Nessuna smentita. Sviluppi! Il vescovo lascia Ischia? Il bancario miez preut ridicolo a Forio mi minaccia? L’amico si fa la risatella? Il vicario sparla di me in piazza? L’avvocato con la demenza senile che fa capolino scrive? Tutto normale. Quando li tocchi, reagiscohssgfno (metterò qualche errore volutamente, così da facilitare la demenza senile di qualche avvocato e gli agevolerò la prossima opinione…) e così, torniamo al nostro Pietro Lagnese, parroco di Vitulazio e alla sua permanenza ad Ischia Ponte. Una questione che sembra chiusa e definita. Qualcuno direbbe, blindata.
Che la situazione della Curia Vescovile di Ischia non sia delle più agevoli lo abbiamo scritto a più riprese e le lettere anonime (ora anche con foto a colori dei destinatari) che giungono in redazione con cadenza settimanale ne sono la prova.
Una situazione difficile tanto che nei mesi scorsi le acque si sono agitate non poco. Come abbiamo riportato (in esclusiva, ovviamente) la voce che avrebbe voluto un imminente cambio di sede e/o incarico per il Vescovo Pietro Lagnese, così riportiamo anche lo sviluppo della notizia.
E’ indubbio che le vicende che l’ex parroco di Vitulazio si è trovato ad affrontare sinora non sono state certamente delle più semplici, prima tra tutte la situazione di Don Nello Pascale e Don Giovanni Trofa che tuttora si trascina in un iter giudiziario ecclesiastico che presto potrebbe incrociarsi con quello civile, ma che non accenna alla benché minima svolta, in un senso o nell’altro se non quanto si è capito dalle prime udienze.
Ma non possiamo dimenticare le classiche beghe tra preti, molti dei quali dalle nostre parti ignorano il senso di fratellanza ed obbedienza di cui dovrebbero essere interpreti. E quanto stiamo per raccontarvi, con tutta probabilità, coincide proprio con questo tipo di considerazioni. Ci basta fare un passo indietro all’epoca del compianto Monsignor Filippo Strofaldi, quando anche dopo alcune insubordinazioni del Clero ischitano (prima fra tutte il comportamento di Don Gino Ballirano per ottenere ad ogni costo la guida della Parrocchia di Santa Maria Maddalena!) egli raggiunse la determinazione di lasciare anzitempo il suo incarico. Potremmo quindi pensare (usiamo il condizionale solo per l’occasione!) che quando dalla Santa Sede (e qui comincia la notizia!) hanno ritenuto opportuno contattare Monsignor Lagnese, forse qualcuno dev’essersi avveduto del rischio che anche l’attuale Vescovo d’Ischia poteva chiedere di gettare la spugna, o forse – come le nostre fonti ci avevano riferito – lo aveva già fatto. Invece, al momento pare proprio che il nostro Vescovo Lagnese resterà saldamente in sella alla guida della Diocesi di Ischia; e questo grazie all’incoraggiamento ricevuto durante un incontro in Vaticano, che lo ha esortato a proseguire nel suo cammino nonostante le tantissime difficoltà incontrate in una Comunità in cui da sempre sussistono contraddizioni oltremodo rilevanti rispetto a quel cammino auspicato dalla chiesa di Roma.
Ecco quindi che Roma si schiera al fianco del suo “delegato” sull’isola verde, riconoscendone l’autorità e soprattutto la capacità di affrontare nel migliore dei modi il ruolo affidatogli. Un comportamento da buon padre di famiglia, quello posto in essere da Roma, che rafforza non poco la posizione di Lagnese e gli offre su di un piatto d’argento la “benzina” da utilizzare per alimentare un motore che sembrava andato in piena riserva (anche perché la benzina per incendiare i nemici l’ha già finita).
Oggi, se lo vorrà, il Vescovo Lagnese potrà cominciare a fare sul serio, in virtù della migliore e mai più tempestiva legittimazione che non poteva provenire da soglio più alto (indagare su figli, nipoti, profumerie e porcherie varie in giro per l’isola e non solo a Fontana e allo Schiappone. Ma è vero che hanno anche la Jacuzzi a 8 posti?). Non ebbe la stessa sorte il suo predecessore, che a suo tempo, sempre per la questione di Santa Maria Maddalena, vide il Vaticano supportare, a suo discapito, la tesi che avvantaggiava la volontà politica locale di sostenere la candidatura di Don Gino alla sua parrocchia “prediletta”, delegittimando di fatto il ruolo e la tesi di Strofaldi e favorendo il successivo insediamento del giovane e ambizioso prelato al posto cui tanto ambiva.
Adesso, quindi, non ci saranno più attenuanti! Il Vescovo ad Ischia c’è e ci resterà, con una posizione sicuramente più forte di prima. Sono in tanti però a sperare che tutto questo, oltre a saperlo, ci sia modo anche di appurarlo con i fatti. E le opportunità di dimostrarlo qui nella Diocesi di Ischia sono ancora tantissime.
il più grave difetto di questo vescovo e’ quello di non saper scegliersi i collaboratori. In primis il vicario generale che, anche a fianco degli ultimi vescovi che hanno preceduto Lagnese, in ruoli diversi e meno importanti di quell’attualmente ricoperto, ha combinato solo pastrocchi.
Chi è il vicario generale?
Agostino iovene è evidente .