Doppio smacco per il Comune d’Ischia. Dopo l’accoglimento del ricorso d’urgenza che aveva consentito la riapertura immediata del fioraio del cimitero, i giudici amministrativi confermano che non si può chiudere un’intera attività per il mancato pagamento della Cosap e una minima occupazione di suolo pubblico. Bocciatura su tutta la linea per il Comune, condannato a pagare 500 euro di spese di giudizio
Dopo l’accoglimento del ricorso d’urgenza che consentiva la riapertura della rivendita di fiori adiacente il cimitero di Ischia, la III Sezione del Tar Campania ha accolto anche la richiesta di sospensione del provvedimento emanato dal Comune d’Ischia. Un doppio smacco per l’Ente, che costituitosi in giudizio per resistere, è stato anche condannato al pagamento delle spese: 500 euro.
Rinviando la trattazione del merito all’udienza fissata per la prossima primavera, quando si dovrà discutere sull’annullamento definitivo del provvedimento, i giudici amministrativi accolgono i motivi contenuti nel ricorso: «La sanzione della chiusura dell’attività appare non proporzionata in relazione sia al presunto mancato pagamento della Cosap, sia al fatto che l’eventuale occupazione abusiva di suolo pubblico interessa solo una parte circoscritta del locale».
Una bocciatura piena per il Comune, che lascia presagire che anche nel merito verrà data ragione a Paolo Di Gennaro. Quel provvedimento di chiusura immediata dell’attività “Idea Verde” adottato dal funzionario Suap e Tributi Locali Paola Mazzella non stava in piedi. L’ordinanza dei giudici amministrativi è chiara.
Nel ricorso il Di Gennaro ribadiva che la chiusura ad horas della sua attività era un provvedimento che se basato unicamente sul mancato pagamento della Cosap «oltre che irragionevole, illogico e contraddittorio, risulta essere anche sproporzionato e abnorme». Anche per quanto riguarda la presunta occupazione abusiva di suolo pubblico, il tribunale amministrativo gli ha fin qui dato ragione. Non si può chiudere l’intera attività su abusi presunti e altrettanto presunti mancati pagamenti del canone. Tanto più che il funzionario che aveva adottato il provvedimento, responsabile del servizio tributi, «non poteva disporre la chiusura dell’esercizio commerciale non essendo deputata a tale settore, ma avrebbe potuto solo disporre il pagamento del suolo occupato e disporre, se del caso, il suo sgombero per la parte eccedente i mq 20 legittimamente detenuti dall’istante».
Una “superficialità” del Comune d’Ischia che aveva messo a rischio un’attività che è l’unica fonte di sostentamento per due famiglie. Nel ricorso si ipotizzava anche trattarsi di «un provvedimento discrezionale volto alla salvaguardia di un particolare interesse dell’amministrazione procedente».
Sta di fatto che alla luce dell’ordinanza del Tar “Idea Verde” può rimanere regolarmente aperta. Se ne riparlerà in primavera, ma su presupposti che appaiono già decisamente negativa per la posizione del Comune. Una figuraccia in piena regola.
il comune vuole punire il fioraio per il mancato pagamento della Tosap, ma per anni non ha mai fatto niente per bloccare l’enoeme abuso edilizio commesso dal commerciante.
Di Gennaro a sua volta potrebbe evitare di incorrere nel mancato pagamento di tasse considerato quanto gli frutta la “miniera d’oro” abusiva.
anche il giirnalista