mercoledì, Dicembre 4, 2024

La RIVA DESTRA tra fuochi pirotecnici e criticità

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LA STRADA MAESTRA di Luigi Boccanfuso

La Riva Destra del porto d’Ischia è stata indubbiamente la strada più affascinante dell’isola d’Ischia.
Il suo periodo di maggiore fulgore è quello che va dal 1960 al 1990 prima che gradualmente tutti i terranei fossero adibiti a locali di somministrazione.
C’erano le mitiche taverne, predilette soprattutto dai tedeschi:su tutte  la TAVERNA ANTONIO inventata dall’indimenticabile Don Antonio Cervera e la TAVERNA DEL MARINAIO di Nino Patalano.
C’erano ristoranti di primo livello come il RISTORANTE GENNARO di Gennaro Rumore, che con il suo accattivante sorriso ha accolto nella sua lunga e prestigiosa carriera famosi ospiti internazionali  del mondo del cinema,della finanza e della politica;
c’era il RISTORANTE LA LAMPARA di Tonino Baiocco, altrettanto prestigioso;
c’era la famosa BOUTIQUE della milanese “SIGNORA ANTONIA”, tappa fissa di tutte le star che mettevano piede sull’isola;
c’era l’ufficio dello spedizioniere GIANNINO MESSINA, uomo e artista colto e molto intelligente e preparato in vari campi,abile a intrattenere preziose public relations;
c’erano botteghe d’arte come quella inventata da mio nonno GIORGIO TALIERCIO (mio maestro di vita) che vendeva davvero di tutto.
L’atmosfera era indubbiamente di alto livello e si esaltava dinanzi allo scenario incantevole di decine e decine di motoscafi “Riva acqarama “che facevano bella mostra lungo tutta la banchina, con i vari marinai muniti tassativamente delle famose pelli di daino,  a lucidarli a specchio al calar del sole;
c’erano le barche di Franchino e zi’Michele ormeggiate di murata alla banchina, cariche di angurie, che facevano bella mostra di se insieme alla “Giulia” e al “San Ciro” adibite dal mitico Vincenzo Rumore a gite turistiche.
A giugno si svolgeva la “festa della ginestra” con la strada addobbata con centinaia di piante di ginestre per ospitare una importante sfilata di moda organizzata dal talentuoso Luciano Marino.
Insomma la RIVA DESTRA “ieri” era la più bella di tutte le strade e attirava il fior fior dei forestieri.
Oggi,mi vergogno a dirlo, è diventato il CESSO dell’isola, afflitta da tante criticitá e forse sará per questo che l’Amministrazione comunale di Ischia ha organizzato le 2 feste settembrine nelle ultime 2 stagioni con sfilate in carrozza e importanti fuochi pirotecnici sparati direttamente nello splendido porto liberato da ogni tipo di natante ed imbarcazione.
Un giorno di splendore e 364 giorni di criticitá:
C’è il problema dell’acqua alta che diventa sempre più grave e come anticipato da qualcuno prima o poi ci scapperá la tragedia;
c’è il problema dei pontili per la nautica da diporto che sono marci e insicuri ma che non si sostituiscono nè si “affidano”  a causa del veto di  un “sinistro” consigliere comunale che ritiene che in tal modo possa coltivare beceri interessi clientelari;
c’è il problema della sosta selvaggia di automobili in lungo e in largo alla banchina che la rende oltremodo degradata;
c’è il problema della raccolta dei rifiuti indifferenziati che vengono depositati dai ristoratori sin dalla notte in bidoni maleodoranti lungo la strada fino a mattinata tardi e spesso rovesciati sul fondo stradale da cani e gatti;
c’è il problema della pavimentazione stradale divelta e pericolosa
c’è il problema della banchina che cede
c’è il problema del dragaggio del porto che non viene effettuato da decenni
c’é il problema del suolo pubblico selvaggio che non viene più monitorato

Sovraintende a tutto ciò l’Amministrazione comunale che si specchia in tale andazzo e dall’alto delle stanze del municipio che affacciano attraverso balconi e finestre direttamente sulla strada ne gode lo spettacolo.
Ogni ulteriore commento sarebbe un inutile esercizio……ma vorrei solo sottolineare ai DISAMMINISTRATORI del Comune d’Ischia che con gli oltre 300000,00 euro spesi negli ultimi 2 anni per sparare splendidi fuochi pirotecnici e sfilare travestiti da quello che non potranno mai diventare….potevano risolvere alcune delle suddette criticitá e che in tal modo avrebbero fatto, almeno una volta nella loro carriera, il tanto agognato PUBBLICO INTERESSE.
Invece l’unico risultato personale lo porta a casa GIOSI FERRANDINO che potrá conservare a futura memoria la foto che lo ritrae in carrozza vestito da regnante in occasione del 160 anniversario dell’apertura del porto.
Peccato che il suo album di ricordi del “sindacato” è pieno solo di “travestimenti”…
Intelligenti pauca !

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