giovedì, Gennaio 9, 2025

La base militare dell’Epomeo ed i suoi enigmi

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mistMassimo Coppa  |  Incombe sull’isola d’Ischia dal periodo immediatamente successivo alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando cioè l’Italia era ormai entrata saldamente a far parte del sistema dell’Alleanza Atlantica attraverso il patto militare della NATO.

È una presenza che ormai passa inosservata, tanto siamo abituati a vederla stagliarsi dal Monte Epomeo: si può dire addirittura che, ormai, faccia parte del paesaggio, con i suoi altissimi tralicci e le sue parabole visibili anche da lontano. Apparentemente immobile, sempre uguale a sé stessa, in realtà è stata (e parzialmente lo è ancora) un organismo vivo ed operativo, teoricamente rivolto alla protezione delle nostre libertà, parte di un baluardo che fa capo agli Stati Uniti e che difende l’Italia ed il mondo occidentale da qualsiasi pericolo di tipo militare, da qualunque parte provenga.

base epomeo da google earthMa cosa sappiamo, realmente, di questa base? Apparentemente sappiamo tanto: ma la verità è ben diversa e non potrebbe essere altrimenti, visto che parliamo di un presidio militare a cui la dicitura “top secret” ben si attaglia.

Tuttavia non mi riferisco all’ovvia segretezza che caratterizza un sistema di difesa; ma ad aspetti e suggestioni, direi addirittura leggende metropolitane, che fanno capo alla sua esistenza ed al suo livello di operatività.

Il primo enigma concerne la sua costruzione. Nessuno ne ricorda nulla: e non parlo solo di noi isolani contemporanei (come sarebbe logico per una banale questione anagrafica), ma anche di persone anziane. Nessuno ha mai assistito al passaggio di camion e personale verso la zona destinata al sorgere della base: un’area situata sul Monte Epomeo a cui, ufficialmente, si accede attraverso la “Strada Militare”, appositamente realizzata, nel Comune di Serrara Fontana.

Si suppone che per la costruzione di una base militare, oltretutto in un’area così impervia, sia necessario un continuo andirivieni di mezzi meccanici e di trasporto, con trasferimento di ingenti quantità di materiali edili, strumentazioni, macchinari; oltre, ovviamente, alla manodopera necessaria. Nessuno ha mai visto niente del genere: è come se la base fosse sorta dal nulla, utilizzando materiali già presenti in loco. Questo, ovviamente, è impossibile.

Mi è stato riferito di qualche testimonianza, lontanissima nel tempo, secondo cui uomini e mezzi sarebbero stati visti arrivare via mare, su mezzi giunti sulla spiaggia dei Maronti, per poi scomparire nei canyon della zona dell’Olmitello.

C’è dunque un passaggio segreto, sotterraneo, forse naturale, conosciuto dalle autorità militari americane, che porterebbe addirittura direttamente in cima alla montagna? Sarebbe l’unica spiegazione logica, per quanto incredibile, che potrebbe spiegare la visione di uno spettacolo del genere: militari e materiali che sbarcano sulla spiaggia e si addentrano nell’alveo delle sorgenti termali.

E come mai esso era conosciuto dalle truppe a stelle e strisce? Avevano forse ereditato quest’informazione dalla Germania nazista? C’è tutta una credenza, che risale a secoli addietro, secondo cui il nostro pianeta, internamente, è cavo. Hitler e diversi gerarchi nazisti di vertice credevano fermamente in questa impostazione ed effettuarono ricerche per scoprire gli ingressi di questo mondo sotterraneo: è una vicenda di enorme complessità che tratterò meglio in un prossimo articolo, perché ha attinenza persino con l’isola d’Ischia. Per adesso basti sapere che, se i tedeschi hanno trovato delle strade sotterranee, queste potrebbero essere state utilizzate anche dagli americani. Del resto la capacità dei nazisti di realizzare intere città sotto il suolo è già storicamente comprovata: basti ricordare l’esistenza di enormi complessi situati in Polonia, nella Bassa Slesia, scoperti dai sovietici sul finire del secondo conflitto mondiale, tutt’oggi ancora in larga parte inesplorati e addirittura parzialmente accessibili ai turisti.

La base NATO dell’Epomeo è sempre rimasta una specie di oggetto misterioso, silente. Alzi la mano chi ha mai visto salire o scendere, lungo la Strada Militare, un camion con dei rifornimenti o del materiale logistico, o passare truppe. Niente del genere viene ricordato da nessuno, mai. Per quali strade e con quali sistemi, allora, viene rifornita la base? Con elicotteri è da escludere: ho abitato per trent’anni in via Cretaio, a Casamicciola, e vedevo la base nitidamente, proprio di fronte casa mia, in lontananza. Non ho mai visto atterrare o decollare un velivolo!

