Nei giorni scorsi abbiamo letto con attenzione le dichiarazioni del governatore De Luca in merito alle numerose opacità della gestione Asl Napoli 2 ad opera di Ferraro prima e della Iovino poi. Tuttavia, dal nostro punto di vista, sarebbe opportuno ed urgente passare dalle parole alle misure concrete, perché è attesa per queste ore la firma della Iovino che andrebbe a sancire la chiusura definitiva della SIR isolana, la fine di tutti i programmi riabilitativi e il trasferimento di diversi operatori sanitari in terraferma. E’ possibile per un’isola di oltre sessantamila abitanti – per non parlare delle presenze stagionali – pensare di fare a meno di un servizio essenziale come quello dell’Unità di Salute Mentale? Allo stato attuale, chi ha bisogno di assistenza dopo le ore 15 (solo feriali) è abbandonato a se stesso, non ci sono posti letto nonostante le linee guida regionali ne prevedano 1 ogni 10.000 abitanti, i pazienti fino a pochi mesi fa residenti in struttura protetta ora risultano miracolosamente guariti. Il gruppo originario di Villa Orizzonte è stato smembrato: chi è tornato in famiglia, chi è stato trasferito in strutture specialistiche in provincia di Napoli e Salerno – ma come, le condizioni non erano talmente migliorate da non richiedere più assistenza sanitaria costante? E che fine ha fatto il bando pubblico scaduto pochi mesi fa che ricercava sul territorio isolano un locale idoneo a diventare la nuova SIR? Parlare di ombre su questa vicenda è davvero usare un eufemismo. Dei numeri di presunto risparmio snocciolati da Agnese Iovino non sappiamo cosa farcene, se le conseguenze sono queste, in una zona come quella di Ischia caratterizzata dalla mancata continuità territoriale e da un numero crescente di casi di disagio, solitudine e difficoltà che spesso sfociano in tragedie.
Chiediamo allora alla giunta De Luca di intervenire quanto prima per impedire il disastroso compimento del piano Ferraro-Iovino e di intraprendere subito la ridiscussione sui livelli di assistenza da garantire in base alle reali esigenze territoriali. Il Comitato di cittadinanza attiva, nato l’anno scorso proprio in difesa dei pazienti della Salute Mentale ischitana, è a disposizione per dare il proprio contributo.
Nel ‘ 93 vidi sul tg3 un servizio sul Leonardo Bianchi.I cameramen si erano presentati a sorpresa con un parlamentare.Per legge non si pote’ impedire di filmare.Il servizio era agghiacciante.Sull’ onda emotiva suscitata dal servizio, si cerco’ di chiudere quella struttura e di inserire i pazienti in un contesto piu’ umano.Alcuni di loro, l’estate successiva, vennero in vacanza ad Ischia.Era commovente vedere la loro contentezza dopo un simile trascorso (il L.B.).Successiva e’ stata l’apertura delle prime Sir, tra cui Villa Orizzonte.Per questi pazienti era l’ inizio di una nuova vita, dopo l’ orrore.Ora e’ tutto finito.Grazie ai ladri che succhiano risorse pubbliche ( le ” opacita’ ” di Iovino e Ferraro) le cui conseguenze vengono pagate dai piu’ deboli che torneranno in contesti non certo ottimali.
Anche un bambino avrebbe saputo ottenere una spesa sanitaria inferiore con la chiusura di servizi indispensabili alla comunità debole. E hanno anche il coraggio di decantarsi amministratori? Perché non riferiscono anche sugli sprechi perpetrati negli anni?
Ferraro-Iovino-Cece dovrebbero cambiare mestiere.
Ma sarebbe bene che il simpatico avvocato di Cittadinanza Attiva si attivasse veramente con le denunce, e non solo con le comparsate alla tv locale. Altrimenti potrebbe sembrare che si voglia solo mettere in mostra per ottenere un pò di pubblicità..
Il comitato di cittadinanza attiva le denunce le ha fatto ed i risultati legali ci sono stati ( vd questione villa stefania) il problema é soprattutto il muro di gomma, forse piú di cemento, della dirigenza asl e fin della scarsa atenzione regionale … eventuali ulteriori elementi penali a loro carico non risulta facile riscontrarli a kilometri di distanza dalla sede… per questo speriamo che il corso de luca passi dai proclami ai fatti. Agostino Mazzella