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21 agosto 2017, una tragedia che non ha insegnato nessuna lezione

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Gaetano Di Meglio | Siamo un’isola triste. Inacape. Assurda. Scema! Il 21 agosto è arrivato con tutta la sua forza e noi non siamo riusciti ad imparare la lezione. In molti si sono atteggiati a fare gli “indignados”, altri hanno gridato allo scandalo e altri, quelli che vivono imprigionati nella loro scemenza genetica, si atteggiano a moralizzatori.
Ancora una volta siamo costretti a raccontare proprio del nostro essere incapaci di pretendere. Siamo totalmente incapaci di rappresentare i nostri bisogni. Non riusciamo a capire difendere la nostra terra e, con essa, i suoi cittadini, deve essere la nostra priorità. Ma sono parole buttate al vento.
Per una volta vorrei togliere il peso dalle spalle di Giovan Battista Castagna e metterlo su quelle dei suoi colleghi sindaci che, volendo, potrebbero spalmarlo sui loro consiglieri comunali. Un esercito di incapaci a pensare al collettivo ma che eccellono nelle loro piccole cose.
Venerdì sera la terra di Ischia ha tremato ancora. Un piccolo tremito. Un boato sentito al Maio ma non a San Pasquale. Sentito al Celario ma non alle Tre Croci. A San Pasquale, ma non al Cretaio. Le telefonate sono arrivate veloci, così come presto si è riempita la chat di WhatsApp. Una sola domanda: ma c’è stata un’altra scossa? Si. C’è stata un’altra scossa. Leggera, solo 0.9 ML. Quasi impercettibile ma che ci ha fatto paura. Si ha fatto paura a troppe persone. Uomini e donne, terremotati e non, che volevano conferma. Volevano conoscere. Volevano sapere.
Ecco, appunto, sapere. Ma non possiamo sapere perché, ancora oggi, invece di pretendere che la Dottoressa Bianco venisse ad Ischia e ci spiegasse per filo e per segno tutto quello che sta facendo l’INGV ci siamo limitati a minacciarla di querela. Ne abbiamo criticato l’operato quando veniva fuori la vergogna della localizzazione del sisma del 21 agosto, ma nessuno ha pensato che forse era il caso di sottoscrivere un protocollo d’intesa. Nessuno ha pensato che è il caso di affrontare il tema Osservatorio. Abbiamo ancora le centraline che registrano in locale! Eggià, le nostre “antenne” non sono connesse con la sala napoletana: ci vuole una penna usb! Non abbiamo un controllo in loco e, soprattutto, non abbiamo un sistema nostro che possa tenerci informato.
In un paese moderno, diverso, non dedito alla corruzione e che pensa a se stesso, mi sarei aspettato che i sei sindaci avessero nominato un consulente unico. Un sismologo, uno scienziato. Una persona capace che avrebbe potuto consigliarci su cosa chiedere, cosa pretendere, cosa realizzaare. Ma niente.
Certo, è grave che Forio, Lacco Ameno e Casamicciola non lo abbiano fatto, ma da questi tre comuni credo che non possiamo sperare nulla di più del poco che abbiamo.
Hanno saputo chiedere di realizzare clientele politiche “assunzionali” (10 casamicciola e 4 Lacco Ameno), ma non hanno saputo rivendicare, magari con la complicità del commissario Grimaldi, uno sforzo per coordinare le forze in materia di conoscenza del terremoto. Il nostro osservatorio non esiste. Eppure un osservatorio sismico permanente su Ischia sarebbe necessario e urgente da realizzare. Ma non c’è. Signori. Siamo costretti a contattare la pagina web dell’Osservatorio e chiamare in sala. E ditemi che viviamo nel 2018!

Gaetano Di Meglio

1 COMMENT

  1. Qui si rispecchia appieno cio che sono tanti italiani, gente che pensa esclusivamente agli affari propri,vergogna!#

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