E’ a dir poco strano che possano passare uomini e mezzi per una strada vecchia ed all’apparenza abbandonata, quale è quella che si snoda a partire da un vetusto cartello che ammonisce “zona militare, vietato l’accesso” (al bivio con la stradina pedonale che conduce alla cima dell’Epomeo).

E dunque? Mistero.

Così come un altro mistero riguarda la teorica presenza, ad Ischia, di militari americani. Dico “teorica” perché anche questi sono stati un oggetto misterioso. Dovunque ci sia una base americana la presenza dei militari non passa inosservata: sono chiassosi, estroversi, bazzicano i bar e, spesso, ci scappa pure qualche problema di ordine pubblico. Mai niente del genere si è registrato qui. Tutt’al più, qualche volta, è stata vista circolare un’auto con la targa “AFI” (acronimo di “Allied Forces in Italy”, cioè “Forze Alleate in Italia”).

Un po’ poco, no?

(1 – CONTINUA)

www.massimocoppa.it

14 COMMENTS

  1. Argomento molto interessante. In passato mi sono spesso fatto le stesse domande e ho anche chiesto informazioni ai miei più anziani parenti senza, peraltro avere risposte esaustive.
    Attendo ulteriori notizie con curiosità…

  2. sinceramente ho fatto visita alla base a ischia nel 1994 per diverse volte in merito alle esercitazioni che periodicamente si effettuano per l’addestramento ad attacchi chimici, biologici o nucleari. la base è stata costruita di notte con l’ausilio della manovalanza locale, sinceramente non c’è tutto questo fantascientifico mistero. il materiale arrivava di notte con dei pontoni e scaricava al porto di ischia,,,,,l’ascensore dai maronti non l’hanno montato purtroppo!!! a tutte le aziende e le case lungo la strada (ischia porto- barano- fontana) venivano fatte chiude le imposte e le porte specialmente nel periodo estivo poco prima del passaggio dei camion da parte dei carabinieri che all’epoca facevano servizio alla caserma in via pendio del gelso a barano, basta chiedere ai fornai di barano (antimo ferrari) per farvi confermare che poco prima del passaggio delle allora avvenieristiche attrezzature balistiche passava la camionetta eli avvertiva di chiudere le serrande e le porte del panificio……niente alieni sorry,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,

  3. Veramente non è più una base NATO ma un semplice distaccamento del Genio Trasmissioni dell’esercito italiano

  4. Considerando che in calce all’ articolo viene scritto “1-continua” si suppone che l’ autore dell’ articolo chiarirà che adesso non è più NATO. Tutavia – x Antonio – anche se i convogli passavano per IschiaPorto/Barano/Fontana, ciò non spiega tante stranezze. Per quanto riguarda gli alieni (non menzionati nell’ articolo), è tutta un altra storia tra l’ altro strettamente connsessa alle esperienze di un bel pò di ischitani e ad un fenomeno tutt’ altro che irrilevante.

  5. Premesso che non ho parlato di alieni, mi fa piacere che finalmente si palesi, seppur sotto pseudonimo, qualcuno che ne sa qualcosa. Questi fornai sono da contattare. Le esercitazioni di cui si parla mi inquietano ulteriormente, perché mi sembrano la conferma che la base e’ molto più di quel che sembra…

  6. Massimo carissimo, innanzitutto complimenti per il Tuo post, se non altro perché introduci un argomento particolarmente interessante su cui discutere. Frequento quelle zone da cacciatore e posso dirTi che ho sempre avuto l’impressione di un certo stato disabitativo. Potrei spiegarmelo pensando che un normale processo di automazione di certe procedure di controllo, che un tempo richiedevano necessariamente l’operatore, siano state da tempo soppiantate dalla tecnologia. All’epoca in cui, dal 1985 al 1987, prestai servizio in Marina, sovente avevamo a che fare con colleghi di leva (anche dell’Esercito) che prestavano servizio lassù, a cominciare da quando le reclute ivi destinate passavano preventivamente in Capitaneria in attesa di farsi prelevare da una delle camionette della Stazione. Leggerò con piacere il prosieguo e nel contempo non esito ad affermare che la base militare dell’Epomeo, al pari del Pio Monte della Misericordia e del Palazzo Reale, potrebbe rappresentare uno dei futuri elementi di rilancio del turismo ischitano. Ne riparliamo!

  7. Buonasera,
    prima di dare informazioni del tutto irreali,bisognerebbe informarsi sui fatti.
    Chi vi scrive e colui che cura la manutenzione e il buon funzionamento di alcune apparecchiature della Stazione Radio Interforze di M.te Epomeo.

  8. Ma l’ho fatto, sig. Di Iorio! La contattai, si ricorda? molte informazioni le ho avute da lei; preciso: informazioni tecniche, ufficiali e che si possono pubblicare, ovviamente. Non si preoccupi: le elucubrazioni sono solo mia responsabilità

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