Alessandro Mollo | Definire sorpresa o rivelazione una squadra del valore e del blasone della Casertana è esercizio ingeneroso. Eppure nei mesi estivi e fino alle prime giornate del campionato, in terra di lavoro si parlava esclusivamente di una salvezza tranquilla, come dichiararono, al momento del loro passaggio in rossoblu, anche gli ex Ischia Finizio e Rainone. Poi sono arrivati gli eccellenti risultati che, settimana dopo settimana, hanno proiettato la Casertana sempre più in alto, fino alla vetta, conquistata sette giorni fa nel vittorioso posticipo (2 – 0) con il Catania. Difficile, al momento, collocare i rossoblu in una dimensione precisa, ma se i prossimi impegni di campionato (dopo l’Ischia, la Casertana giocherà ancora un derby con il Benevento), sorrideranno a Mancosu e compagni in terra di lavoro si dovrà, giocoforza, iniziare a pensare in grande. Sul piano societario le novità, rispetto a dodici mesi fa, sono prevalentemente formali. Lombardi ha lasciato la poltrona di presidente a Corvino, già socio dei falchetti, ma continua ad essere l’azionista di maggioranza del club detenendo saldamente tra le mani il 52% del pacchetto azionario. Secondo le indiscrezioni, Lombardi avrebbe deciso di lasciare la carica di presidente perché infastidito per la querelle relativa allo stadio “Pinto”. Salutato Sasà Campilongo, in estate la Casertana ha contattato alcuni allenatori tra cui Bitetto, attuale allenatore dell’Ischia, e, soprattutto Zavettieri, che è stato vicinissimo a sedere sulla panchina dei falchetti. Quando sembrava mancare soltanto la firma tra Zavettieri ed i falchetti, la società ha optato per la soluzione interna, promuovendo il tecnico alla guida della Berretti, Nicola Romaniello. Anche nel corso della scorsa estate, come nelle tre sessioni precedenti di calciomercato, si è rinnovato il feeling tra la Casertana e l’Ischia Isolaverde, come evidente dalla tripla cessione (Rainone, Finizio, Armeno), conclusa in un’unica operazione degli atleti gialloblu ai falchetti (ma Armeno rifiutò). La colonia degli ex Ischia ha perso, oltre mister Campilongo, Peppe Mattera e Evangelista Cunzi, ma è stata rimpinguata da Nicola Ciotola, Mario Finizio, capitano nell’ultimo anno isolano, e Rainone, stavolta a titolo definitivo (nello scorso Gennaio passò alla Casertana in prestito), oltre Tito. In gialloblù è tornato, sempre dalla Casertana, Bruno. Invece Chiavazzo, dopo una trattativa, preferì non indossare nuovamente il gialloblu. Tra le partenze eccellenti vi sono Cunzi, Caccavallo, Mattera ma soprattutto Cissè, attaccante già rimpianto, in quanto l’organico rossoblu manca di una prima punta con le sue caratteristiche. Tra i volti nuovi vi è invece l’esperienza di Gragnaniello tra i pali, la dinamicità di Agye (dal Benevento, prodotto del settore giovanile della Fiorentina ed ex Juve Stabia) e le geometrie di Capodaglio (dalla Lupa Roma), nonché la verve del folletto Mangiacasale (ex Aversa Normanna). Quasi del tutto rinnovato il pacchetto offensivo: dal Cosenza è arrivato l’esperto De Angelis, corteggiato dall’Ischia nello scorso inverno, Maikol Negro, reduce dalla vittoria del campionato con la Salernitana e dagli svincolati Luis Alfageme, dodici mesi fa a Benevento. Completano l’organico Nicola Ciotola dall’Ischia e il confermato Diakitè.