Gaetano Di Meglio | Il racconto, carte alla mano, del disastro dello spoglio di Lacco Ameno, quello storico con il risultato di 1541 pari è la fotografia, amara, di quanto Lacco Ameno sia un posto, davvero, poco ameno.
Le sezioni a favore di Pascale, quelle presiedute da personaggi noti e vicini all’attuale sindaco hanno realizzato un vero e proprio disastro. Numeri sbagliati, schede “folli”, errori e chi più ne ha, più ne metta.
Senza voler continuare con un racconto politico che, in verità, lascia il tempo che trova, ecco le ultime due giornate di VERIFICAZIONI ELETTORALI. Come dire, lo stato dell’arte.
VERBALE DI VERIFICAZIONE ELETTORALE
II giorno 12 maggio 2021, alle ore 10,00, nei locali dell’Ufficio elettorale della Prefettura, alla presenza dell’Avv. Biagio Di Meglio, in rappresentanza del Sig. Domenico De Siano, presente anch’egli, dell’Avv. Mirko Polzone, su delega dell’Avv. Lorenzo Lentini, in rappresentanza dei Sigg. Giacomo Pascale, presente anch’egli, e Dante De Luise, dell’Avv. Paolo Scarano, su delega dell’Avv. Gioacchino Celotti, in rappresentanza dell’appellante Alfredo Balestrieri, si riprende l’attività di verificazione interrotta nella giornata di martedì 4 maggio u.s., dopo aver rilevato che le liste elettorali oggetto di consultazione nella predetta data sono state quelle relative al turno di ballottaggio del 4 e 5 ottobre 2020, quando, invece, la verifica doveva come deve prendere come riferimento le liste utilizzate in occasione del primo turno di votazione del 20 e 21 settembre precedente, non rinvenute nel plico relativo alle elezioni amministrative.
Si dà atto che, mediante una ricerca più estesa, é stato possibile trovare dette liste nel plico riguardante il referendum costituzionale e, pertanto, si può ora procedere a dare seguito a quanto disposto al punto e) del paragrafo § 9 dell’ordinanza del Consiglio di Stato. laddove viene specificato che l’organismo di verificazione, relativamente alle sezioni elettorali III e IV del comune di Lacco Ameno.
I “MIRACOLI” DEL SEGGIO TRE
Nell’ambito della sezione III, si rileva che, nel registro maschile per l’annotazione degli estremi della tessera elettorale, risultano essersi presentati a votare 422 (quattrocentoventidue) elettori, mentre nell’analogo registro femminile risultano aver votato 430 (quattrocentotrenta) elettrici, numeri che sommati tra loro trovano corrispondenza con il numero di schede votate, comprese quelle bianche e nulle, pari complessivamente a 852.
Tale numero, come rilevato dai registri di cui sopra e risultato dal conteggio delle schede votate, non trova coincidenza con quanto riportato alla pagina 26 del verbale delle operazioni dell’Ufficio elettorale della III sezione, in cui il dato complessivo dei votanti è di 851, composto da 421 maschi e 430 femmine.
Inoltre, si dà atto che, come già accertato nella seduta del 27 aprile, dalle tabelle di scrutinio. sia quella con il frontespizio nero, sia l’altra con il frontespizio rosso, i voti assegnati alla lista n. l, collegata al candidato sindaco Domenico De Siano, sono risultati 401 (quattrocentouno) e i voti assegnati alla lista n.2, collegata al candidato sindaco Giacomo Pascale, sono risultati 435 (quattrocentotrentacinque), ferma restando, con riguardo a quest’ultima lista, la discordanza del dato riportato alla pagina 42 del verbale, in cui i voti annotati sono 434 (ossia uno in meno).
E QUELLI DEL SEGGIO 4
Si prosegue con i riscontri relativi alla IV sezione, nell’ambito della quale si rileva che, nel registro maschile per I’annotazione degli estremi della tessera elettorale, gli elettori presentatisi a votare risultano 434, mentre nell’analogo registro femminile le elettrici risultano 475.
