Pasquale Raicaldo | Ci sarà un bacio, stando alle indiscrezioni trapelate nella lunga vigilia. Un bacio omosessuale, ed è la prima, storica volta che accade su un palcoscenico a Ischia. Va in scena stasera, nell’attesissimo debutto, “Il gran ballo di Cinerello”, lo spettacolo scritto da Salvatore Ronga, un’originalissima riscrittura di una delle più celebri fiabe di tutti i tempi. Con la sostanziale differenza che Cenerentola, l’orfana che realizza i propri sogni raccontata anche nella celeberrima favola di Disney, è un uomo. Ed omosessuale.
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Non manca il coraggio al regista già protagonista dell’Actus Tragicus rivisitato e della Festa di Sant’Anna 2014. Stavolta, rappresenta – con la compagnia Artù, nell’ambito dell’Ischia Teatro Festival – quella che chiama un’operetta amorale. Nella quale si diverte a rivisitare la trama di un grande classico che ha attraversato generi e sensibilità e che proprio sull’isola diventa, a partire da stasera, tutt’a un tratto attualissimo. Già, perché da un lato c’è il principe che deve scegliere la sua consorte ma, non avendo ancora dato prova di alcun interesse per il gentil sesso, getta la corte nello scompiglio. E dall’altro, ecco Cinerello che si affanna, vessato dalle sorellastre e mal sopportando il ruolo di “uomo di casa”. Sarà una fata a indicargli la strada verso la libertà, diventando il Fato in un viaggio di formazione che attraversa i generi sessuali ed evoca scenari di esuberanza libertina. Il tutto, tra l’altro, su un’isola spesso conservatrice e tradizionalista, al punto – ad esempio – da temporeggiare sulla discussione nel consiglio comunale di Ischia del registro delle unioni civili (proposta invece approvata a Forio qualche settimana fa). Per tacere di una certa omofobia, emersa non di rado tra le pieghe della nostra società, ed esplosa per esempio in occasione di quella scritta comparsa all’esterno del Liceo Ischia, quel “Non votate il frocio” che grida ancora vendetta.
«Ma “Il Gran Ballo” – spiega Ronga – vuole essere una favola amorale, priva cioè di una finalità etica che regga l’imbastitura della trama, se non quella di esigere per ciascuno come legittima l’aspirazione alla felicità. Il chiacchiericcio esilarante e pungente, tra aforismi e nonsense, lascia emergere volta per volta, come in un continuo frottage, un nuovo disegno, una nuova domanda».
Stasera, domani e domenica l’appuntamento è al Polifunzionale. Nel cast, l’elegante veracità di Marina Ascione, l’eclettismo di Leonardo Bilardi, l’esplosività di Milena Cassano, l’esuberante talento di Giovangiuseppe D’Ambra. E ancora: Davide Cipolletta, Nello Di leva, Maria Ferrandino, Mario Fusco, Lello Montuori, Stanislao Morgera, Rosanna Nocera, Laura Sogliuzzo e Roberto Scotto Pagliara. Sotto l’egida dell’associazione Luca Brandi e di Artù, il teatro di casa nostra continua dunque a rivelarsi una fucina di idee e di talenti, attori e registi, finanche sceneggiatori. In attesa di comprendere come si tradurrà sul palcoscenico l’intuizione, certo originale, di Ronga, che si è tuttavia divertito in questi mesi a snocciolare indizi disseminando qua e là sulla sua trafficata bacheca di Facebook stralci di dialoghi, è già un traguardo significativo – nel panorama culturale della nostra isola – l’apprezzabile effervescenza che riempirà (ottimi, i dati di prevendita) le prossime tre serate. Nelle quali, neanche a dirlo, si intrecceranno i “topoi” di una delle storie più raccontate di sempre (che ha animato il capolavoro teatrale di De Simone ma ha anche dato vita a una serie consistente di trasposizioni cinematografiche, in ultimo il “Cenerentola” diretto da Kenneth Branagh, con protagonista Lily James) con i temi di più scottante attualità. Compresa l’adozione per le coppie gay, pensate un po’. Già, perché i cortigiani non mancheranno, infine, di interrogarsi: se il principe sposa Cinerello, che ne sarà della stirpe reale?
Coraggioso il testo, delicato il tema: un teatro che stimola e che fa riflettere. Al passo coi tempi, anche.
io ho già visto per strada in citta un bacio tra gay….un vero S C H I F O
io invece quando ho visto il primo bacio gay mi sono intenerito, sono altre le cose che mi fanno S C H I F O
Caspita che problema!! La sua soluzione che impegna il gotha dell’intellighenzia ischitana è quasi decisiva per le sorti della nostra comunità. A tal proposito potremmo scrivere: “Dipinte in queste rive Son dell’umana gente Le magnifiche sorti e progressive”
Chissà se qualcuno avrebbe tanto plauso, se si occupasse dei veri drammi sociali ( presenti anche sulla nostra isola); dei drammi sociali di coloro che sono sfruttati e che debbono elemosinare un posto di lavoro per mettere il piatto a tavola; di argomenti scomodi, sicuramente invisi ai poteri forti. Certamente più comodo fare gli intellettuali alla moda; lobby plaudenti.
Ciro, ti quoto. Gadme
Ronga con tante cose nuove che si possono fare oltre che rovinare i classici greci ora prova a guastare anche le più belle favole.