IDA TROFA | Finanziamento che va, finanziamento che viene. Il Mistero dei Beni e delle Attività Culturali ha revocato fondi dedicati, un miliardo e mezzo di lire, sulla carta circa 717mila euro, ottenuti per la realizzazione di un Polifunzionale, un polo Museale, una struttura a fini ricettivi presso l’ex Palazzo Bellavista. Il motivo? Semplice, il museo non c’è!
Un processo di stanziamenti, fondi, dichiarazioni e quant’altro al centro di una lunga ed estenuante querelle giudiziaria che ha portato, qualche anno fa, alla condanna per danno erariale e per indebita occupazione di ben quattro ex sindaci: Peppe Conte, Angelo Manzi, Parisio Iacono e Abramo De Siano e la prima giunta d’Ambrosio a processo per concorso in abuso di ufficio. Attualmente è ancora in corso la causa intentata dal comune di Casamicciola avverso chi ha esposto l’Ente a tali rischi portando avanti una condotta illecita. I tre ex sindaco condannati si sono costituiti ad adiuvandum.
La comunicazione di avvio del procedimento è datata 6 luglio 2015 ai sensi degli articoli 7-8 L.241\90 sulle agevolazioni concesse in relazione al POM “Sviluppo e valorizzazione del turismo sostenibile nelle regioni dell’obiettivo i QCS Italia 1994-1999 Misura 4 Isole Minori” per il “Progetto di recupero ed utilizzo a fini ricettivi dell’Ex Hotel Napoleon con destinazione polifunzionale”.
Ma da allora, dalla notifica non se ne è saputo più niente e l’allarme lanciato è finito come una lettera morta. Intanto, mentre il Ministero revoca pretendendo la “restituzione” dei 716.498,00 euro stanziati per finalità auliche mai attuate, il comune di Casamicciola approva un ulteriore progetto per rendere il Municipio un Museo. Il museo del Mare e delle arti marinaresche, diciamo cosi…
Una richiesta per circa 170mila euro che rischia anch’essa di essere bloccata per mancanza di sede. Insomma un progetto museale che rischia di terminare prima di iniziare il per “Lavori di realizzazione e potenziamento di un’area espositiva museale presso il complesso Villa Bellavista, da destinare alla promozione e diffusione della cultura del mare, e della tradizione della marineria e della pesca locale ”
In ogni caso, tentativi o no, il binomio: Museo-Casa Comunale rischia di portare pesanti strascichi al paese. Non basta nascondere le carte ed i decreti di revoca. Casamicciola Terme ha perso un miliardo e mezzo e la perdita dovrà essere inserita nelle poste in bilancio!
Al momento i responsabili del settore turismo del Ministero Beni e Attività produttive hanno revocato il finanziamento che a suo tempo, l’allora sindaco Luigi Mennella, aveva richiesto per la ristrutturazione del Napoleon da poco acquistato dallo stesso Mennella. Per il resto si vedrà.
Entro 60 giorni dal provvedimento di revoca si sarebbe potuto ricorrere avverso questo provvedimento al Tar Lazio. La pratica, invece, era stata catalogata, ma nascosta ed abbandonata, perchè nessuno dei soloni che amministrano il paese e dei funzionari incaricati se ne sono occupati.
Il progetto definitivo approvato ormai decenni fa è nato, pare stando agli atti prodotti dal Ministero, su di un’anomalia di fondo: la sede del Polifunzionale, del museo finanziato non esiste. Nessuno però ha saputo persuadere “Roma” del contrario. I lavori di realizzazione e potenziamento di un’area espositiva e via dicendo presso il complesso Villa Bellavista, da destinare alla promozione e diffusione della cultura locale della tradizione e quant’altro resta solo sulla carta. Questo benché negli anni abbia prodotto per le casse comunali un notevole gettito di danaro derivate dai proventi di detto finanziamento. Almeno cosi sarebbe dovuto essere, senza che nella sostanza vi fosse granché da visitare, anzi solo degrado e sporco.
Le autorità, il Ministero indagavano da anni nel tentativo di vederci chiaro e questa estate il responso con l’invio del decreto di revoca in questione per un importo complessivo da fare venire i brividi.
Tutto, come si legge agli atti della procedura di approvazione, era prefissato nell’ottica della riqualificazione del territorio comunale e per la promozione dello sviluppo della comunità, anche attraverso la valorizzazione dei beni culturali e della memoria storica, sia nel garantire l’effettiva partecipazione democratica di tutti i cittadini all’attività politico-amministrativa, economica e sociale della comunità.
Gli interventi in oggetto rientravano tra quelli finanziabili mediante fondi europei che riguardano i piani di sviluppo locale. Il governo era intenzionato ad attingere dalle risorse previste, a beneficiare dei 716.498,00 euro nella colonna delle entrate, ma dovrà fare i conti con la dura realtà dei fatti.
Un progetto fallito miseramente. Un fallimento scritto a chiare lettere nel Decreto di Revoca del finanziamento da parte del Ministero era stato portato agli atti (pubblici) del Comune ormai da due mesi fa, lo scorso 7 luglio. Il decreto c’è ma è ben nascosto nel tentativo di recuperare quel che agli atti delle relazioni e delle note giunte a Roma non può essere: non esistono nella sostanza spazi museale al Palazzo Bellavista di Via Principessa Margherita.
Sfumano in tal modo i molti soldi che forse, visti gli esiti dei controlli e delle verifiche sui luoghi, certamente sarebbero finiti per svilupparsi altro, magari alimentando le finanze di qualche astuto faccendiere.
Insomma bye bye agevolazioni finanziare concesse…
Giorni fa, commentando il recente incarico che l’amministrazione comunale di Lacco Ameno ha conferito ad Abramo De Siano e all’avvocato Giancarlo di Meglio nella materia edilizia, avevo sottolineato la vicenda giudiziaria che vede protagonista il De Siano nei confronti del sindaco di Forio Del Deo (richiesta di un posto di lavoro per il figlio del De Siano). Avevo dimenticato questa altra sua condanna, assieme agli ex sindaci Conte/Iacono/Manzi. Quindi l’incarico al De Siano da parte del sindaco Pascale assume un significato ancora più chiaro…