Alla pagina 26 del verbale delle operazioni dell’Ufficio elettorale, in cui sono riportati i votanti della sezione, il dato maschile è indicato in 433, ossia con un votante in meno rispetto a quello emerso dal registro per l’annotazione degli estremi della tessera elettorale, e quello femminile in 475 che corrisponde a quello annotato sul rispettivo registro.
Si passa, poi, all’accertamento dei voti assegnati alle due liste che, nella pagina 42 del verbale delle operazioni dell’Ufficio elettorale, risultano, per la lista n. 1, 441 e, per la lista n.2, 439.
La stessa verifica viene effettuata consultando le tabelle di scrutinio, nelle cui pagine 4 e 12 sono riportati i voti validi assegnati, rispettivamente. al candidato sindaco Domenico De Siano e alla lista collegata allo stesso nonché al candidato sindaco Giacomo Pascale e alla lista collegata allo stesso.
Da quella con frontespizio rosso si rileva che, alla lista del candidato sindaco De Siano, i voti chiaramente annotati con matita rossa appaiono 441, anche se sul successivo numero (442) si scorge in modo sfumato una lineetta diagonale [all.28], e i voti annotati per la lista del candidato Pascale appaiono 439 (quattrocentotrentanove), anche se sul successivo numero (440) si rileva in modo sfumato una lineetta diagonale.
Dalla tabella con frontespizio nero, si rileva che, per la lista del candidato sindaco De Siano, i voti chiaramente annotati con matita rossa appaiono 441 e per la lista del candidato Pascale i voti chiaramente annotati appaiono 439. anche se sui due numeri appena successivi (440 e 441) si intravedono sfumature di colore rosso. Tenuto conto di tali incertezze sull’effettività del voto attribuito alle due liste, si conviene di procedere al conteggio delle schede relative sempre alla IV sezione, all’esito del quale emerge che: – le schede il cui voto é stato attribuito alla lista n. 1 collegata al candidato sindaco Domenico De Siano risultano 441. – le schede il cui voto é stato attribuito alla lista n.2 collegata al candidato sindaco Giacomo Pascale risultano 440.
Con tale ultima operazione, si ritiene conclusa l’attività di verificazione, come da presente verbale che viene chiuso alle ore 12.40
IL SUPPLEMENTO DI VERIFICAZIONE
II giorno 28 maggio 2021, alle ore 11,30, nei locali dell’Ufficio elettorale della Prefettura, sono presenti l’Avv. Biagio Di Meglio, in rappresentanza del Sig. Domenico De Siano, presente anch’egli, l’Avv. Mirko Polzone , su delega dell’Avv. Lorenzo Lentini, in rappresentanza dei Sigg. Giacomo Pascale, presente anch’egli, e Dante De Luise, l’Avv. Paolo Scarano, su delega dell’Avv. Gioacchino Celotti, in rappresentanza dell’appellante Alfredo Balestrieri, l’Avv. Leonardo Mennella e l’ Avv. Roberta Blando, su delega dell’Avv. Giovanni Bruno, in rappresentanza degli appellati Carla Tufano e Giacinto Calise.
Si procede in esecuzione dell’ordinanza collegiale n. 3984/2021 – pubblicata il 21 maggio 2021 – della seconda sezione del Consiglio di Stato, che ha disposto la correzione dell’ordinanza n.2061/2021, con la sostituzione, al § 2.1, delle parole “alla Sez. 3 (un voto) e 4 (11 voti)”, con le parole “alla Sez. 3 (11 voti) e 4 (un voto)”.
Prima di dare ulteriore seguito all’attività di verificazione, mediante l’individuazione nella III sezione delle undici schede il cui voto, attribuito alla lista n.2, ha formato oggetto di contestazione da parte dell’appellante principale Sig. De Siano , si dà atto che, come attestato nel verbale del 27 aprile 2021, nella sezione IV non è stata individuata alcuna scheda il cui voto a favore della lista n. 2 è risultato corrispondente alla descrizione di quelle contestate dal medesimo appellante. Invero, tra le schede della sezione III, ne è stata individuata una (all.12 verbale del 27 aprile 2021) su cui è apposto un crocesegno sul simbolo della lista n.2 e, nello spazio riservato all’indicazione della preferenza, è riportata la scritta, in carattere stampatello, “PIETRO MONTI” e, al di sotto di questa, la scritta “GIACOMO PASCALE”.
