Era un po’ la “nostra” diva popolare. Legata a doppio filo all’isola, che amò negli anni della lunga vecchiaia, al punto da stringere legami di forte affetto e di amicizia sincera. E’ per questo che Ischia piange con profonda commozione la scomparsa di Silvana Pampanini, morta ieri mattina intorno alle 9,30 al Policlinico Gemelli di Roma, dov’era ricoverata da metà ottobre in terapia intensiva, dopo essere stata sottoposta a un’operazione di chirurgia addominale d’urgenza. L’attrice, 90 anni, si era ripresa dopo l’intervento ma ha poi sofferto complicanze dovute anche all’età. Complicanze risultate purtroppo fatali.
E la notizia della scomparsa della Pampanini ha raggelato i suoi amici isolani. Qui, nei luoghi più semplici, lungo il lido che si apre alla vista del Golfo, faceva spesso ritorno sull’isola verde per il meritato relax di vacanze estive, approdando spesso nell’elegante e signorile cornice dell’albergo “La Floridiana” in Corso Vittoria Colonna ad Ischia Porto. E nella sua permanenza, spesso si tratteneva in compagnia dei suoi carissimi amici Giovan Giuseppe (il celebre “Malaspina”) e Antonio Cigliano, apprezzati artisti e titolari del ristorante “Duilio”, dove era solita festeggiare i suoi compleanni.
“Silvana Pampanini era la nostra diva. Un altro pezzo di Ischia in paradiso” ha ricordato ieri Benedetto Valentino. “E’ una scomparsa che ti tocca da vicino, avendo avuto il privilegio di apprezzare da vicino le doti umane della Pampanini. Alla famiglia vanno le nostre più sincere condoglianze, nel ricordo immortale di serata piacevoli passate in sua compagnia”, ha sottolineato invece Marco Bottiglieri, presidente di Confcommercio Isola d’Ischia. Albergatori e commercianti la premiarono per il suo attaccamento all’isola in una fortunata serata della rassegna “Ischia Friends”, nel luglio 2010, una serata nella quale la Pampanini esaltò la bellezza di Ischia, raccontando i dettagli del suo legame con il nostro territorio.
E nei mesi scorsi, la celebre attrice– “passata” alla storia per il suo indelebile “no!” alla richiesta di nozze espressale dal grande comico Totò durante le riprese del film “47 morto che parla” diretto nel 1950 da Carlo Ludovico Bragaglia, grande successo artistico e campione d’incassi dell’epoca – aveva confermato al nostro quotidiano: “Ischia mi offre sempre un vero ossigeno per riscattare la seconda stagione della mia vita. Questo clima isolano, che costituisce per me un vero viale di ricordi professionali ma soprattutto affettivi, è basilare per la salute di tanti turisti che usufruiscono delle prodigiose cure termali”.
Nata a Roma il 25 settembre 1925, bruna, sensuale, di vistosa bellezza, è stata la prima diva maggiorata amata dagli italiani del dopoguerra, la più popolare di un cinema comico mediocre ma vitale, interpretato dai grandi talenti della rivista. Pur non apprezzata dalla critica, la Pampanini ha rappresentato un ‘non oscuro’ oggetto di desiderio, come la canzonettista che fa girare la testa al protagonista, ossia Totò in 47 morto che parla (1950) di Carlo Ludovico Bragaglia o la bella ragazza di Bellezze in bicicletta (1951) di Carlo Campogalliani, con Delia Scala. Testimone, con i suoi numerosi film, di un periodo della storia del cinema italiano nazional-popolare, la Pampanini ha voluto raccontare per lasciare traccia, questa esperienza nel suo libro autobiografico “Scandalosamente perbene”.
