Pasquale Raicaldo | Ci siamo. Prenderà il via questa mattina, alle 9:30, davanti al tribunale di Napoli, prima sezione collegio “B”, il processo penale a carico del sindaco di Ischia, Giosi Ferrandino e del dirigente dell’ufficio tecnico, Silvano Arcamone, nell’ambito dell’inchiesta per i lavori ultimativi della metanizzazione nel Comune d’Ischia affidati alla Cpl Concordia. I due imputati sono stati rinviati a giudizio con rito immediato dal giudice Amelia Primavera che ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica di Napoli.
Molte domande, troppi tecnicismi. E allora abbiamo deciso di partire proprio dai dubbi. Da quelli che ci avete posto, nella lunga vigilia dell’appuntamento che prende il via oggi e che certo cambierà, in un caso o nell’altro, la storia recente di Ischia. Il sindaco di Ischia era stato arrestato la mattina del 30 marzo con l’accusa di “corruzione propria”, accusa questa però riformulata successivamente dal Tribunale del Riesame di Napoli in “corruzione impropria”.
Che differenza c’è tra corruzione propria e corruzione impropria?
La differenza tra corruzione propria ed impropria, della quale è oggi accusato il sindaco di Ischia, si sostanzia nel fatto che il pubblico ufficiale, nel primo caso “ponga in essere atti contrari ai doveri d’ufficio”, mentre nel secondo “compie atti dovuti ma ritardandone,dietro compenso, l’esecuzione per avvantaggiare un terzo”.
Il reato di corruzione propria e regolato dall’articolo 319 del C.P, secondo il quale «il pubblico ufficiale che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da due a cinque anni».
Il reato di corruzione impropria, del quale è oggi accusato Ferrandino, è invece regolato dall’articolo 318 del C.P, secondo cui «il pubblico ufficiale, che, per compiere un atto del suo ufficio, riceve, per sé o per un terzo, in denaro od altra utilità, una retribuzione che non gli è dovuta, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Se il pubblico ufficiale riceve la retribuzione per un atto d’ufficio da lui già compiuto, la pena è della reclusione fino a un anno».
Quali sono le accuse dalle quali dovranno difendersi?
La condotta di Giosi e di Silvano, secondo l’impostazione accusatoria recepita dal gip, recepita dall’ordinanza del Riesame, sarebbe stata asservita agli interessi della Cpl ed agli scopi perseguiti da quest’ultima sull’isola. Il flusso di favori e le utilità sistematicamente convogliati verso il sindaco Ferrandino sarebbe chiaramente emersa dagli esiti delle conversazioni telefoniche ed ambientali intercettate e dall’esame della documentazione acquisita in sede di perquisizione presso gli uffici della Cpl Concordia e la struttura alberghiera gestita dalla famiglia del sindaco, l’hotel Le Querce. Le indagini avrebbero consentito di mettere in luce come le utilità convogliate verso il sindaco fossero strettamente connesse all’esercizio della funzione esercitata dal pubblico ufficiale per retribuirne i favori.
Quali sono le utilità contestate?
Secondo l’accusa, per favorire la cooperativa, mettendosi a completa disposizione degli interessi della stessa, Giosi avrebbe percepito per sé ed i suoi familiari diverse utilità, consistite: nella stipula di fittizie convenzioni per gli anni 2012-2014 con l’Hotel Le Querce di Ischia, di proprietà della famiglia del sindaco; nell’assunzione da parte della CPL di Ferrandino Massimo, fratello del sindaco, quale consulente della cooperativa; nella scelta delle persone che sarebbero state assunte dalla cooperativa e della rivista locale sulla quale la CPL avrebbe dovuto pubblicare annunci pubblicitari; nella promessa di un viaggio in Tunisia.
Qual è la linea del Collegio difensivo del sindaco?
Il Collegio difensivo, del quale fanno parte gli avvocati Genny Tortora e Alfonso Furgiuele, partirà dall’assunto fondamentale secondo il quale il sindaco di Ischia, Giosi Ferrandino, non abbia adoperato la sua funzione pubblica al servizio della Cpl Concordia. Essenziale, a supporto di questa circostanza, due considerazioni: la prima è che l’assegnazione dell’appalto per la metanizzazione, con il relativo espletamento della gara, si è perfezionata durante l’amministrazione precedente a quella Ferrandino, governata dall’allora sindaco Giuseppe Brandi; la seconda riguarda i meccanismi del project financing, che non prevede assunzioni pubbliche né alcun potere diretto da parte del sindaco. In merito alle intercettazioni, che pure hanno spinto la Procura della Repubblica ad accusare Ferrandino di aver assunto un ruolo da “dominus” sul territorio isolano, saranno sottolineate le insidie legate alle conversazioni private che, fuori dal loro specifico contesto, si prestano a molteplici letture e che non evidenzierebbero, secondo la difesa, alcun ruolo determinante di Ferrandino nelle strategie della coop.
In merito alle presunte utilità, che – non configurandosi secondo la difesa alcuno scambio con il sindaco – non sarebbero più da intendere come tali, si ribadirà l’estraneità del sindaco Ferrandino alla gestione dell’hotel di famiglia, l’insussistenza del presunto viaggio in Tunisia emerso in alcune intercettazione e la circostanza che Massimo Ferrandino, fratello del sindaco, abbia autonomamente lavorato per il suo specifico interesse, né per la sua assunzione sia stata esercitata pressione del sindaco di Ischia.
Che tempi ci sono per il processo?
Difficile a dirsi. Alcune incognite rischiano di far saltare il via odierno. Si tratta ad ogni modo di un processo complesso, reso ancor più complesso dallo spacchettamento in due tronconi (Napoli e Modena). Dipenderà tutto dal tempo ritenuto necessario dai giudici per l’accertamento dei fatti, in maniera scevra da quella che il collegio difensivo definisce “realtà metagiuridiche” (l’influenza dei media, per esempio).
Ma in caso di condanna in primo grado, Ferrandino potrà continuare a fare il sindaco?
A ottobre la Corte Costituzionale deciderà se gli articoli 10 e 11 della legge Severino rispettano la legge fondamento dello Stato. Qualora la legge sia ritenuta incostituzionale, Ferrandino – fin quando la condanna eventuale non passerà in giudicato e trattandosi di eventuale condanna inferiore comunque ai due anni – potrà restare sindaco di Ischia.
Di cosa è accusato Silvano Arcamone e cosa rischia?
Il dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Ischia è imputato per corruzione impropria, avendo – secondo l’accusa – agevolato il sindaco con i suoi atti. La sua posizione è considerata comunque di molto più semplice lettura rispetto a quella di Ferrandino.
Perché la vicenda è stata spezzata in due tronconi giudiziari, con i corruttori a processo a Modena e i presunti corrotti al tribunale di Napoli?
Il prossimo 23 novembre presso il Tribunale di Modena. Insieme con i manager della Cpl Francesco Simone, Nicola Verrini e Maurizio Rinaldi, sul banco degli imputati compariranno lo storico presidente di Cpl, Roberto Casari, e Massimo Ferrandino, che dovrà rispondere della accuse di corruzione impropria e associazione a delinquere. Il Collegio difensivo di Ferrandino e Arcamone seguirà da vicino il processo modenese, che dovrebbe avere tempi più spediti rispetto al processo napoletano.
Parlate di una “rivista” che avrebbe dovuto far pubblicita’alla CPL
Quale rivista locale e’?
Grazie a Raicaldo per tutte queste spiegazioni, ma la domanda più importante è: “quando si toglierà dalla scatole Giosi e tutto il suo clan??”