Sono favorevole alla realizzazione dell’impianto geotermico al Piano 13. Sono favorevole e nutro diversi dubbi e qualche preoccupazione. La gestione dei dell’impianto in profondità, i metodi per ovviare all’acqua salata e altri aspetti più squisitamente tecnici. Le osservazioni di Ortolani, al pari di quelle di Mastrolorenzo sono di parte e bocciate, quasi in toto, dalla comunità scientifica. Tanti esperti a dire no, ma basta leggere due righe per renderti conto che ti trovi davanti a persone che non conoscono il progetto, che fanno confusione e che, sono venuti fuori ad orologeria. Come se qualcuno li avesse chiamati. Ma non voglio entrare nel merito e, magari, chiedere a Francesco Del Deo cosa è andato storto con l’azienda torinese che è dovuta “scappare” a Serrara Fontana, né mi voglio soffermare sulle specificità del progetto o sui suoi vantaggi: tanto i nostri amministratori non leggono, non capiscono e belano dietro il primo che raglia (in questo caso Forio e la sua consigliera delegata Orlacchio).
Come in molti sapranno i comuni di Forio, Lacco Ameno, Casamicciola e Barano hanno approvato una delibera uguale per esprimere il loro parere negativo al progetto di Serrara Fontana. Un parere, sia di giunta sia di consiglio comunale dipende dai comuni, che riporta al suo interne alcune perle che meritano di essere evidenziate. Così come merita di essere evidenziata la perfomance della stessa delibera ad Ischia che viene bocciata dal voto di 6 astenuti contro 5 favorevoli.
Ma leggiamola insieme. nel foglio di presentazione, firmata dai quattro sindaci, si legge: “A tal fine si chiede ai rappresentanti dei Ministeri interessati, a quelli dei diversi livelli istituzionali coinvolti nell’approvazione del progetto in esame, di tener conto di quanto ufficialmente rappresentato negli atti di consiglio o di giunta, soprattutto in riferimento alla potenziale pericolosità dell’intervento ipotizzato e di ispirare ogni valutazione di coerenza degli interventi preposti al principio giuridico di precauzione con particolare riferimento alla vulnerabilità del sistema idrogeologico dell’Isola d’Ischia e alla stessa condizione di insularità».
Amministratori scrupolosi.
Ma leggiamo cosa rilevano i nostri prodi politici preoccupati: “che da studi scientifici internazionali nonché dalle rilevazioni e studi dell’Istituto Superiore di Sanità, le acque termali contengono una maggiore concentrazione di radon.”
Detta in maniera semplice: c’è del radon pericoloso nelle acque termali. Nessuna scoperta nuova, anzi. Ma se da un lato proviamo a nascondere questo elemento, è un po’ ridicolo portalo in evidenza come un fattore di rischio per cui i ministeri dovrebbero intervenire. Significherebbe chiudere le terme!
Ma leggiamo le disposizioni che le giunte e i consiglio comunali hanno chiesto: “di dover rivolgere invito e raccomandazione all’Istituto Superiore di Sanità, al Ministro della salute e al ministro dell’Ambiente e della tutele del territorio e del mare affinchè, ciascuno secondo le proprie competenze, valutino gli impatti e creino le condizioni necessarie a garantire la migliore protezione possibile della popolazione dall’esposizione a radiazioni ionizzanti che derivano dal nuovi tipi di pratiche affinchè tali tipi di esposizioni siano giustificati, anteriormente alla loro prima adozione o approvazione, dai loro vantaggi economici, sociali o di altro tipo rispetto al detrimento sanitario che ne può derivare”.
Capiamoci, l’impianto pilota di Serrara Fontana dovrà essere, per legge, ad emissioni zero pena la sua funzionalità. Quindi su quali radiazioni ionizzanti dovrebbero intervenire i ministeri? Su quelle delle acque termali? Secondo i comuni, l’Istituto Superiore di Sanità, il Ministro della salute e al ministro dell’Ambiente e della tutele del territorio e del mare dovrebbero provvedere ad eliminare o meglio a “a garantire la migliore protezione possibile della popolazione dall’esposizione a radiazioni ionizzanti”? Cioè? chiudere tutte le terme dell’isola?
Sereni, se chiedete ai consiglieri che hanno approvato le varie determine di giunta o delibere di consiglio comunale non sanno nulla di quello che c’è scritto. Nessuno di loro, credo, abbia letto gli atti firmati (come accade nella maggior parte dei casi). Mi chiedo solo quale scenario si prefigura se i Ministeri danno seguito a quanto scritto dai nostri amministratori. E pensare che qualcuno ha deturpato, inutilmente, direi, la bellissima maiolica al Porto di Ischia pur di non far leggere la parola “radioattive” vicine a “acque termali”, oggi, invece, per dire no all’impianto geotermico (in maniera sconclusionata, raffazzonata e senza cognizione di causa) hanno messo in serio rischio le acque termali. Senza bucare neanche un centimetro di terra.
ma quando mai chi ha approvato degli atti li abbia mai letti. questi e anche quelli che li hanno preceduti negli anni stanno e stavano solo li ad alzare la mano e scaldare la poltrona.
Rimpiango Eduardo de Filippo e quella stupenda pernacchia al passaggio del notabile, volesse mai il cielo che tutti all’unisono quando passano questi soloni farli oggetto di”omaggi”rumorosi consoni all’intelletto,al censo(non confondete con cesso)e al significativo eloquio scientifico ,quando quando sarà quel giorno,questi intanto fanno andare in amlore il bene per eccellenza dell’isola le Terme mà ci rendiamo conto?
Condivido le osservazioni dell’autore dell’articolo.
Gli amministratori asini confondono il principio di precauzione (adottare accorgimenti preventivi) con il principio di veto dettato dall’oscurantismo bigotto.
é abbastanza palese, da chi ha un minimo di conoscenza scientifica dell’argomento, che sono state rispolverate tutta una serie di banalità per attaccare un progetto che, é interesse di TUTTI, deve avere tutte le garanzie necessarie affinchè nulla di catastrofico avvenga o possa avvenire.
Va comunque sottolineato, a garanzia degli abitanti e degli amministratori, che sarà certamente cura del ministero dell’ambiente, così come ha fatto per altri progetti similari, chiedere le integrazioni necessarie affinchè vengano dissolti tutti i possibili dubbi sulla fattibilità dello stesso.
E questo, a prescindere dalle osservazioni espresse…