Commossi i ricordi degli ischitani sul web: vi si intrecciano ricordi personali e delicate analisi cinematografiche. “L’ho conosciuta al Jolly quando era ospite li e io lavoravo come animatore – ricorda Michelangelo Messina, patron dell’Ischia Film Festival – . Poi per la prima volta l’anno scorso fu presente al festival durante una serata e scambiammo quattro chiacchiere, come facevo sempre quando l’incontravo. Peccato che sia ricordata solo per un eventuale storia con Toto’ mentre invece era da ricordate per le sue straordinarie interpretazioni: oltre ad un fisico mozzafiato aveva un cervello e per questo pensava, anche nelle sue scelte lavorative, snobbando anche lo star system anericano che spesso l’aveva corteggiata. Molto umile e semplice, ma una grande attrice”.
“Porterò sempre nel mio cuore – scrive Francesco Esposito – il ricordo della prima volta che ti incontrai, quegli occhi meravigliosi, immutati nel tempo. Quella voce unica e inconfondibile, quella risata sincera e coinvolgente. Le bellissime serate al Ristorante Duilio con gli amici Antonio e Giovan Giuseppe, le lunghe chiacchierate, i ricordi e le confidenze che ci regalavi… i tuoi compleanni che erano un evento! E ricorderò anche l’ultimo incontro al Teatro della Cometa di Roma allo spettacolo dell’amico Pino Strabioli. Ci mancherai dolcissima signora, immensa attrice, cara amica: ti voglio bene…”.
E proprio a Francesco Esposito, la Pampanini raccontò nel dettaglio le radici di un rapporto intensissimo con Ischia: “E’ un’isola bellissima e ho tanti amici. Anni fa venivo in vacanza con mamma e papà, avevamo una villa stupenda con una vista meravigliosa sul porto e quando c’erano le belle giornate vedevo da Procida fino a Capri. Sul balcone, poi, c’erano due olivi secolari che curavo, li facevo potare e mi facevano delle olive grandissime dalle quali ricavavo anche un litro d’olio. Sono moltissimi i ricordi che mi legano all’isola – raccontò la Pampanini – ma il più forte è anche quello più triste perché legato alla scomparsa di mio padre, che morì qui a Ischia. Dopo la sua morte non tornai per molti anni, poiché mamma non voleva mettere piede nella villa. Poi, col tempo, ho deciso di venderla. Ma ho anche ricordi allegri qui a Ischia: la conosco tutta perché l’ho girata con la mia barca, il capitano era Oreste Marsili, e nelle baie più belle e difficili ci arrivavamo con il barchino. Inoltre io sono campionessa di monosci acquatico, ho vinto una gara in Messico con gli americani e una in Europa; e mi ricordo che proprio qui a Ischia, da Cartaromana fin sotto al Castello, feci lo sci a mare il 15 novembre. Avevo la muta ma faceva ugualmente freddo: mi sembrava impossibile, eppure lo stavo facendo”.
E indugiò, in quella intervista, anche sui cambiamenti dell’isola nel tempo. “Negli anni passati, ad esempio, al Castello si facevano dei concerti bellissimi: Mina, Milva, Patty Pravo, tutte le grandi cantanti passavano di qui. La sera le signore indossavano l’abito lungo e gli uomini erano tutti in abito scuro. Era un’Ischia chic, un’isola formidabile.
Oggi, invece, sono tutti in blue jeans e le signorine imitano gli stranieri andando in giro con i pantaloncini corti corti. Ma nonostante tutto Ischia mi piace ugualmente anche oggi, è un’isola che adoro. La gente è carina, ti fa sentire a casa: spero che non cambi di più”.
Un rapporto forte, e decisamente ricambiati.
“A Ischia siamo tutti fan di Silvana Pampanini. – scrive Brigida De Luciano – Quante volte l’ho vista passeggiare lungo il corso di via Roma, magari facendosi ombra dal sole con un ombrellino cinese.
Addio alla mitica malafemmena”. I funerali si svolgeranno venerdì 8 gennaio ore 11 presso la Parrocchia Santa Croce in Via Guido Reni 2 Roma.