Al riguardo , giova ricordare che, nella circostanza sopra richiamata, l’Avv. Scarano, anche per delega dell’Avv. Di Meglio, che si era allontanato, aveva fatto rilevare che tale scheda contestata era da rinvenirsi nella sezione III, così come rinvenuta, ma che, oltre ad essa, nell’ambito della stessa sezione III, vi era un altro gruppo di schede (nello specifico undici voti contestati) che erroneamente il Consiglio di Stato aveva ricondotto nella sezione IV.
Premesso quanto innanzi, si procede all’apertura del solo plico contenente le schede scrutinate nella sezione III, al fine di individuare gli ulteriori undici voti (per un totale di 12 voti) attribuiti alla Lista n. 2, collegata al candidato sindaco Giacomo Pascale, contestati dagli appellanti principali Sig. De Siano e Sig. Alfredo Balestrieri e così complessivamente descritti:
1) n.2 schede recanti in corrispondenza dello spazio per l’ identificazione del candidato a consigliere, un segno simile alla “Z”;
2) n.1 scheda con crocesegno sulla lista n. 2 ma indicazione del nome Giacomo nello spazio riservato alle preferenze;
3) n.1 Scheda con crocesegno sulla lista n. 2 e scritta recante “Sig. Giac Pascale;
4) n.1 Scheda con crocesegno sulla lista n.2 e scritta con i nomi ” pietre Monti Giacomo Pascale”;
5) n.1 scheda con crocesegno sulla lista n. 2 e scritta con i nomi “Giacomo Pasquale” “Zavota”;
6) n.1 scheda con crocesegno sulla lista n. 2 e scritta con il nome “Pascale”;
7) n.1 scheda con crocesegno sulla lista n. 2 “Il faro” e scritta “De Siano Dante;
8) n. 1 scheda con crocesegno sulla lista n. 2 e scritta “SIC”;
9) n.3 schede con crocesegno sul simbolo della lista n. 2 “Il Faro” e la scritta “Scheriffo” come voto di preferenza.
Nello spoglio delle schede della III sezione i cui voti sono stati attribuiti alla lista n.2 “Giacomo Pascale Sindaco” vengono individuate le seguenti:
a) la scheda di cui al punto 1) dell’elenco di cui sopra, nella quale si rileva che nello spazio riservato all’indicazione della preferenza accanto al simbolo della lista “Giacomo Pascale Sindaco” è tracciata una “Z”;
b) la scheda con crocesegno sulla lista “Giacomo Pascale Sindaco” e accanto al relativo simbolo è riportata prima la scritta “Giacomo” leggibile con difficoltà e sotto la stessa il nome “Pasquale” e ancora, sulla riga destinata all’indicazione della preferenza il nome in stampatello “ZAVOTA”;
c) la scheda con crocesegno tracciato in parte sul simbolo della lista “Giacomo Pascale Sindaco” e in parte sullo spazio accanto allo stesso simbolo ove è riportata anche la scritta “SIC”;
d) la scheda in cui è tracciato un piccolo crocesegno sotto il nome del candidato sindaco e nello spazio riservato all’indicazione della preferenza appare la scritta “Sig Gico Pascale”; la suddetta scheda non risulta perfettamente corrispondente a quella descritta al punto 3) dell’elenco di cui sopra, in quanto il crocesegno non è apposto sul simbolo;
e) Una scheda in cui è riportato una linea diagonale sul simbolo della lista “Giacomo Pascale Sindaco”, un crocesegno sul nome del candidato sindaco e nello spazio riservato all’indicazione della preferenza la scritta “SCHERIFFO”.
