Maria si era recata già lo scorso 29 novembre in ospedale in preda a febbre alta, conati di vomito e difficoltà respiratorie, lamentando più di ogni altra cosa, dolori all’addome e diarrea. La trascrizione medica di mal di pancia e diarrea, i dolori palesati nel ricorso alle cure del pronto soccorso. Dolori, questi ultimi, di cui sarebbe stata vittima da tempo. Sintomi che comunque avevano dato l’impressione potesse trattarsi di uno stato febbrile. Maria pareva essere l’ennesima vittima del virus influenzale che imperversa sul territorio. Un malessere di stagione insomma. Dopo le analisi di rito ed una terapia di base con la somministrazione in parte di zinco, era stata dimessa facendo ritorno a casa con un apparente lieve miglioramento. La temperatura si era abbassata di circa un grado.
Martedì, il tragico evolversi della situazione. Nella tarda mattinata la ragazza è stata rinvenuta in gravi condizioni nel suo appartamento, ormai cianotica. La giovane era riversa sul pavimento con evidenti difficoltà di respirazione tali da rendere complicato e ulteriormente aggravante del suo stato il solo stenderla sulla barella di trasporto.
Inutile la corsa in Ospedale. Maria, trasportata in codice rosso al Rizzoli, è spirata poco tempo dopo essere stata ricoverata in rianimazione. Una vita scivolata via tra le dita di medici ed infermieri inermi che ancora tentavano di capire cosa l’affliggesse.
Ben due arresti cardiaci, probabilmente conseguenti ad altrettante crisi respiratorie, hanno piegato la sua spinta vitale. Disperati i tentativi di rianimarla da parte dei sanitari del nosocomio lacchese. Maria non ha retto, il suo cuore grande, buono enorme, si è fermato, esausto, spezzato, da un malanno subdolo, nascosto tra le pieghe di un dolore latente e bugiardo.
Le analisi cliniche e gli accertamenti, faranno ipotizzare ai medici la presenza di un vasto focolaio di broncopolmonite non rilevato precedentemente, con un’ipotesi di setticemia in atto e una grave compromissione di un polmone. Secondo indiscrezioni sarebbe stata rilevata una perforazione delle stesso. Tra le ipotesi iniziali si era paventata anche ad una possibile miocardite. Tutte realtà cliniche compatibili con i sintomi lamentati e alla base del grave stato del paziente e al successivo decesso causato da una fase critica ed irreversibile dello stesso. Un quadro clinico devastante che ha colto di sorpresa gli stessi medici che hanno lanciato l’allarme allertando le autorità, la Procura e temendo il palesarsi di un virus polmonare dagli effetti si letali. Ipotesi che hanno mosso le indagini degli inquirenti, spinto alla denuncia i familiari, il fratello, a seguito delle necessarie segnalazioni inoltrate, inoculando il dubbio nei sanitari stessi che non hanno potuto far niente per evitare questa tragedia. “Infezioni polmonari gravi” sono queste tre parole, la causa apparente riportata sulla dichiarazione di morte che potranno e dovranno essere confermate o smentite dagli anatomopatologi e dal medico legale della Procura. Ipotesi avanzate dai medici. Ipotesi molto probabilmente tardive ed in netto contrasto rispetto alle indagini mediche inizialmente ordinate con le dimissioni di domenica, quando la giovane poco dopo le 15,00 si è recata in pronto soccorso in preda agli spasmi e lancinanti dolori all’addome, mal di pancia con diarrea. Sintomi e doglianze che avevano fatto focalizzare l’attenzione dei medici sull’addome e non sul torace. In entrambi i ricoveri, infatti, dal Pronto soccorso sono state chieste in un primo momento, sia la prima volta sia la seconda volta, indagini ed raggi x all’addome ed all’addome sono risultati negativi sia gli esiti sia gli esami.
Tutti gli esami effettuati nel corso della permanenza della donna in pronto soccorso dovranno essere vagliati scrupolosamente analizzando gli esiti. Esiti risultati negativi domenica 29 novembre, quando non furono riscontrati “fattori di rischio conosciuti”, di malattie cardiovascolari. Quando, la paziente, per tutto il periodo di osservazione, sarebbe rimasta completamente asintomatica rispetto alle indagini fatte sul mal di pancia e la diarrea facendo pensare ad un semplice malore da influenza.
Una palesarsi dei sintomi che aveva fatto escludere che si potesse trattare, come ora sembra che sia, di un problema individuabile a livello toracico. Come di fatto si è riscontrato negli approfondimenti clinici e nelle ulteriori indagini mediche complessive richieste martedì quando si è consumata la tragedia.
Ora c’è la TAC eseguita nel giorno della tragedia. Questa ulteriore indagine, il quadro complessivo che la stessa saprà fornire potrà essere l’elemento utile a chiarire cosa sia accaduto perchè, Maria Diotallevi, 28 anni, madre di due bambine, sia morta, vittima di un maledetto mal di pancia ingannatore.
In ogni caso sulle indagini coordinate dal sostituto procuratore, Dottoressa Pavani, vige il massimo riserbo.
Mentre gli stessi sanitari del’Ospedale “Anna Rizzoli” increduli e provati continuano a leggere e rileggere i dati clinici nel tentativo di capire anch’essi cosa sia accaduto, quale dato possa essere sfuggito loro, oppure no, al punto da portare alla morte Maria Diotallevi.