venerdì, Gennaio 10, 2025

Un magistrato togato per la sezione distaccata di Ischia

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Lo ha assicurato il presidente del tribunale. Restano i problemi di agibilità della sede

La sezione distaccata di Ischia avrà il giudice togato. L’ha promesso il presidente del tribunale di Napoli Ettore Ferrara nella missiva in risposta alla richiesta di delucidazione del presidente della Camera penale di Napoli Attilio Belloni e del delegato di Ischia avv. Cristiano Rossetti. Una richiesta di delucidazione venuta dai penalisti con una lettera spedita al massimo responsabile del tribunale partenopeo per chiedere la situazione complessiva sugli uffici della sezione di Ischia. Per carenza di personale di cancelleria e la mancata sostituzione del giudice Giovanni Carbone, trasferito alla Corte di Appello. A fronte di un giudice togato si è arrivati alla sostituzione con un giudice onorario che può espletare solo determinati processi che non passano per l’udienza preliminare. Tutti gli altri debbono essere celebrati da giudici di “carriera”. Questo ha comportato necessariamente il trasferimento di circa quattrocento processi dalla sezione di Ischia alla sede centrale del centro direzionale. Per essere smistati ai diversi giudici delle sezioni monocratiche. Una situazione insostenibile, che veniva letta come una volontà di condurre lentamente l’ufficio giudiziario di Ischia ad una morte lenta e dolorosa. Con la possibilità di chiudere anticipatamente la struttura rispetto a quanto è stato stabilito dal ministro della Giustizia con proprio provvedimento alla data del 31.12.2016.
Il presidente ha garantito che comunque ad Ischia ci sarà un giudice che potrà affrontare tutti i processi nei tempi e nei modi che verranno stabiliti. La conferma è nella missiva con il numero di protocollo 3199/2015 del 26 ottobre scorso, indirizzata alla Camera penale, in cui vengono date delle assicurazioni. Il magistrato togato dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno e sarà di fresca nomina, di quelli che hanno appena terminato l’uditorato.
L’ufficio giudiziario di Ischia comunque è sempre stato in costante emergenza. Se un problema viene risolto, altri ne emergono subito dopo. Con conseguenze assai rischiose per la stessa sopravvivenza della sezione distaccata. E’ ormai noto che l’ufficio giudiziario è in una struttura a dir poco fatiscente: ci sono infiltrazioni d’acqua dal tetto che invadono il salone centrale del piano terra; crepe vistose che da tempo si sono appalesate e che nessuno ha mai preso in considerazione; i sistemi di sicurezza appaiono del tutto inesistenti. Come sottolineato dall’ispettore inviato dal presidente del tribunale, che dopo essersi fatto un giro assai scrupoloso dell’intera struttura, ne ha “certificato” la precarietà e la pericolosità in caso di incendio o di altri eventi che richiederebbero una pronta e veloce evacuazione. Anche le strutture portanti non garantiscono quella efficienza da mantenere inalterata la stessa struttura. Ed infine c’è la questione del radon che si sarebbe di fatto infiltrato nell’edificio, tanto che di prima mattina i dipendenti sono costretti ad arieggiare le aule prima di potervi accedere. Tant’è che l’ispettore intenderebbe programmare anche una visita medica per tutti i dipendenti. Siamo ad un passo dalla dichiarazione della inagibilità strutturale. Con conseguenze facilmente immaginabili.
Questa storia è quella più pericolosa e l’arrivo del magistrato togato non scongiurerebbe del tutto la chiusura dell’ufficio giudiziario.

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