Durante detta operazione, l’Avv. Di Meglio sofferma la propria attenzione sulle seguenti schede di cui chiede la trasmissione dei relativi esemplari al Consiglio di Stato:
scheda recante il nome “ZAVOTA” nello spazio riservato al consigliere comunale e una sigla a mò di firma o comunque un segno grafico diverso dal segno croce sul contrassegno della lista n.2.
scheda con la scritta “GIACOM” nello spazio riservato al consigliere, senza crocesegno sula lista;
scheda con crocesegno sulla lista n.2 e una scritta non decifrabile nonché il nome “pascale”
scheda con crocesegno sulla lista n. 2 e la scritta nello spazio riservato al consigliere “Vincenzo Morgera”, che era candidato alla carica di consigliere con la lista n.1.
scheda con crocesegno sul simbolo della lista n.2 e nello spazio riservato all’indicazione del consigliere la scritta “SCE e dopo un largo margine la scritta “FO”.
due schede in cui è riportato un crocesegno sul simbolo della lista “Giacomo Pascale Sindaco” e nello spazio riservato all’indicazione della preferenza la scritta “SHERIFFO”;
Alla richiesta di cui innanzi si oppongono l’Avv. Polzone e l’Avv. Blando, evidenziando che tali schede non rientrano tra quelle oggetto di censura e che l’ ordinanza del Consiglio di Stato ha disposto che “in alcun modo le operazioni di verificazione dovranno estendersi a schede diverse da quelle sopra indicate”.
In particolare l’Avv. Polzone, in riferimento alla scheda descritta dall’Avv. Di Meglio come riportante un crocesegno sul simbolo della lista n.2 e nello spazio riservato all’indicazione del consigliere la scritta “SCE e dopo un largo margine la scritta “FO”, evidenzia che la preferenza per il candidato detto “Sceriffo” è inequivocabilmente evincibile.
Il verificatore, pur ritenendo di non disattendere la richiesta dell’Avv. Di Meglio, rileva tuttavia che nessuna delle schede di cui viene chiesta la trasmissione al Consiglio di Stato corrisponde a quelle che hanno formato oggetto di contestazione nel ricorso dell’appellante principale, alle quali soltanto è limitata la verifica, stando al dettato dell’ordinanza del predetto consesso n. 2061/2021.
UNO SPOGLIO INDIMENTICABILE
La considerazione finale di tutta questa storia, ovvero dello spoglio del primo turno del voto di Lacco Ameno per il rinnovo del consiglio comunale e del sindaco di Lacco Ameno è che nelle sezioni vicini a Pascale hanno fatto di tutto e di più. Mentre fuori gridavano “libertà, libertà” dentro sussurravano “imbroglia, imbroglia” o, almeno, così si comprende leggendo questa cronaca, senza appello, scritta nero su bianco dalle operazioni guidate dalla Prefettura di Napoli.
Lacco Ameno aspetterà il Consiglio di Stato e le sue valutazioni sul “voto valido”. Forse, scriveremo, qualche altro esempio nel manuale dei rappresentanti di lista, forse avremo un nuovo sindaco o forse no. Di sicuro, però, sapremo che nelle sezioni 3 e 4 delle elezioni di Lacco Ameno c’è chi ne ha fatte di cotte e di crude. Perché, sia chiaro, il 1541 della storia è un VERO FALSO.
Proprio bello questo articolo
Articolo fuorviante. In entrambe le sezioni c’erano due petsonaggi che, guarda caso, avevano avuto lo stesso ordine: in fase di verbalizzazione dovevano dettare ai rispettivi presidenti un numero in meno alla lista “avversaria” (quella di Pascale). I due personaggi sono ormai noti a tutti. Questo articolo è una bolla di sapone: sembra voler dire chissà quale grande verità ma alla fine rimarca solamente che la parità non c’è stata. È fisiologico che in questi casi si facciano ricorsi ma sicuramente l’andare a votare non può essere assimilata a una prova ortografica. La volontà dell’elettore va preservata a prescindere. Che ci sia uno SCERIFFO o uno SCHERIFFO poco importa. L’importante è togliere le polpette dal piatto…. anzi il PORTettone!!! Ai giudici l’ardua sentenza. E MO BASTA CU STI ARTICOLETTI PER MANTENERE LA ROSA ‘NFRISCO!!!