venerdì, Gennaio 10, 2025

Lilli Lauro, battesimo in Regione: la consigliera ligure che parla ischitano

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E’ ANCHE CONSIGLIERE COMUNALE A GENOVA. Nelle fila della squadra del governatore Giovanni Toti, Lilli – nata a Genova da famiglia ischitana – non avrà un ruolo da comprimaria, anzi. Ripescata con Franco Senarega (Lega Nord) in consiglio al posto di Ilaria Cavo e Giacomo Giampedrone, entrambi dimissionari, non rinuncerà al posto in consiglio  comunale (siede nel civico consesso di Genova dal 2007)

Pasquale Raicaldo | C’è un pizzico di Ischia, da ieri, nel Consiglio regionale della Liguria. Già, perché Lilli Lauro è a tutti gli effetti consigliera regionale, in quota Forza Italia: sangue isolano scorre nelle sue vene, la politica vissuta come una missione, la parentela con Salvatore – già Senatore della Repubblica – e la capacità di coniugare interessi, passioni, incarichi professionali e la maternità (è mamma di quattro figli). Da ieri, con un incarico di prim’ordine e un posto che non è un privilegio, ma una responsabilità. Meritata. Nelle fila della squadra del governatore Giovanni Toti, Lilli – nata a Genova da famiglia ischitana – non avrà un ruolo da comprimaria, anzi. Ripescata con Franco Senarega (Lega Nord) in consiglio al posto di Ilaria Cavo e Giacomo Giampedrone, entrambi dimissionari, non rinuncerà al posto in consiglio  comunale (siede nel civico consesso di Genova dal 2007). E al Dispari confida le emozioni di una giornata intensa: «Emozionata? No, direi più che altro entusiasta, orgogliosa, contenta. I miei elettori avevano creduto in me, ho sempre raddoppiato i voti di elezione in elezione e l’ingresso nel consiglio regionale era nell’aria da un po’. Avrei potuto entrare in giunta, ma preferisco così: eletta, non nominata. Anzi, ad anticiparmi questo risultato era stato Domenico De Siano, uno dei miei principali affetti ischitani: mi aveva chiamato con Berlusconi qualche giorno fa, dicendomi che oramai c’eravamo. Mi lega a Domenico un rapporto di profonda stima ed amicizia, ma naturalmente in queste ore il mio telefono è caldo: dall’isola mi hanno chiamato in molti, complimentandosi». Ecco, Ischia. La sua isola, i luoghi di sempre: il quartiere di San Ciro, la spiaggia dei pescatori, gli affetti, le vacanze con la famiglia. Oggi, quell’isola è però anche l’isola delle inchieste della magistratura, la corruzione, i casi nazionali. «Non mi sostituisco alla magistratura – spiega Lilli Lauro – ma penso che l’isola sia più forte della cattive notizie. Anzi, lancio un appello agli ischitani: alzate la testa, sempre, dimostrando di meritare quel territorio splendido di cui siete custodi». Poi, un passaggio sul Comune Unico: «E’ una soluzione utile per il risparmio delle spese, l’isola ne beneficerebbe».
L’ingresso in consiglio regionale suggella una crescita politica costante, già certificata dalla campagna elettorale conclusa lo scorso giugno. «E’ stata una campagna elettorale splendida e vittoriosa. Insieme abbiamo iniziato a cambiare la Liguria e con il presidente Giovanni Toti e il nostro coordinatore regionale, Sandro Biasotti, riusciremo a far crescere la nostra terra. Le 2525 preferenze che mi avete assegnato sono tante e tutte frutto di un incontro, una stretta di mano: tanti voti, puliti e cristallini, che mi danno fiducia e soprattutto una grande responsabilità per il futuro. C’è molto da fare in Regione, ci sarà moltissimo da fare anche per la mia Genova, città che ha ancora più bisogno di una scossa e di un cambiamento. Prepariamoci a un futuro migliore. Io ci sono». E da ieri sembra dunque esserci ancor di più.
Del resto, il pedigree della Lauro parla di una donna in gamba e in carriera, in grado di conciliare impegni di donna, di politico, di professionista («Ci riescono gli uomini, perché non dovremmo riuscirci noi donne» ribatte convinta): in linea con la tradizione e la vocazione della sua famiglia, Lilli  aveva studiato da broker navale in Inghilterra e a Genova, dove aveva iniziato a lavorare per un’agenzia marittima. Un’esperienza decennale, poi – racconta – «la decisione di dedicarmi alla famiglia e ai figli prende il sopravvento. E ho incontrato un nuovo mondo: quello della scuola. Affrontandolo, come al solito, da donna e da imprenditrice. Mi sono fatta carico di ciò che non va e con le colleghe “mamme” porto avanti battaglie importanti ricoprendo numerose cariche all’interno dei consigli scolastici delle scuole di Castelletto. Sono stata Presidente d’istituto del Circolo didattico di Castelletto per più di un decennio».
La politica nella sua accezione più ampia dunque: l’interesse per la città, per la collettività, per il territorio.
«La mia esperienza di vita fatta di impegno professionale e familiare mi ha naturalmente portato ad incontrarmi con la politica – racconta, riannodando il filo dei ricordi – ed è qui che ho conosciuto Sandro Biasotti (attuale coordinatore regionale di Forza Italia, n.d.r.). Insieme a lui ho creato il Coordinamento Femminile delle Donne Arancioni di cui sono diventata Coordinatrice». Poi, la Lauro ha proseguito il percorso con Biasotti candidandosi alle amministrative 2007, a Genova, come consigliere comunale. Eletta anche nel 2012, è attualmente membro delle Commissioni III (Urbanistica, Assetto del Territorio, Lavori Pubblici); IV (Bilancio); V (Servizi Sociali, Piano Regolatore Sociale, Sanità, Politiche abitative, Politiche dell’immigrazione, Politiche della sicurezza); VI (Aziende e Società Controllate, Città Digitale, Politiche del Lavoro); VII (Infrastrutture, mobilità e Traffico, Polizia Municipale; Demanio e Affari Portuali) di cui sono vice presidente; VIII (Cultura, Promozione della Città, Sport e Tempo Libero, Politiche educative, scolastiche, giovanili).
Qualche settimana fa fece discutere, in consiglio comunale di Genova, una sua iniziativa: la Lauro si presentò infatti nell’aula del civico consesso con due mazze ferrate, molto artigianali e anche molto efficaci, che erano state trovate nei giardini di via Bertani. «Due spranghe – denuciò – che certamente servivano a spaccare qualche finestra per commettere un furto. Avevo presentato un’interrogazione sulla mancanza di sicurezza in città e sulla scarsa illuminazione, ma visto che questa giunta di sinistra ha l’abitudine di nascondere la realtà come se vivesse su un altro pianeta: del resto basta vedere chi c’è come assessore alla legalità. Ho preferito dimostrare con i fatti – aveva chiosato la Lauro – che noi cittadini ci sentiamo sempre minacciati dai ladri».

 

 

 

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