giovedì, Gennaio 16, 2025

Verbale di interrogatorio “manipolato”, l’avv. Daniele Trofa rinviato a giudizio

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

Il legale, consigliere comunale di Serrara Fontana, è accusato di induzione in falso ideologico, falso materiale aggravato e truffa

Le accuse contestate dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma all’avv. Daniele Trofa, consigliere comunale a Serrara Fontana, sono serie. Il legale è già stato rinviato a giudizio per una vicenda legata ad un procedimento nato dinanzi al Giudice di Pace di Ischia e che si è poi conclusa innanzi al tribunale in funzione di appello. Per un ricorso presentato in nome e per conto di una propria assistita che si riteneva ingiustamente sanzionata per l’aumento disposto dalla “Compagnia Italiana Assicurazioni” che le aveva applicato una classe superiore. Con contestuale aumento del costo della polizza assicurativa rc auto. Tutto sarebbe nato su presupposti non veritieri, secondo l’ipotesi accusatoria, e dopo che la responsabile dell’agenzia generale della compagnia di assicurazioni aveva presentato una denuncia querela all’autorità giudiziaria partenopea che a sua volta l’aveva trasmessa per competenza (essendo stato chiamato in causa un giudice del distretto della Corte di Appello di Napoli) alla magistratura capitolina. L’agente generale sosteneva che per ottenere l’assenso dei giudici della sezione di Ischia sarebbe stato confezionato un verbale di interrogatorio secondo il quale l’agente di fatto dava ragione all’assistita e torto alla compagnia che rappresentava. La firma apposta non era la sua, come si evidenzia da una perizia calligrafica agli atti e che sarebbe stata apposta dal legale che rappresentava l’assistita della “Compagnia Italiana”.

Daniele Trofa risponde di induzione in falso ideologico per aver indotto in errore il giudice di pace, falso materiale aggravato e truffa. Un aspetto grave è l’aver “attestato” che la citazione era stata consegnata al marito della parte offesa, oggi parte civile; circostanza falsa in quanto il marito dell’agente generale era già deceduto da qualche anno all’atto della notifica.

Questa vicenda ha comportato un danno di immagine ed economico per l’agente, sottoposta a una verifica da parte della compagnia che si concluse con la perdita della qualifica di agente generale, declassandola a semplice subagente.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos