«Dichiara Barile Emiddio, D’Avino Vincenzo e Dutu Constantin colpevoli del reato A) e del reato B) – con i profili di colpa di cui in motivazione – e concesse a tutti le circostanze attenuanti generiche equivalenti, ritenuto il concorso formale tra i reati di cui ai capi A) e B) li condanna alla pena di anni uno e mesi sei di reclusione ciascuno, oltre spese processuali. Pena sospesa e non menzione per Barile e D’Avino. Pena sospesa per Dutu. Condanna Barile, D’Avino e Duti al risarcimento in solido dei danni subiti dalle parti civili, da liquidarsi in separata sede, oltre al pagamento di una provvisionale di 25.000 euro per Balan George e 25.000 euro per Balan Milian. Condanna Barile, D’Avino e Dutu al pagamento delle spese di giudizio sostenute dalla parte civile che liquida in 5.000 euro per i due Balan, 1.500 euro per Romano e la società “Gaia”; 1.000 per Federico, oltre Iva e Cpa come per legge. Assolve Como Valerio, Fiorillo Francesco e Blasi Arturo dai reati loro ascritti per non aver commesso il fatto».
E’ il dispositivo della sentenza per i fatti accaduti alla Piazzetta San Girolamo di Ischia nel giugno 2007, allorquando il cornicione si staccò mentre era in via di ultimazione e causò la morte di due operai e il ferimento di un terzo. Lavori inerenti ad una struttura ricettiva che era quasi del tutto completata in ogni sua fase, provocando un’indagine della magistratura, coordinata dal sostituto procuratore Stefania Buda, che contestò il reato di omicidio colposo plurimo e lesioni e di disastro per aver causato anche danni ad alcune strutture commerciali e ad un’autovettura che a causa della chiusura dell’intera area dovettero per diversi mesi bloccare ogni attività.
Il giudice ha anche assolto il Blasi che durante il dibattimento è deceduto. In caso contrario avrebbe emesso sentenza di non doversi procedere per morte del reo.