E’ passato un altro anno e ancora una volta la musica del calciomercato targato Napoli non è cambiata. Me lo aveva consigliato il mio amico romano e romanista Fernando Pellegrini: “Io da anni non seguo più le voci sulle compravendite estive, sono tutte chiacchiere da cui spesso si resta scottati. Per me comincia tutto al termine ufficiale di esse.” Dopo la delusione dello scorso anno, avevo deciso pubblicamente di ascoltare il suo consiglio, scrivendolo su Facebook a luglio ed evitando per tutta l’estate di interessarmi alle voci che riguardavano le trattative di De Laurentiis e Giuntoli con squadre, procuratori, calciatori e… talvolta nessuno. E ho fatto bene, perché almeno in questo modo ‘u ttuosseco me lo son preso tutto insieme e non a piccole dosi. Tanto, poi passa.
Abbiamo cominciato con Vrsaljko che invece è rimasto al Sassuolo; poi Astori, dato per concluso e finito invece alla Fiorentina; poi Donsah, dove addirittura il Bologna ci ha fatto il “coppamano”; poi ancora Maksimovic (a proposito, qualche tifoso lo avrà “secciato”, visto l’infortunio dell’altroieri in nazionale?), il cui rilancio sulla proposta inizialmente sparagnina di De Laurentiis è arrivato troppo tardi a giudizio del Torino di Cairo, che ha preferito tenerselo. Poi, per farla breve, una miriade di altri difensori e centrocampisti, annunciati e sfumati (forse mai trattati) quasi sempre per costi giudicati eccessivi o, molto più spesso, per i celeberrimi diritti d’immagine su cui DeLa non transige. E questo senza dimenticare il caso Soriano, con il quale l’entourage napoletano è riuscito a far ridere l’Italia intera. “E’ blindato, lo prendiamo a gennaio”, ha dichiarato il Presidente. Intanto, come lamentarsi della chiusura anticipata di un’ora del calciomercato italiano pur di giustificare una trattativa cominciata male e finita peggio, per giunta mirata ad ingaggiare un calciatore di indubbio valore ma che, con tutta probabilità, si sarebbe rivelato un prestigioso doppione?
Intanto, il Napoli si ritrova a gestire il campionato in corso con la difesa che, in buona sostanza, Hysaj al posto di Britos escluso, è la stessa dello scorso anno; sì, proprio quella dei 54 gol subiti (solo otto squadre su 20 sono riuscite a far peggio) e che nelle prime due partite ne ha già beccati quattro. E nel precampionato abbiamo continuato con i proclami: “Quest’anno ci divertiremo”, oppure “Ci sarà un grande colpo prima della fine del mercato”. Annunci gratuiti modello Bric à Brac, tramutati dopo le prime due giornate in “Possiamo anche perdere cinque o sei partite, poi tiriamo le somme”, oppure “Questa Lega Calcio continua a non piacerci”. O ancora –quella che proprio mi dà più fastidio di tutte-, “Io ho il diritto-dovere di non far tornare il Napoli laddove l’ho preso, cioè in un’aula di Tribunale”.
Vedete, il mio amico Raffaele Monti lo ha sempre detto: “Solo e sempre la maglia”. E ha ragione! Purtroppo, però, anche nel calcio la passione e i risultati camminano sulle gambe degli uomini. E anche quest’anno il Presidente De Laurentiis, al quale nessuno può permettersi di sbugiardare la gestione estremamente virtuosa della società, ha dimostrato di voler pretendere di vivere di rendita per aver riportato il Napoli nel calcio che conta, tenendo chiusa la cassaforte e ben serbato il tesoretto, preferendo vivacchiare (calcisticamente parlando) e gestendo alla grande a suo piacimento (com’è giusto che sia, visto che ne è il padrone) il nostro Napoli. Ma… di grazia, per quanto ancora?
In sostanza, quindi, la bravura del tifoso dovrebbe consistere nel seguire ogni partita in modo distaccato, senza pathos. O meglio ancora, non seguirle proprio più, le partite. Ma come si fa? Nonostante tutto, io continuo a saltare dal divano quando gli Azzurri sfiorano il gol, a gioire quando lo segnano e a penare quando si fanno recuperare dalla Sampdoria e finanche superare dall’Empoli. E questa, purtroppo, è la fortuna di Aurelio De Laurentiis: contare su tantissimi fessi come noi che fanno la sua fortuna e che ignorano la sistematica non-coincidenza con quella del nostro Napoli.
Aspettiamo fiduciosi, ma per quanto mi riguarda, non troppo. Probabilmente ci aspetta una nuova annata di passione, intesa nel senso cristiano del termine. Tanto, pur volendoci incavolare, questo passa il convento. Comunque sia, Forza Napoli. Sempre!
4 ward DAL SEGGIO ALLA SEGGIA di Davide Conte
non bisogna andare allo stadio cosi dela non incassa e va a casa altrimenti metti mano al portafoglio e cosi i tifosi ritornano
Con la vendita di qualche anno fa con la vendita di lavezzi e cavani bisognava capire che il presidente non aveva nessuna intenzione di rinforzare la squadra avendo già una squadra con una forte intelaiatura e con un allenatore (mazzarri) che stava facendo del napoli un bel capolavoro non a livello europeo che non c’è ne per nessuno ma a livello nazionale avremmo potuto godere qualche scudetto come ai tempi di ferlaino e maradona, purtroppo bisogna affermare che i tempi di maggiore splendore è del napoli degli anni 80 . Caro de la lascia il napoli che fai più bella figura rispetto alle bugie che contunui a dire sutelevisioni e giornali e sappi che il cinema non eè il calcio e grazie al calcio che hai trovato e al napoli che hai trovato la tua ancora di salvezza al tuo cinema cari tifosi questo signore deve capire che due sono le fedi quella per la mamma e quella per la squadra del cuore , lasciamolo solo perché non merita la nostra attenzione. A proprosito presidente quel ragazzo che ti diede il passaggio col motorino visto attraverso tutte le emittenti sta ancora aspettando il motorino nuovo .