Sono passati anni. Tanti. Ma non si è ancora chiusa la storia che legherebbe un’ischitana, Vanessa Di Meglio, a Silvio Berlusconi. E la requisitoria del pm Eugenia Pontassuglia a Bari (il prossimo 19 ottobre la fine prevista dei lavori) è partita proprio da una ricostruzione chiara, che coinvolgerebbe anche l’isolana.
Secondo la ricostruzione di alcune delle serate finite nel mirino, l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini avrebbe – con altre sei persone – portato alcune escort nelle residenze dell’ex presidente del consiglio.
E nel primo dei 27 episodi contestati dalla Procura si torna a parlare di “scambio di effusioni e baci in camera da letto” fra Berlusconi e tre ragazze – tra cui Vanessa Di Meglio, insieme a Sonia Carpentone e Roberta Nigro – dopo la cena del 5 settembre 2008 a Palazzo Grazioli.
Non è certamente un episodio-chiave nel processo. Anzi, è altrove che si muovono le accuse principali mosse dalla Procura, mentre Vanessa è tornata a vivere a Ischia, dove ha una bellissima famiglia.
Anzitutto, l’appartamento da 1,4 milioni di euro acquistato da Sabina Began (la cosiddetta ‘ape regina’ delle feste dell’ex presidente del consiglio) sarebbe stato pagato, secondo gli investigatori romani, proprio da Silvio Berlusconi. E sarebbero quattro bonifici fra agosto e novembre 2011 sono transitati da un conto corrente intestato a Berlusconi su quello di una società, la Moon and Star srl, della quale Began deteneva quote. Una circostanza in larga parte nuova, emersa proprio in queste ore – grazie alla ricostruzione del maggiore della guardia di finanza Pietro Sorbello nel processo escort in corso a Bari.
E in merito cena del 5 settembre, la prima, il pm ha sottolineato alcuni aspetti: «Quell’estate Tarantini aveva affittato una villa in Sardegna per entrare nell’entourage di Berlusconi e ci era riuscito. Il 2 settembre era iniziato il reclutamento delle ragazze». Il pubblico ministero ha poi parlato di una«frenetica sequenza di conversazioni» fra Tarantini e Began sull’abbigliamento consigliato, «abito elegante e corto». Specificando la possibilità che le ragazze – letterale – «stessero al gioco». Dietro compenso, secondo la Procura di Bari. Dele altre serate, da quella del 23 settembre 2008 a Palazzo Grazioli alla cena del 3 maggio 2009 ad Arcore, si parlerà nella prossima udienza. Va specificato, naturalmente, che le imputazioni riguardano solo Sabina Began ed altre sei persone, i fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini, le attrici Francesca Lana e Letizia Filippi, il pr milanese Peter Faraone e Massimiliano Verdoscia, amico e socio in affari di Tarantini, accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento e induzione alla prostituzione. I fatti contestati si riferiscono agli anni 2008-2009 e riguardano le serate organizzate nelle residenze di Silvio Berlusconi.
Quanto a Vanessa Di Meglio, la quarantatrenne parlò circa un anno fa in qualità di teste. Confermando che con Berlusconi ci furono «baci e carezze, preliminari ma senza atti sessuali».
Dal racconto della Di Meglio, emersero nuovi particolari: dopo la cena, finita intorno all’una, l’ischitana racconta che «gli invitati, piano piano, andarono via e anche Gianpaolo. Io mi sono ritrovata bloccata lì». Erano – proseguì il suo racconto – in quattro, lei, altre due ragazze e Berlusconi (che non ha mai nominato se non all’inizio come “il Cavaliere”). «Abbiamo chiacchierato, riso, cantato, niente di particolare. Il padrone di casa scherzava, era una persona molto carina», aveva spiegato la Di Meglio. Parlando di una «ventina di invitati» tra i quali riconobbe George Clooney e Eva Cavalli. Ricorda che «tutti ricevevano regali». E ancora: «Le effusioni con il Cavaliere avvenivano in piedi vicino al divano; in camera da letto c’eravamo io e altre due ragazze. Poi io sono uscita e non so cosa sia successo». La Di Meglio chiarì poi: «Nessuno mai mi ha chiesto di prostituirmi, se me l’avessero chiesto non l’avrei fatto. Non avevo bisogno di essere pagata».
Vanessa rispose anche alle domande su due precedenti incontri che avrebbe avuto con l’ex vice presidente della giunta regionale della Puglia e assessore allo sviluppo economico Sandro Frisullo, in entrambi i casi a Giovinazzo, in provincia di Bari, a casa di Tarantini che le avrebbe pagato i viaggi da Parigi. Il primo sarebbe avvenuto nel 2007. La teste parlò di avance da parte di Frisullo che , non sarebbero state ricambiate, anche se in precedenza ai carabinieri aveva parlato «di scambi di effusioni», come le hanno ripetutamente ricordato i pm dell’accusa. Comunque «nessun rapporto sessuale», ha precisato. La teste, che ha definito «poco gratificante» l’atteggiamento dell’amico Tarantini, ha riferito di non ricordare un secondo incontro con Frisullo che sarebbe avvenuto a Giovinazzo, l’anno successivo, cioè nel 2008. La Di Meglio ha parlato anche di una seconda cena a palazzo Grazioli, a casa di Berlusconi, che sarebbe avvenuta in epoca successiva alla prima, in occasione di uno spettacolo del Bagaglino.
Un buon politico deve essere di esempio per tutti e quindi dimostrare di essere capace e convincente. Se noi mettessimo Berlusconi sul banco degli imputati in piedi e volessimo dimostrare la sua virilità ci sarebbe da prendere atto che ad una certa età e’ ancora possibile godere di uno dei sacrosanti piaceri che la vita ci ha regalato mentre la chiesa cattolica ci ha rovinato per sempre sin da bambini educandoci con il senso della colpa. Viva Berlusconi Abbasso la chiesa e la sua morale falsa e bugiarda
Carne umana pagata un tanto al chilo, con individui di sesso femminile che negano pure di fare le prostitute.
questa e’ la mentalità del puro maschilista timorato di Dio che non riesce ancora a comprendere che le donne sono perdone come i maschi da cui non vogliono dipendere mentre i maschi vogliono sottomettere le donne. E’ la più grossa stronzata umana quella della morale cattolica. Fottete donne più che potete