Una gara che passerà alla storia. Dieci gol (sì, avete capito bene, dieci) nel pazzesco derby tra Juve Stabia e Ischia Isolaverde, per uno dei pareggi più spettacolari degli ultimi anni. Roba d’altri tempi il 5-5 arrivato al termine dei novanta minuti allo stadio Romeo Menti, subissato nel finale dai fischi dei tifosi stabiesi. E ne hanno ben donde: se gli isolani hanno dimostrato carattere, a buttare al vento il match sono stati proprio Arcidiacono e compagni, che ai punti avrebbero certamente meritato la vittoria. Demeriti delle “vespe”, vero, ma l’Ischia c’è, eccome se c’è: la difesa è da rivedere, i meccanismi sui calci piazzati pure, ma quando gioca palla a terra e in velocità la squadra di Bitetto ha dimostrato di non essere seconda a nessuna. Ed è da qui che bisogna ripartire, nonostante una classifica che si fa sempre più deficitaria: ora i gialloblu sono in piena zona play-out e – dopo che il Matera ha spiccato il volo – devono guardarsi le spalle anche dal Catania, altra squadra destinata almeno alle zone di metà classifica.
INIZIO PIROTECNICO. Le due squadre si presentano in campo con un modulo speculare, il 4-3-1-2: soluzione annunciata alla vigilia in casa Ischia, sorprendente invece per gli uomini di Mister Zavettieri, che sposta Arcidiacono nel ruolo di trequartista. Scelta, questa, che si rivelerà più che azzeccata. Senza esterni di ruolo a centrocampo, l’altra novità tra gli stabiesi è l’utilizzo sulla mediana Carlo De Risio, ex Martina Franca. In panchina si rivedono Bombagi e Cancellotti. Bitetto, invece, non ha aleternative e si affida alla formazione-tipo, considerando le assenze di Filosa e Fall: in attacco il solito trio formato da Mancino, Kanoute e Orlando. Saranno proprio i reparti avanzati i protagonisti della gara, come prevedibile alla vigilia: la Juve Stabia fa affidamento sull’estro di Arcidiano e la mette sul piano fisico contro la difesa isolana, ieri fin troppo morbida e inefficace sui calci piazzati; dall’altro lato l’Ischia mette in grande difficoltà colossi come Migliorini e Polak con giocate in velocità e le accelerazioni di Kanoute. Copione che viene rispettato sin dai primi minuti, con l’uno-due spettacolare con gol di Nicastro e proprio di Yaye Kanoute, tornato il giocatore ammirato ad inizio stagione e capace di bersi in velocità un osso duro come Jan Polak, ieri letteralmente surclassato. L’approccio alla gara migliori è certamente a firma degli stabiesi, bravi a sfruttare le giocate sui laterali, grazie ad un Sergio Contessa in giornata di grazia. La difesa ischitana balla maledettamente e al 10′ Arcidiacono dà il via al suo personale show con un’azione pregevole conclusa con un destro da applausi.
L’ISCHIA NON SI ARRENDE. La Juve Stabia continua a fare leva sulla sua superiorità tecnica e fisica e al 22’Nicastro brucia ancora una volta un Bruno deludente e batte Iuliano con estrema facilità. La gara potrebbe finire qui, ma l’Ischia non demorde e la squadra di Zavettieri si dimostra ancora una volta macchinosa e lenta in difesa. I ritmi degli stabiesi si abbassano (ma nel frattempo sfiorano il gol con Obodo) e gli isolani iniziano a ragionare: non è un caso che il rigore – solare – per fallo di De Risio su Armeno, arrivi proprio da una combinazione veloce palla a terra sull’asse di sinistra. Mancino accorcia le distanze dal dischetto e i gialloblu insistono: sugli scudi il solito Kanoute, vero e proprio incubo per Polak e compagni. Nel momento migliore degli isolani, i padroni di casa colpiscono di nuovo e mettono a nudo – se ce ne fosse ancora bisogno – i limiti pesantissimi dell’Ischia sui calci piazzati: come Nicastro un quarto d’ora prima, su assist da corner di Contessa il maestoso Migliorini riporta i suoi sul +2. L’Ischia, però, non si arrende, alza nuovamente il baricentro e mette in difficoltà le vespe: Florio costringe Polito a raccogliere per la terza volta la palla in fondo al sacco. Per l’ischitano classe ’96, sempre più anima di questa squadra, si tratta del secondo gol in campionato. Nonostante la pessima prova della difesa, gli isolani sono ancora in partita.
L’INCREDIBILE FINALE. Dopo 7 reti in appena 45 minuti, in pochi potrebbero aspettarsi altri colpi di scena. I ritmi della gara si abbassano maledettamente, ma le sorprese sono sempre dietro l’angolo: è questa l’impressione anche dopo il gol del 5-3 firmato da Kenneth Obodo, la classica rete che generalmente – a benzina ormai finita – condanna la squadra che rincorre ad una goleada oppure ad una ripresa senza particolari emozioni. L’Ischia, però, non demorde e prende in mano il pallino del gioco: vero, sembra ripetersi il canovaccio di Monopoli, con i gialloblu a fare possesso palla sterile e gli avversari pronti a colpire in contropiede (cosa che effettivamente succederà, vedi le due occasioni per Gomez). Gli uomini di Bitetto devono nel frattempo rinunciare all’infortunato Orlando, sostituito da Manna, e questo gioca a favore dei padroni di casa, bravi a togliere la profondità a Mancino e compagni. Mentre Zavettieri sostituisce Nicastro con Bombagi, che agisce da trequartista con Arcidiacono a fare da punta, l’Ischia prende sempre più fiducia. L’allarme per gli stabiesi lo suona Armeno, il cui tiro viene prontamente deviato da Polito: sull’angolo seguente il gol di Patti che riapre la gara. A questo punto, la Juve Stabia appare in bambola e gli isolani non possono che approfittarne: sugli scudi ancora Kanoute, dal cui cross nasce l’incredibile autogol di Romeo. La gara, a conti fatti, finisce qui: al triplice fischio il Menti è inondato dai fischi dei tifosi locali, stufi della “pareggite cronica” che ha colpito le vespe (al quinto “x” consecutivo) e di un campionato al di sotto di qualsiasi aspettativa. L’Ischia, invece, si gode un pareggio insperato, ma per la prima volta in stagione si ritrova in piena zona play-out: tra una settimana lo scontro diretto con il Matera, gara da vincere per allontanare l’incubo della Serie D.