Un terremoto scuote Barano pochi mesi dopo il caso Cpl Concordia a Ischia. E tornano a sentirsi, all’alba, le sirene dei carabinieri.
Finisce in carcere Antonio Stanziola, funzionario della Polizia municipale di Barano, l’uomo attorno al quale ruota l’inchiesta della Procura della Repubblica. E l’operazione, messa a punto all’alba di questa mattina dai Carabinieri coordinati da Andrea Centrella, porta con sé anche il nome di Maria Grazia Di Scala, che oggi ricopre il ruolo di consigliere regionale.
Peculato, concussione, corruzione per l’esercizio della funzione, abuso d’ufficio, falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico, truffa in danno del Comune di Barano d’Ischia: sono le ipotesi di reato contestate – a vario titolo e con posizioni diverse – a cinque persone, destinatarie dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli. Con Stanziola, finito in carcere, e Maria Grazia Di Scala (sottoposta all’obbligo di dimora), anche Raffaele Piro, sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza; Antonio Schiano e Giorgio Vuoso, sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Si tratta di un’inchiesta portata avanti dai carabinieri di Barano a partire dal novembre del 2013. Stanziola avrebbe praticato una “sistematica illecita gestione della cosa pubblica”, in qualità di responsabile dell’organizzazione e controllo delle attività connesse a mercati, fiere e manifestazioni nonché dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale.
Tra l’altro, avrebbe percepito indebitamente denaro o di altre utilità, in cambio di autorizzazioni – del tutto arbitrarie – per partecipare a fiere e mercati sul territorio del Comune di Barano d’Ischia. Avrebbe poi acquistato – mediante l’utilizzo di denaro pubblico del quale lo Stanziola disponeva in virtù del ruolo e delle funzioni esercitate – materiale utilizzato a fini privati per l’organizzazione di fiere e mercati. E avrebbe ancora rilasciato false autorizzazioni in materia edilizia ed urbanistica “in favore di soggetti che le hanno poi prodotte in giudizi civili per contrastare le legittime pretese della controparte”.
Ma a che titolo c’entra Maria Grazia Di Scala? L’ex consigliere di minoranza di Barano non sarebbe coinvolta in virtù del suo ruolo politico, ma perché difensore legale di Raffaele Piro, titolare di un albergo ai Maronti: l’indagata avrebbe commesso falso materiale nel difendere la sua posizione.
Tra gli episodi contestati a Stanziola, ce n’è uno particolarmente rilevante: avrebbe provato ad acquistare a un prezzo estremamente conveniente una struttura alberghiera, nei cui confronti aveva lui stesso emanato una ordinanza di abbattimento proprio al fine di ottenere un deprezzamento del valore del bene.
Invito tutto gli attenti lettori ad andare a rivedere il servizio che fu fatto dalle Iene dove si accusava il comandante della p.m. di mobbing, ascoltate bene alcuni passaggi fatti proprio dalla persona tratta in arresto.
Ma non mi e’ chiara una cosa: un tenente di polizia, quale e’ Stanziola, mica puo’ emanare una ordinanza di abbattimento, come e’ scritto nell’ articolo?
Per un periodo è stato capo dell’UTC