lunedì, Gennaio 13, 2025

Subito rinviato il processo per l’omicidio della quattordicenne Marianna

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Per l’omessa notifica all’imputato della chiamata in causa del responsabile civile (la compagnia di assicurazione) il giudice dell’udienza preliminare Piccirillo si è vista costretta a rinviare la trattazione del processo nei confronti di Vincenzo Ippolito, accusato di omicidio colposo per avere con la sua autovettura investito la quattordicenne Marianna, deceduta sul colpo. Per volontà del difensore di fiducia e dello stesso imputato, si procede con il rito abbreviato. Una sentenza che verrà emessa nel chiuso della camera di consiglio ed il giudice valuterà la consistenza delle responsabilità dell’imputato sulla base degli accertamenti compiuti dal pubblico ministero Alberto Cannavale (che ne aveva chiesto il rinvio a giudizio), dalla documentazione che è stata fin qui già depositata dalle costituite parti civili (l’intero gruppo familiare della vittima) e dal difensore dello stesso imputato e del padre, che è chiamato solo per gli aspetti civilistici per essere proprietario dell’autovettura guidata dal figlio.
La parola passerà al pubblico ministero, che per primo snocciolerà i fatti, raccontandoli minuziosamente e per riaffermare la penale responsabilità dell’Ippolito, per essersi posto alla guida essendo sottoposto all’effetto di sostanze cannabinoidi. E chiederà una condanna che potrebbe salire enormemente per l’aggravante. Le parti civili a conferma della tesi della Procura ribadendo alcuni concetti sulla pericolosità del giovane per aver percorso un tratto di strada cittadino sfrecciando ad una velocità non inferiore ai 74 chilometri orari. Richiamando la consulenza tecnica che è stata svolta.
Con un capo d’imputazione che tocca tutti gli aspetti del traumatico sinistro e che sottolinea le responsabilità dell’imputato e il suo particolare stato fisico: «Perché, guidando sotto l’effetto di sostanze stupefacenti del tipo cannabinoidi, per colpa, consistita in imprudenza, negligenza ed imperizia nonché in violazione di legge e regolamenti relativi alla circolazione stradale ed in particolare, oltre all’aver guidato sotto l’effetto di sostanze stupefacenti,
– nell’aver condotto l’autovettura Fiat Idea tg: DE120NZ ad una velocità di marcia sicuramente non inferiore a km. di circa 74 km/h orari e pertanto non rispettando il limite ivi esistente di 50 km/h (in violazione agli artt. 141 e 142 Codice della Strada),
– nell’aver condotto la predetta autovettura non sottoposta a regolare collaudo e/o revisione periodica (in violazione all’art. 80 Codice della Strada),
– nel non aver dato la precedenza a soggetto che transitava sulle strisce pedonali ( in violazione all’art. 191 Codice della Strada),
cagionava la morte di Di Meglio Marianna, di anni 14; in particolare, nel mentre transitava alla guida dell’autovettura Fiat Idea tg: DE120NZ in Ischia alla via Antonio Sogliuzzo, in direzione Ischia Ponte, nelle condizioni di cui in precedenza, impattava, con la parte anteriore destra della citata autovettura, la Di Meglio Marianna, che stava attraversando la carreggiata sulle strisce pedonali, scaraventando la stessa ad una distanza non inferiore ai 12 metri. cagionando un violento trauma cranico con impatto del capo in regione fronto-parientale destra. che ne determinava il decesso».
La scelta di procedere con il rito abbreviato da parte della difesa va letta innanzitutto nella necessità di comprimere il più possibile la pena detentiva. Cercando di escludere che il guidatore fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Depositando una perizia tesa a scongiurare questa ipotesi e se vi riuscisse, il giudice concluderebbe diversamente rispetto a quanto sostenuto in questa fase dalla Procura.
Un processo che è iniziato in tempi rapidissimi rispetto al tragico evento, accaduto il 9 maggio del 2015 sul tratto stradale che conduce da Piazza degli Eroi ad Ischia Ponte e precisamente all’incrocio che conduce alla ex clinica San Giovan Giuseppe. Un impatto terribile, la ragazza presa in pieno mentre attraversava, tanto da essere sbalzata per diversi metri prima di cadere in prossimità di un albero posto sul ciglio del marciapiede. Una vicenda che ha segnato pesantemente la comunità isolana per la giovane età della vittima e per aver attanagliato una famiglia che si è vista sottrarre una giovane vita in un battito di ciglia.

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