Si è ritrovato da solo, ieri mattina, il sindaco di Ischia Giosi Ferrandino. Assenti ingiustificati, i suoi cinque colleghi isolani. Chissà perché non c’erano, al tavolo di Luca Cascone, presidente della IV Commissione regionale, quella sui trasporti. Del resto, sono giorni “caldi”, in particolare sul fronte dei collegamenti marittimi. Quanto basta per alzare la guardia, tutti insieme, in vista dell’Audizione del prossimo 26 novembre. Quando da Cascone ci saranno anche associazioni e comitati del nostro territorio.
Intanto, però, ieri la Regione Campania avrebbe parlato soprattutto delle conseguenze, esplicite ed implicite, della recente sentenza del Tar del Lazio a favore degli armatori privati. Una sentenza che ha ribadito che non ci sarebbe stato alcun cartello tra gli armatori del Golfo di Napoli, annullando di fatto il provvedimento dell’Antitrust dello scorso gennaio con il quale gli armatori erano stati condannati a pagare una multa di 14 milioni di euro per aver violato il principio della concorrenza e del libero mercato, mettendo in atto “nel mercato del trasporto marittimo passeggeri, mediante traghetti e unità veloci, un’intesa orizzontale restrittiva della concorrenza”. Di altro parere, come i nostri lettori ricorderanno, il collegio giudicante della Prima Sezione del Tar Lazio, che ha annullato il provvedimento.
E a Ferrandino la Regione avrebbe così sottolineato come quella sentenza di fatto ridimensioni il potere della Regione nei confronti degli armatori, con i quali si dovrà trattare per ottenere d’ora in avanti il miglior risultato possibili. “Noi abbiamo sottolineato che non bisogna alzare la guardia – racconta Giosi – rappresentando ancora una volta le varie problematiche che affliggono i collegamenti marittimi e le infrastrutture portuali delle isole a Cascone. E ci siamo ripromessi di far percepire al più presto le fasce orarie più sensibili per la continuità territoriale e le precise necessità dei pendolari”.
Ma sarebbe emersa, tra le novità, anche una piccola rivoluzione nelle corse Osp, che diventerebbero tutte appannaggio della Caremar.
“Per segnalazioni più precise, le associazioni in audizione il prossimo 26 novembre non mancheranno di farsi sentire”, chiosa Ferrandino. Che ha anche aggiunto, nell’invitare la Regione a non abbassare la guardia soprattutto sugli standard qualitativi del trasporto nel Golfo di Napoli, che il naviglio lascia a desiderare e il rispetto degli orari di partenze e d’arrivo è troppo spesso un optional. “Solo un regime di sana concorrenza potrà far funzionare il sistema – ha aggiunto Giosi – altrimenti a pagarne le conseguenze saranno sempre e solo gli isolani ed i turisti”. Si attende, ad ogni modo, l’esito del ricorso al consiglio di stato da parte dell’Antitrust. E a completare il quado, lo sciopero Caremar del prossimo 26 novembre.
Trasporti, in Regione va solo Giosi: “La Regione non ceda agli armatori”

finalmente ci si mibilita per i traspirti marittimi. era ora! bisogna essere compatti e fare fronte unico contro l’arroganza degli armatori delle isole.
l’unica arma valida era la CAREMAR ma con l’aiuto degli stessi dipendenti l’unico presidio concorrenziale è da tempo stato distrutto. solo le popolazioni isolane possono ancora fare qualcosa per rompere il cartello che impone il monopolio.
bisogna prendere coscienza ed unirsi per vincere la lotta anche per ridare dignità turistica alle isole.