Nella torrida estate dei trasporti marittimi, tra un pontile senza pensilina (con i passeggeri alla mercé dei raggi del sole) e l’altro inesorabilmente abbandonato al degrado (in attesa di una demolizione che non arriva), con il porto di Ischia che pare un Suk e molti, troppi mezzi stracolmi di persone, mancava l’ultimo tassello. Che potrebbe arrivare presto, prestissimo. Già lunedì prossimo, come annunciato nei giorni scorsi dal “Dispari” e confermato in queste ore da “radio banchina”, prima della nota dai toni forti con la quale l’Atec, l’associazione degli autotrasportatori dell’isola d’Ischia, lancia un preoccupato Sos a Vincenzo De Luca, neogovernatore della Regione Campania, ai sette sindaci di Ischia e Procida e al Prefetto di Napoli.
Il problema è la soppressione di una coppia di corse notturne particolarmente strategiche per gli approvvigionamenti delle due isole del Golfo. Come sintetizzato proprio nell’attacco della missiva dell’Atec, che rivela: «Ormai è infatti certo: a partire da lunedì 10 agosto la società Caremar – essendosi interrotto l’accordo semestrale con la Regione Campania – cesserà di effettuare la corsa con partenza da Ischia per Pozzuoli, via Procida, delle 2:30 e quella da Pozzuoli per Ischia, via Procida, con partenza alle 4:10».
Il caso non è certo nuovo: non è un mistero che quella coppia di corse, che non è contraddistinta da obbligo di servizio pubblico, sia considerata una peso dalle compagnie (in passato, fino allo scorso 31 dicembre, è stata Medmar ad occuparsene). Ma il rischio di una modifica così sostanziale del piano orari proprio nel periodo più caldo dell’anno, nel cuore di agosto, spaventa non poco l’utenza.
E allora l’Atec, che già in passato aveva rivendicato i diritti dell’utenza inscenando in particolare una veemente protesta con i tir, nel gennaio del 2013, incolonnati per protesta sul porto di Ischia, ha deciso di indirizzare a De Luca, al Prefetto di Napoli Gerarda Maria Pantalone, al sindaco di Procida Dino Ambrosino e ai colleghi isolani (Giosi Ferrandino, Giovan Battista Castagna, Giacomo Pascale, Francesco Del Deo, Rosario Caruso e Paolino Buono) una missiva senza troppi fronzoli, il cui oggetto (per l’appunto la soppressione delle corse notturne società Caremar con partenza da Ischia ore 2:30 e ritorno da Pozzuoli ore 4:10), anticipa i contenuti perentori. «La nostra associazione, che raggruppa gli autotrasportatori delle isole di Ischia e Procida, esprime la sua più viva preoccupazione per l’imminente soppressione da lunedì 10 agosto delle due corse. Pertanto, sulla tratta in questione sarà possibile partire dall’isola d’Ischia con il traghetto successivo delle ore 4:30 e fare ritorno con quello la cui partenza da Pozzuoli è previsto alle ore 6:10.
Le conseguenze di questa modifica imprevista al piano orari saranno disastrose per l’economia delle isole di Ischia e Procida e danni incalcolabili per le popolazioni e per gli operatori commerciali, che saranno dunque costretti a riversarsi sulle uniche partenze disponibili, creando potenziali problemi di traffico e ordine pubblico.
Le categorie interessate – si legge nel prosieguo della lettera – sono quella degli autotrasportatori, che rappresentiamo, dei commercianti di ortofrutta, latte e latticini, acque minerali, pesce, pane e quant’altro occorra con cadenza quotidiana a una popolazione residente sull’isola che in questo periodo sfiora la 400 mila presenze, equiparandola di fatto a un capoluogo di provincia.
La soppressione di queste corse, che andrebbero contraddistinte dall’Obbligo di Servizio Pubblico, comporterà di sicuro anche gravi problemi di ordine pubblico agli imbarchi, sia a Pozzuoli che a Ischia: è infatti evidente che l’utenza si rivolgerà alle successive partenze delle ore 4:30 e 6:10, provando a imbarcare a tutti i costi.
E’ per questo – prosegue la nota – che chiediamo a tutte le autorità in indirizzo un interessamento immediato atto a scongiurare disagi consistenti e profili di interruzione della continuità territoriale, che dovrebbe invece essere costituzionalmente garantita.
In particolare – scrive il portavoce dell’Atec, Giovanni Lombardi – chiediamo al presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, un intervento ad horas, vista la contingenza del problema, con la proroga di ulteriori 60 giorni del contratto tra la Regione Campania e la Caremar. In alternativa, auspicheremmo una gara di somma urgenza aperta alle altre compagnia di navigazione, in grado di trovare una soluzione in tempi utili a scongiurare la soppressione delle due corse, e i disagi collegati. Soltanto così si potrà evitare un problema di carattere sociale che riguarderà, a breve, cittadini, turisti, operativi economici. E che potrebbe indurre la nostra categoria, come peraltro già avvenuto in passato, a forme di protesta plateali, volte esclusivamente al riconoscimento del diritto alla continuità territoriale». Continuità territoriale, già. Le due corse a rischio soppressione sono corse in larga parte antieconomiche per la compagnia che le effettua: la Regione Campania, che incomprensibilmente negli anni addietro non le ha considerate essenziali e che non le ha inserite nel bando di gara con il quale ha provveduto alla cessione di Caremar a Medmar-Rifim, dovrebbe dunque studiare un budget che garantisca all’armatore, quale che sia, adeguate garanzie economiche. In grado, per intenderci, di controbilanciare i periodi di minore intensità di traffico (l’inverno) con quelli in cui, viceversa, le corse partono praticamente piene (ad agosto, per esempio). Rientra, il tutto, in un discorso di pianificazione che (Vetrella docet) è sin qui mancato. E ora la nuova giunta (con De Luca che ha provvisoriamente conservato la delega ai trasporti, innegabilmente cruciale per il futuro della regione e dell’economia delle isole) si trova già ad avere a che fare con la prima patata bollente. Ha una settimana di tempo per scongiurare proteste e disagi, gli ennesimi della lunga estate dei trasporti marittimi.