Il cerchio comincia a chiudersi. Le indagini della Procura sulla morte di Maria Diotallevi iniziano a produrre i primi effetti in ambito giudiziario.
Poche ore fa l’emissione e la notifica di due avvisi di garanzia.
Un primo passo che consentirà anche ai soggetti coinvolti di produrre le proprie risposte, le proprie memorie difensive, nominando i propri legali rappresentanti.
Le informative ed i sequestri dei referti e delle cartelle cliniche ospedaliere effettuati dai Carabinieri hanno permesso, infatti, al pm, la dottoressa Pavani, di emettere al momento due provvedimenti tra i numerosi soggetti già iscritti nel registro degli indagati.
La cartella clinica della donna e i referti hanno consentito di avere più elementi utili a valutare ogni possibile coinvolgimento sull’avvenuto decesso portando alla emissione dei due avvisi di Garanzia a carico dei medici che hanno valutato per primi le condizioni della giovane prima e nel corso del ricovero con le successive dimissioni di domenica 29 novembre.Il Medici AD e VP.
Un atto dovuto, una prassi consolidata nelle imminenze del tragico evento su cui la magistratura inquirente è chiamata a fare chiarezza. In primo luogo per far luce sulle cause certe del decesso e dunque se ci siano stati o meno comportamenti omissivi che abbiano potuto causare la morte della 28enne per i quali vengono ora indagati i due soggetti.
La salma di Maria Diotallevi è stata cosi trasferita mercoledi mattina presso la medicina legale mentre tutti gli atti venivano consegnati in Procura, a mano, da un militare scelto dell’arma agli ordini del Capitano Andrea Centrella.
ll sostituto procuratore Pavani attende solo gli esiti dell’esame autoptico disposto. L’autopsia che si terrà nelle prossime ore al II Policlinico nel tentativo di far luce in maniera inconfutabile su questa morte.
Al momento le procedure sono solo state predisposte. L’esame vero e proprio non sarà eseguito oggi. L’intero iter potrebbe cosi concludersi in due tre giorni.
Tutto il complesso inerente la dolorosa pratica resta legato ai tempi tecnico burocratici, alla necessità di approntare le pratiche relative con cautela e dovizia. Sopratutto c’è l’obbligo di agire con perizia, senza affrettare i tempi, da parte dei medici legali della Procura che dovranno eseguire le analisi e l’inchiesta clinica sul corpo della ragazza.
Questo articolo a un tratto di omertà quando non si pubblicano per esteso i nomi dei medici inquisiti,che dovrebbero essere abbondantemente maggiorenni. E sempre la stessa storia, passa più guai chi rubba una mela….