Luigi Balestriere | Vent’anni oggi. Era il 22 novembre del 1995 quando il Monsignor Livio Baldino, a 76 anni, lasciava l’amministrazione terrena per tornare alla Casa del Padre, per dirlo alla sua maniera. Un sacerdote simbolo che ha segnato la storia della Parrocchia di San Sebastiano Martire per trentuno anni e che ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore di quanti lo hanno conosciuto. Un popolo che ha scoperto, soprattutto dopo la sua morte, di essere così tanto affezionato a lui.
Toccante il ricordo di Giovan Giuseppe Lucido Balestriere, suo fedele discepolo, che ha affidato alla sua bacheca facebook il ricordo dell’indimenticabile sacerdote. «Ho avuto il privilegio di stargli accanto per circa 30 anni e di offrirgli la mia modesta collaborazione nelle attività parrocchiali e nelle celebrazioni liturgiche, improntate ai principi del Concilio Vaticano II e sulla relativa Costituzione Sacrosanctum Concilium – comincia così il ricordo del dottore in pedagogia e teologia di Barano – I suoi preziosi insegnamenti mi hanno sempre guidato nel mio cammino di fede e nell’esercizio del mio servizio di Lettore, Accolito e Diacono. Quando ho dovuto stendere la tesi di Laurea in Scienze Religiose, dal titolo “Dialogo tra coro e assemblea nella celebrazione eucaristica”, ho concluso la tesi con queste espressioni:
“Nella Conclusione di questo lavoro mi pregio riportare la mia personale esperienza di guida dell’assemblea e di componente del coro della Parrocchia “San Sebastiano Martire” di Barano d’Ischia e qualche originale inedita composizione musicale dell’ultratrentennale compianto Parroco Mons. Livio Baldino, fulgido esempio di uomo e di sacerdote, che ha lasciato ancora oggi, a distanza di 15 anni dalla sua scomparsa, un vivo ricordo in tutti quelli che ebbero il bene di conoscere “una mente eletta, un’anima bella come il suo canto”, come ebbe a dire Mons. Pietro Santoro, Vescovo Emerito di Campobasso.
Ecco, qui di seguito, due apprezzatissime composizioni musicali (Coro a 3 voci alternato con Assemblea in gregoriano) di Mons. Livio Baldino, che, “umìle in tanta gloria” direbbe il Manzoni, amava nascondere il suo titolo onorifico di Monsignore e presentarsi come “sac. (con l’iniziale minuscola!) Livio Baldino”».
Oggi, a distanza di vent’anni, Barano si commuove ancora al suo ricordo, quando ormai nemmeno più i ritocchi delle campane della sua chiesa sembrano più gli stessi.