riepiloga tutta la storia di questa suggestione, arrivando persino a riportare una cartina che, tra gli appassionati, è talmente famosa da essere ormai un cult: quella di Max Fyfield, in inglese, raffigurante in sintesi la Terra Cava ed i suoi ingressi. E, tra questi, come sottolineato con stupore dalla stessa Hack, figura anche il Monte Epomeo!
Ma come nasce questa cartina? È una pura fantasia di Fyfield o ha egli attinto da qualche fonte occulta?
Non lo sapremo probabilmente mai. Di origine danese, personaggio alquanto misterioso e sfuggente, il suo disegno spunta da ogni dove, su Internet: ma di lui non vi è quasi traccia. Ufficialmente disegnatore di mappe immaginarie e cartografo di mondi di fantasia, Fyfield pubblicò originariamente la cartina della Terra Cava su Shavertron, una rivista-fanzine degli anni Settanta imperniata su civiltà sepolte e misteri irrisolti.
La sedicente contattista americana Dianne Robbins afferma di credere fermamente nella Terra Cava ed asserisce di essere, appunto, in “contatto” telepatico con una civiltà che in essa vivrebbe. Siccome ella usa sempre la famosa cartina di Fyfield, le ho chiesto di dirmi qualcosa sulla sua genesi. Purtroppo mi ha risposto che non ne sa nulla e mi ha invitato a leggere i suoi libri: mi ha cioè rivolto, in tutta evidenza, una volgare esortazione commerciale, che mal si concilia con la sua asserita spiritualità…
Tutto questo sembra materia più adatta a studi di tipo sociologico ed antropologico, magari sulla persistenza di certi elementi nell’immaginario collettivo: è un dato di fatto che, al mondo, dal passato ad oggi sono milioni le persone che hanno creduto e credono a questo tipo di impostazione. Tra queste, figuravano Hitler ed i più alti gerarchi del Terzo Reich.
E’ ormai storicamente accertata, da numerosi studi, la presenza di una forte componente culturale occultistica ai vertici della Germania nazista: un corpus di credenze esoteriche che, incredibile ma vero, ha contribuito fortemente a condurre Hitler a decisioni cruciali per il destino del suo Paese e del mondo: ad esempio, egli si convinse ad attaccare l’Unione Sovietica essendo fermamente certo che con gli inglesi ci sarebbe stato un accomodamento basato sulla superiorità ariana dei popoli anglosassone e germanico: una folle idea veicolata, però, da circoli occultistici tedeschi e britannici, che in Gran Bretagna annoveravano personaggi vicinissimi alla Corona. Da qui l’altrimenti inspiegabile missione di Rudolph Hess, il vice di Hitler, che si paracadutò in Scozia col preciso compito di contattare alte personalità in odore di collaborazionismo. Circostanze censite da pubblicistica di ogni livello, dal pamphlet scandalistico ai più seri studi storiografici.
Nell’insieme delle credenze dei capi del Terzo Reich, dunque, vi fu anche il ritenere vuoto il nostro pianeta. Tuttavia convivevano o si scontravano due scuole di pensiero: una era quella, classica, della terra vuota all’interno, con noi che ci viviamo sopra, all’esterno; un’altra, ancor più suggestiva, riteneva che l’umanità vivesse all’interno di un pianeta cavo che conteneva anche gli altri corpi celesti, mentre all’esterno vi sarebbe stata solo roccia che si estende all’infinito.
Per effettuare un famoso esperimento fu inviata sull’isola di Rugen, in Germania, sul Mar Baltico, un’equipe con lo scopo di utilizzare la rifrazione delle onde radio per visualizzare la flotta militare britannica presente a Scapa. Il presupposto era che, se la Terra è vuota, e noi viviamo all’interno, le onde radio, sparate verso il cielo, si rifraggono, tornano a terra, “vedono” la flotta avversaria, ritornano in cielo, rimbalzano ancora e tornano alla sorgente, così da far visualizzare il tutto ai tedeschi… Esperimento miseramente fallito, come è facilmente comprensibile, con l’ideatore che finì quindi in disgrazia.
Tuttavia Hitler continuò a credere nell’esistenza di Agarthi, inviando diverse spedizioni in Tibet dove, secondo la tradizione, sono conservati i segreti di questa misteriosa civiltà e dove esisterebbe l’accesso principale ad essa. Un nutrito gruppo di monaci tibetani si trasferì contestualmente a Berlino, e molti di loro, con le caratteristiche tuniche, furono trovati morti nel bunker della Cancelleria, a guerra finita.
Ebbene, una di queste spedizioni sarebbe giunta fino ad Ischia. Il mito dell’Epomeo quale ingresso alla Terra Cava, censito nella cartina di Fyfield, evidentemente già era conosciuto al tempo del Fuhrer.
Riferisce Salvatore Marino Iacono nel suo libro “Epomeo figlio di Agarthi”, che “Hitler e i suoi gerarchi furono così affascinati e convinti dell’esistenza delle terre interne, che in diversi anni organizzarono numerose spedizioni, una delle quali toccò proprio le sponde di Ischia, così come mi testimoniarono molto accuratamente alcuni anziani presenti all’epoca dei fatti. Sebbene non vi sia nulla di documentato, l’obiettivo principale fu il cercare sull’isola l’entrata al tunnel dell’Epomeo, partendo in primis dal luogo più misterioso presente a Ischia: la Grotta di Mavone, e proseguendo le ricerche nella Grotta del Mago”.
La Grotta di Mavone, oggi praticamente inaccessibile, è situata in località Scannella (frazione di Panza, Forio), presso un costone roccioso a picco sul mare. La Grotta del Mago è ad Ischia Ponte, dopo gli scogli di S. Anna, ed è parzialmente accessibile. Anticamente, è dimostrato dagli antropologi, fu sede di un culto solare.
Del resto ci sono ancora oggi voci e leggende su misteriosi percorsi che si snoderebbero, specialmente dalla Grotta del Mavone, fin nelle viscere della terra e fin sull’Epomeo. Ma nessuna spedizione ufficiale è stata mai organizzata per esplorarli, né si sa nulla degli esiti delle ricerche della fantomatica missione nazista.
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Salve.Ti sara’sfuggito Richard Evelyn Byrd.L’articolo si completa e felici quelli che cammineranno per fede e non per visione….