domenica, Gennaio 12, 2025

I bigliettai “vittime” della guerra tra Improta e la Caremar

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

Gaetano Di Meglio | Se la Caremar è fallita è anche perché l’azienda pubblica – per anni – ha deciso di regalare l’8,50% del costo dei biglietti ai propri concessionari. Già, alle aziende private che hanno gestito e che continuano a gestire, a spese dalla Caremar (software, linee, biglietterie), la bigliettazione per l’azienda con le navi bianche e la scritta blu.
Ne sono diverse. Ce ne è una per Capri, una per Sorrento, una per Procida, una per Pozzuoli e una che gestisce le biglietterie di Napoli Beverello, Napoli Porta di Massa, Ischia e Casamicciola. Quest’ultima fa riferimento alla famiglia Improta. Una famiglia che conta nel porto di Napoli. Un imprenditore di spessore che, tra l’altro, è il gestore dell’ottimo terminal di Porta di Massa.
I 14 lavoratori di cui si sta tanto parlando, per chiarirlo a tutti, sono dipendenti di Improta e non di Caremar. Dopo l’avvento della privatizzazione e l’arrivo di Snav e Rifim, ovviamente, il costo elevatissimo dell’8.50% su ogni biglietto è stato rivisto. Proveremo a raccontare gli ultimi mesi in maniera veloce. La “nuova” Caremar, che ha la “mission impossible” di dover contenere il costo del servizio con circa 12 milioni di euro in meno ha proposto ai propri concessionari il taglio del 50% sul costo della provvigione. Una proposta accettata dai concessionari di Capri, Sorrento, Procida e Pozzuoli. Con Improta, invece, la situazione diventa più difficile. Un rapporto commerciale, quello Improta-Caremar, che si fonda sulla movimentazione considerevole di autoveicoli e passeggeri diretti verso l’isola d’Ischia. Un ragionamento imprenditoriale diverso dagli altri concessionari (Improta ha 14 dipendenti, gli altri la media di 2 o 3) e che negli ultimi mesi è diventato sempre più difficile da gestire.
E tra questa guerra commerciale tra le due aziende c’è una sola vittima: i 14 dipendenti che gestiscono le biglietterie di Napoli e Ischia. Lavoratori che da anni hanno tenuto in vita un delicato sistema di turni e che hanno dato il loro apporto ad una causa “comune” se consideriamo l’aspetto e l’assetto pubblico della Caremar.
Nei mesi scorsi, però, il dialogo ora portato agli estremi dalle parti in causa ha avuto diversi capovolgimenti di fronte. Per farla breve i lavoratori delle biglietterie Caremar hanno chiesto di essere assunti della “nuova” Caremar. Un’iniziativa fermata, almeno a quanto racconta radio banchina, da una missiva/denuncia proprio di Improta, che difende il suo business e che avrebbe “vietato” ai lavoratori di passare con Caremar. Una richiesta, se vogliamo, legittima. Di fatti, se i lavoratori passano con Caremar, Improta perde il business della biglietteria e i suoi dipendenti potrebbero diventare, di fatto, i suoi concorrenti. Ma c’è di più. Mentre Caremar ragiona in merito all’assunzione diretta dei lavoratori Improta ha sottolineato che se Caremar non rinnova l’affidamento della concessione per le biglietterie è già pronta la richiesta di risarcimento di ben 3 milioni di euro. Ma, tenendo da parte questa richiesta, il nuovo management di Caremar avrebbe lo stesso deciso di non assumere i bigliettai “Caremar” attualmente dipendenti di Improta. Sembra, sempre stando a quanto racconta radio banchina, che esista un parere legale che ne sconsiglia l’assunzione soprattutto per gli scenari giudiziari a cui è destinata questa vicenda. Il Dispari è stato il primo giornale, diversi mesi fa, a chiedere quale sorte avrebbero avuto i lavoratori della biglietteria. Oggi siamo al redde rationem e abbiamo paura che 14 lavoratori si troveranno in mezzo ad una strada, proprio a Capodanno, perché qualcuno gioca a fare il “business man” della situazione. Staremo attenti e connessi!

6 COMMENTS

  1. Il terminal di Porta di Massa; un grande carrozzone politico imprenditoriale che pesa sul costo del biglietto

  2. gaetano tu che sei sempre attento sulle problematiche facci sapere ( ma moltissimi lo sanno gia) come il sign. improta ha avuto questa concessione, quale politico è sicuramente invischiato con lui in questo business.

  3. Circa le agitazioni in corso ed il caos che regna in Caremar non contesto, e non potrei per la verità che riporta, il racconto del Direttore de Il Dispari, nè i commenti di cui sopra. Quindi alle cose dette aggiungo soltanto alcune considerazioni. Quanto sta accadendo, al di là della mia avversione alla privatizzazione di Caremar, dà un senso in più alla superficialità ed alla fretta del tutta ingiustificata con cui ha agito De Luca che da sprovveduto e per la mania di fare comunque ci ha messo in un mare di guai che vanno dalle giuste azioni dei bigliettai, alla protesta dei marittimi ad un passo dal licenziamento, agli orari “fai da te” che negano servizi a Capri ed altrove alla viglia dell’anno e … ; e ci lascia con orari improponibili e con un gran caos in occasione delle festività, nella distrazione costante delle istituzioni locali.
    Ma c’è qualcosa in più che il lettore deve sapere. Notizie attendibili pervenutemi mi dicono che la problematica Caremar non verrà più affrontata il 29 dicembre alle ore 12 in Regione perchè detto incontro è stato ” sconvocato “. Una ” sconvocazione ” ripetuta in più comunicati che evidenzia una carenza di politica regionale atta ad affrontare la situazione in uno ad una probabile rottura interna alla Commissione Regionale che avrebbe dovuto ospitarci; che evidenzia anche la difficoltà degli uffici a sostenere un servizio che fa acqua da tutte le parti ed una gestione a dir poco drammatica ad un passo dall’intervento della Magistratura.

  4. fino a quando il carrozzone girava, nessun dipendente parlava, azzuppando anche lui nel torbido. Adesso vi siete tutti svegliati ?

  5. Per lunghi anni in tanti hanno “allattato” alla zizza pubblica.
    Dipendenti, politici e imprenditori spregiydicati.
    Oggi i nodi vengono al pettine e vengono fuori i salvatiri della pateia che quando tutto andava bene e tutti azzuppavano restavabo in silenzio per connuvenza e convenienza.
    Ricirderò sempre, tra l’altro, lo spreco del bar di bordo: 3 baristi per 7 caffè ed 1 scatolo di biscotti.
    Passatevi la mano per la coscienza tutti.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos