Ancora tempi lunghi e attesa per stabilire, inconfutabilmente, senza ombra di dubbio quali le cause che hanno condotto alla morte Maria Diotallevi. La 28 enne di Casamicciola Terme deceduta in circostanze tutte da chiarire martedì 1 dicembre. Il PM Fabrizia Pavani ha stabilito un tempo massimo di 60 giorni affinché il medico legale, il Professor Tarsitano, un luminare nel campo, consegni la sua relazione all’autopsia.
L’esame autoptico è stato effettuato venerdì 4 dicembre presso la Medicina Legale del II Policlinico di Napoli dal Professor Tarsitano alla presenza, tra l’altro, dei legali rappresentanti delle parti .
I primi esiti degli esami istologici sugli organi espiantati si avranno tra una decina di giorni a partire, appunto, da venerdì 4 dicembre. Poi, Tarsitano avrà 60 giorni per il deposito della propria consulenza.
Ogni passo successivo, compresa l’indagine cardiaca non ancora effettuata e da farsi, sarà eseguito in contraddittorio tra le parti. Lo impone la legge, lo esige la tragedia.
Nel merito, la delicatezza dei fatti, la morte di una ragazza, le accuse di omicidio colposo a carico di due medici, richiedono la massima cautela nella ufficializzazione degli esiti che di fatto non ci sono.
Gli esiti degli espianti e dei prelievi sul corpo della giovane non sono stati ancora nè consegnati nè resi noti.
Le indagini, irripetibili, uniche, tese a chiarire ogni minimo dettaglio clinico e patologico alla base delle reali motivazioni che ne hanno determinato la morte, sono pertanto tutt’ora in corso.
A darcene notizia sono i legali rappresentanti della Famiglia della giovane vittima, gli avvocati Aniello Palomba e Vincenzo Aperto : «Per un fattore temporale gli esiti degli esami istologici si avranno tra dieci giorni e, dunque, è tecnicamente impossibile spingersi oltre nel dare informazioni che di fatto non ci sono. Abbiamo parlato con il nostro consulente e una risposta si avrà tra una decina di giorni. I prelievi sui tessuti espiantati venerdì sono stati inviati in laboratorio. Ogni azione successiva all’attività di laboratorio avverrà in contraddittorio e tutto è collegato al lavoro del Professore Tarsitano che agirà entro i 60 giorni previsti. Solo con la relazione potrà essere stabilito come è deceduta Maria Diotallevi» rilevano i due avvocati
«Abbiamo già avuto mandato dalla famiglia – aggiungono i legali – per intraprendere azioni legali nei riguardi di chi abbia diffuso notizie infondate e allarmistiche sulle quali al momento non vi alcun riscontro»
Le indagini sul corpo a chiarire eventuali comportamenti omissivi nella somministrazione delle cure e le cause certe della morte oltre la diagnosi di “infezioni polmonari gravi” ritenute alla base del decesso dai medici del Rizzoli.
Al momento, sulla base delle ipotesi mediche avanzate nel giorno della morte, ci sarebbe un’infezione fulminante. Nessuna certezza sulla sua origine.
L’ipotesi al vaglio e la diagnosi di “infezioni polmonari gravi” ritenute alla base del decesso dai medici del Rizzoli dopo il tragico epilogo, impongono cautela nella ufficializzazione di ogni risultato. Ipotesi frutto di analisi cliniche, di una TAC tardiva, accertamenti in cui gioca un ruolo determinante il possibile e devastante sviluppo di una setticemia inarrestabile.
Vari ceppi di micro batterici che hanno attaccato i polmoni, ma possono anche colpire altre parti del corpo provocando una vasta gamma di sintomi. Nell’emocromo, inoltre, possibile batterio che ha infettato il sangue scatenando un’imponderabile e fulminea reazione letale.
Sviluppi razionalmente plausibili con la grave compromissione, la perforazione di un polmone, riconducibile a quello che i medici del Rizzoli, dopo la morte, avevano ritenuto un vasto focolaio di broncopolmonite, non rilevato precedentemente. Tra le varie patologie ipotizzate ed al vaglio, anche ad una miocardite.
Saranno i prelievi eseguiti al muscolo cardiaco a stabilire se vi siano solo lesioni da infarto o tessuto in grado di rilevare la letale patologia. Tutte realtà cliniche compatibili con i sintomi lamentati che la medicina legale, gli anatomopatologi incaricati dalla Procura analizzeranno nei tempi tecnici e clinici necessari senza affrettare i tempi.
Dunque, solo dopo la relazione Tarsitano potrà mettersi la parola fine ad una realtà fin’ora fatta solo di ipotesi e una sola certezza: la morte di Maria.