Era imputato per aver costretto i vigili Stanziola e Lombardi a lavorare in locali insalubri
Il comandante dei vigili urbani di Barano, Ottavio Di Meglio, ha preferito accettare in questa fase una sentenza di non doversi procedere per sopraggiunta prescrizione. Per una contestazione che riguarda le cattive condizioni di manutenzione di un luogo di lavoro dove erano stati trasferiti dei suoi sottoposti. Di cui uno in particolare, il tenente Nicola Stanziola, attualmente coinvolto nell’inchiesta “Free market” per la quale primo era stato posto in stato detentivo carcerario e poi ai domiciliari per decisione del riesame. In cui il Di Meglio è anche lui indagato per i fatti riguardanti la gestione del mercatino di Testaccio per il reato di peculato.
Una contestazione di natura contravvenzionale, il cui processo ha avuto una serie di decisioni da parte di giudici diversi. Per questa stessa ipotesi, oltre al Di Meglio, era stato rinviato a giudizio anche il dirigente comunale Nicola Pascale, la cui posizione venne stralciata e giudicata con rito abbreviato. Al termine del quale il tribunale lo assolse da ogni accusa e responsabilità in ordine alle competenze che gli erano state affidate di responsabile dell’ufficio personale del Comune di Barano e quindi datore di lavoro dei due ufficiali di Polizia municipale relegati all’interno di uno stabile le cui condizioni non erano affatto a norma per essere utilizzato. E questa inchiesta rientra in un’altra serie di esposti e denunce che si incrociarono tra i diversi appartenenti alla Polizia municipale. Con l’intervento degli inviati della trasmissione televisiva “Le Iene” dell’emittente televisiva nazionale “Italia 1”. In cui venivano ripresi i due tenenti in una stanza disadorna, seduti su due sedie e senza strumenti utili per il lavoro per il quale erano pagati. Lo stesso pubblico ministero Giovanni Corona, che si occupò di questi fatti, ne ha firmato il decreto di citazione a giudizio per Di Meglio e Pascale.
Rimasta solo la posizione del comandante da valutare, il giudice in sede predibattimentale ha dovuto focalizzare tutta la sua attenzione sull’ipotesi di reato: «Perché nella sua qualità di comandante della Polizia municipale del comune di Barano d’Ischia, in quanto tale superiore gerarchico dei tenenti Stanziola Nicola e Lombardi Guido, nonché preposto ex art 3 D lgs 81/08, per i quali aveva previsto che essi svolgessero le mansioni affidategli presso l’ex alloggio del custode dell’istituto scolastico “Scuola Media A. De Curtis”, non segnalava tempestivamente al Pascale che le condizioni di manutenzione del luogo di lavoro dei suoi sottoposti ai presentava assai scadente, nei termini evidenziati al capo che precede, nonché pericoloso e non adeguato».
E la valutazione si è immediatamente indirizzata successivamente sul tempo trascorso dalla presunta consumazione del reato alla data dell’udienza. E senza ascoltare alcun testimone, né acquisendo ulteriori documenti concordemente con il pubblico ministero e il difensore del comandante dei vigili urbani ha emesso sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione.