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Vito Iacono dà seguito ai colloqui con Francesco Caruso e scrive al governatore
[/intro]Pasquale Raicaldo | Mappiamo la nostra bellezza. E preserviamola. Tuteliamola. Recuperiamola. Il Golfo di Napoli, del resto, è un patrimonio conosciuto in tutto il mondo: abbraccia le case color pastello della Corricella, a Procida, recentemente esaltate nientepopodimeno che dalla Apple, ma anche la celeberrima Grotta Azzurra caprese, il Castello aragonese. E quei beni immateriali, saperi e sapori, miti e tradizioni, di cui dobbiamo essere attenti custodi. Ma l’ultima idea per invertire un trend negativo – un trend che rischia di portar via con sé luoghi fascinosi come Colombaia e Villa Arbusto – è un moto d’orgoglio che parte dal basso e arriverà in alto, in altissimo. O almeno potrebbe. Ischia, Capri e Procida Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
Così, le perle del Golfo di Napoli amplierebbero la lista del Bel Paese, che ad oggi comprende 51 siti fisici (tangibili) e 6 Patrimoni orali e immateriali dell’umanità, e soprattutto quella della Campania, con sei luoghi iscritti alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco (si tratta del Centro Storico di Napoli, delle aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, della Costiera Amalfitana e del complesso costituito dal Palazzo Reale di Caserta con il parco, l’Acquedotto vanvitelliano e il Complesso di S. Leucio, del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano con i siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula e del sito seriale denominato “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere”, che per la nostra regione comprende la Chiesa di Santa Sofia a Benevento). Meraviglie, non c’è che dire. Ma forse che le nostre isole non meritino adeguata considerazione?
Oggi la spinta propulsiva arriva da Vito Iacono, consigliere comunale di minoranza a Forio e presidente dell’associazione “Strade del Vino”: dopo una serie di colloqui con Francesco Caruso, consigliere del presidente della Regione Campania per i Rapporti Internazionali e l’Unesco, Iacono ha indirizzato in queste ore una lettera a Vincenzo De Luca. E stavolta non c’è l’elenco completo dei problemi che attanagliano Ischia, come nella missiva firmata dai sindaci e inviatagli ieri l’altro (con la quale si chiede un incontro urgente al governatore) ma, piuttosto, l’esaltazione della bellezza delle tre isole e un’idea affinché la si tuteli per davvero.
«Carissimo Presidente, – scrive nell’incipit della sua lettera Vito Iacono – la presente per chiedere di valutare la opportunità di promuovere l’Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco delle isole del Golfo di Napoli, Ischia, Procida e Capri verificando la possibilità di elaborare un “sottoprogramma” nell’ambito della programmazione POR 2013-2020 per dotare quei territori di risorse necessarie per la salvaguardia e la valorizzazione dei tantissimi giacimenti archeologici, ambientali, storici, naturalistici di cui sono ricchissime le nostre Isole.
Mappare i siti di grande interesse ed elaborare percorsi e progetti tesi a renderli funzionali all’obiettivo e, soprattutto fruibili. È la occasione affinché la classe Dirigente delle nostre Isole, il tessuto imprenditoriale, ma ancora di più i nostri Concittadini acquisiscano una nuova consapevolezza delle ricchezze di cui disponiamo e delle quali troppo spesso non abbiamo saputo “custodire” dimostrando di non esserne degni Eredi. Un percorso che so essere complesso ed articolato ma che sono convinto perseguibile anche grazie all’aiuto del Tuo grande Esperto che legge per conoscenza.
Servirebbe – scrive Iacono, ed è un auspicio senz’altro condivisibile – a creare una nuova sensibilità ed una diversa coscienza rendendo tutti protagonisti e responsabili di un nuovo modo di vedere e vivere la nostra Terra. Un obiettivo prestigioso e difficile da perseguire ma che ci “costringerebbe” a ripensare a nuovi e migliori modelli».
Poi, Iacono accenna alla mappatura della bellezza delle isole del Golfo di Napoli, che certo De Luca conoscerà a menadito, ma per la quale sarebbe opportuna una mappatura quasi scientifica: «Sarebbe opportuno e necessario – scrive il consigliere foriano – elaborare un dossier rappresentativo della nostra “grande bellezza” per Ischia oltre a tutta l’area pedemontana, il museo di Villa Arbusto, i siti dove insistono tracce riconducibili ai primi insediamenti dei Greci, da Punta Chiarito a Monte Vico fino all’area archeologica sottomarina della Mandra ad Ischia, il Castello Aragonese, la Mortella residenza dei William Walton ed giardino di grande valore paesaggistico, la Colombaia di Luchino Visconti, la chiesa del Soccorso, l’Eremo di San Nicola e lo stesso Monte Epomeo, la Torre di Michelangelo ad Ischia e le Torri Saracene a Forio, il Fungo a Lacco Ameno ed i giacimenti termali Casamicciola, Nitrodi e dell’intera Isola, i Pizzi Bianchi a Serrara Fontana, le Case di Pietra, e poi a Procida Terra Murata e la Corricella, l’isolotto di Nisida, a Capri dove sembra che sia già iscritta la Grotta Azzurra aggiungerei i Faraglioni e le importanti strutture presente nelle aree interne dell’Isola. Un patrimonio pubblico e privato “condito” da tradizioni, cultura, sapere, che potrebbe rappresentare la occasione per mettere ancora di più le nostre Isole al centro dell’offerta turistica della Regione Campania con un programma di riqualificazione che, andando oltre le croniche criticità che limitano le tante potenzialità, dia il giusto valore ad un’area con una densità di attrazioni e risorse irripetibili.
Nel concreto – prosegue la missiva – immaginavo la costituzione di un coordinamento espressione dei territorio che, unitamente ai Tuoi Uffici ed al mondo dell’Università, possa concorrere alla predisposizione del documento necessario per “sondare” cosa ne pensano a Parigi e così partire per un viaggio suggestivo, sensazionale, ma io direi necessario per la nostra Terra, la nostra Gente, il nostro Futuro nel rispetto di una storia antica ed importante». Parole intense, che a breve finiranno sul tavolo dei nove sindaci dei territori coinvolti: tra gli esempi a cui rifarsi, le Eolie. Un arcipelago che dal 2000 rientra nella lista dei Patrimoni Mondiale dell’Unesco. Ischia, Procida e Capri pensano a ripercorrerne le orme. Al più presto, grazie anche a Vincenzo De Luca.