Il 16 febbraio 1940 nel popoloso e popolare quartiere di Monterone a Forio, sull’isola d’Ischia, nasceva mio padre Domenico Savio. Dirigente politico, sindacalista e giornalista comunista e rivoluzionario, fondatore del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista e autore di memorabili battaglie politiche, sindacali e sociali con cui sull’isola d’Ischia e in tutta Italia ha difeso per circa settant’anni i diritti calpestati della classe lavoratrice e dei più deboli della società. Deceduto il 13 marzo del 2020, oggi mio padre avrebbe compito 85 anni. E a distanza di cinque anni dalla morte la sua assenza si fa sentire sempre di più. Mancano l’entusiasmo con cui organizzava le lotte del mondo del lavoro e del popolo, i suoi scritti, i suoi memorabili comizi e, soprattutto, le sue analisi politiche su questioni di carattere nazionale ed internazionale che per gli sfruttati e le persone oneste rappresentavano un vero e proprio faro luminoso da seguire.
Domenico Savio ha rappresentato e continuerà a rappresentare in eterno un grande esempio di coerenza e di onestà intellettuale, di coraggio, di rettitudine morale e di straordinaria forza nella difesa degli interessi delle masse popolari che come ci ha insegnato, solo la Rivoluzione socialista potrà liberare dalle catene dello sfruttamento capitalistico, dalle disuguaglianze economiche e sociali e dalle guerre imperialistiche che continuano ovunque ad insanguinare il mondo. Infatti per una vita intera si è battuto come un leone per migliorare sin da subito le condizioni di vita della classe operaia italiana e in prospettiva per costruire il Socialismo ed edificare il Comunismo, e cioè per dare alle masse popolari sfruttate ed umiliate dal sistema capitalistico, una società basta sull’uguaglianza economica e sociale di tutti i cittadini e affinché a tutti venissero parimenti garantiti i diritti per poter vivere un’esistenza dignitosa: il diritto al lavoro, allo studio, alla salute e quello alla casa.
BREVE BIOGRAFIA DI DOMENICO SAVIO
Figlio di piccoli contadini, mezzadri e all’occorrenza pure braccianti, forgiò la sua coscienza politica e la sua personalità intellettuale nel quartiere nativo proletario di Monterone e più precisamente nell’antica piazzetta Cerriglio. A 13 anni si iscrisse alla FGCI, di cui presto divenne dirigente isolano mentre a 18 anni (1958) si iscrisse al PCI dimettendosi nel 1976 per la deriva revisionista del Partito. Durante questo periodo di 18 anni (1958-1976) Savio fu varie volte segretario della sezione di Forio, membro del Comitato Federale, delegato a Congressi provinciali, regionali e nazionali, candidato alle elezioni provinciali e per tre ben volte eletto Consigliere comunale di Forio: 1971, 1979 e 2013. Negli anni ’70 ha ricoperto anche l’incarico di corrispondente da Forio del prestigioso quotidiano “L’Unità”, organo ufficiale del PCI. Il 7 maggio 1979, sempre nella sua amata Forio, fondò il Centro di Cultura e Iniziativa Marxista (CE.C.I.M.), strumento organizzativo politico col quale Savio conduceva le necessarie lotte politiche a difesa del mondo del lavoro.
Memorabili in quegli anni furono le sue battaglie sindacali quale dirigente della CGIL a difesa dei diritti dei lavoratori alberghieri isolani attraverso scioperi, assemblee permanenti, agitazioni e occupazioni tenutesi su tutta l’Isola e in modo particolare all’interno dell’Albergo Jolly di Porto d’Ischia dove riuscì ad ottenere importanti conquiste salariali, la settimana lavorativa corta di cinque giorni, caso raro in Italia nel settore alberghiero, il menù unico per operai e impiegati e predisposto settimanalmente, il rispetto di ogni altro diritto contrattuale e legislativo e promuovendo un contratto di tutto il gruppo Ital Jolly a livello nazionale. Il 26 settembre 1984 fonda il mensile “l’Uguaglianza economica e sociale”, di cui è editore e direttore responsabile – diffuso sul territorio nazionale con l’abbonamento e la vendita nelle librerie Feltrinelli, Rinascita e altre. Il 16 maggio 1997 Savio, assieme allo storico di fama internazionale Franco Molfese, al Dott. Angelo Giancotti e ad altri compagni, fonda nella casa dei suoi genitori in via Provinciale-Panza a Forio, il Centro Studi e d’Azione del Marxismo-Leninismo (CE.S.A.M-L.), che ospita una biblioteca di oltre 6.000 volumi che Savio ha raccolto durante la sua vita. Si tratta di una biblioteca di grande prestigio che rappresenta un’eccellenza di carattere storico-culturale internazionale per tutta la collettività foriana.
Il 3 dicembre 1999 assieme ad altri compagni e sempre a Forio, fonda il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista (P.C.I.M-L.), Partito per cui ha ricoperto l’incarico di Consigliere comunale dal 2013 al 2018. Grazie a lui, per la prima volta nella storia repubblicana del nostro Paese, il comune di Forio è sede di un partito di carattere nazionale per il quale Savio nel 2006 ha sfiorato l’elezione a Senatore della Repubblica. Nel marzo del 2019 è stato insignito della spilla dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti consegnatagli dal vicepresidente dell’Ordine, Mimmo Falco. Sinceramente amato dal popolo per cui si è speso per la sua intera esistenza tra grandi rinunce, inenarrabili sacrifici e minacce di morte subite a più riprese, rimarranno per sempre impresse nell’immaginario collettivo le straordinarie battaglie politiche e sociali portate avanti da Domenico Savio per circa settant’anni a difesa dei diritti dei lavoratori e dei cittadini di Forio e dell’intera isola d’Ischia attraverso imponenti e storiche manifestazioni di piazza. Per chiedere il potenziamento della sanità pubblica isolana e dell’ospedale “Anna Rizzoli” di Lacco Ameno e del trasporto pubblico marittimo e terrestre da garantire a prezzo politico.
Per difendere il diritto alla casa delle famiglie lavoratrici. Per la salvaguardia dell’ambiente marino e terrestre e per il pieno riconoscimento del diritto gratuito allo studio di alunni e studenti sino alle varie specializzazioni universitarie. La sua coerenza, il suo incessante e instancabile impegno politico, sindacale, sociale e giornalistico a difesa degli interessi dei più deboli della società portato avanti sino agli ultimi istanti della sua vita, la sua lealtà e la sua straordinaria trasparenza nell’azione politica, gli sono da sempre valsi la stima ed il rispetto da parte di tutti, persino da parte dei suoi avversari politici. E questo è testimoniato dalle migliaia e migliaia di messaggi di cordoglio che la famiglia ha ricevuto alla notizia della sua dipartita. Messaggi che oltre dall’isola d’Ischia, sono giunti da tutta Italia e da tutto il Mondo e di cui ha parlato con grande risalto la stampa locale, nazionale e persino internazionale. Sposato con Maria Antonietta Barile, ha avuto due figli, Gennaro e Gabriella e tre nipoti, Domenico, Martina e Simone.
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