martedì, Dicembre 24, 2024

Assurdo al Porto di Forio: l’acconto di 200 euro in nero e la barca fantasma…

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[pullquote position=”right”]La denuncia di un diportista: “No versato 200 euro in nero come caparra ad un signore di grossa corporatura[/pullquote]

Arriva direttamente dal molo di Forio una testimonianza di prima mano su un modus operandi che, a ben vedere, è un po’ “ombroso” e riguarda le concessioni, i pagamenti e le registrazioni degli spazi barca per brevi, medi e lunghi periodi. A contattarci è il proprietario di una imbarcazione che ha deciso di ormeggiare presso il porto di Forio per circa due settimane e che aveva concordato un determinato prezzo con un signore dalla corporatura decisamente robusta. Parlare di tariffe e di trasparenza nelle cose pubbliche è qualcosa di assurdo ed estraneo a Forio.                                                   “Giunto a Forio – ci racconta il nostro segnalatore – ho contrattato direttamente con uno dei soci del porticciolo, quello robusto, che già conoscevo perché avevo ormeggiato in passato in quel porto per brevi periodi. Con lui ho concordato il prezzo da pagare per le due settimane di ormeggio e ha voluto che gli versassi in contanti un acconto di duecento euro. Cosa che ho fatto e per la quale non ho avuto alcuna ricevuta.”
Il racconto del diportista continua. “Per saldare l’intero importo concordato mi sono recato presso l’ufficio che c’è nell’area e vi ho trovato un altro socio che, alla mia richiesta di voler versare il saldo della cifra concordata con l’altro socio, ha cercato il mio nominativo nei registri, non trovandolo.”

Ecco il punto centrale del racconto che prende, poi, una inaspettata piega. “Il mio nominativo non risultava in alcun registro e tanto meno la nota dell’acconto versato – ci spiega – a questo punto ho spiegato l’accaduto al socio presente in ufficio che mi ha chiesto l’importo versato e quello totale concordato.”
Secondo quanto ci riporta il nostro segnalatore il secondo socio non è parso per nulla sorpreso della dinamica della contrattazione avvenuta con il “socio robusto” e della mancata registrazione del natante nei registri.
“Quando gli ho detto che cifra avevo concordato con l’altro socio è rimasto un po’ interdetto perché forse la reputava troppo bassa, come anche l’acconto, ma mi ha creduto in toto e mi ha prima registrato nei loro registri e poi ha emesso una fattura dell’importo complessivo. Ora però mi chiedo, se non avessi pensato di andare presso l’ufficio e saldare lì quanto contrattato e dovuto, ma avessi saldato in contanti al socio cui avevo dato l’acconto, non sarei mai stato registrato? E quanti natanti presenti nel porto, invece, saldano il tutto in questo modo o stazionano lì a titolo di amicizia o convenienza reciproca?”

Chi controlla chi? Chi verifica? E se il diportista sarebbe andato senza pagare? Di tutto ciò, prima che qualcuno inizia con la fantasia, siamo in possesso non solo di un file audio, ma anche dell’identità della diportista fantasma che aveva versato 200 euro in nero ad un signore che gestisce il porto pubblico di Forio. Assurdo!

Ma restiamo nel porto. Ieri mattina al Comune di Forio, con il Sindaco, il consigliere Orlacchio (responsabile per Forio del GAC e “madrina” di una delle ditte che ha partecipato alla gara per la comunicazione, per diretta affermazione della ditta, ndr), la capitaneria, l’imprenditore edile Di Palo (non ci capisce a che titolo, se la gara verrà affidata il 24 settembre) e Nello Morgera si è parlato di Molo Borbonico e di lavori pubblici da realizzare. Oltre ad incomprensioni e litigi circa la logistica di barche e pontili è emerso – ma speriamo di essere smentiti da Del Deo – che le intenzioni dell’ente siano quelle di non bandire una nuova gara e di continuare a gestire il porto con l’apparato Marconi. Staremo “tuned”

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