Un’inchiesta nata su un’articolata e monumentale denuncia dei consiglieri di opposizione. Le ipotesi di reato sono di turbativa della libertà degli incanti e di corruzione aggravata. Per quest’ultima ipotesi il giudice rileva che sarebbero state versate delle somme di denaro al fine di agevolare gli interessi dell’impresa di Vittorio Ciummo
PAOLO MOSE’ | L’ultimo appalto che è stato vagliato dal giudice per le indagini preliminari Claudia Picciotti è quello di Forio. Ritenuto più complesso per le modalità con cui si è giunti all’aggiudicazione. Ritenendo da subito che vi sia stata una scorretta gestione nello svolgere quelle procedure per la gara d’incanto, chiamando in causa gli indagati Rando, Gallo, Savoia, Rumolo e De Siano: «Perché Rando Vincenzo (dirigente del settore Tributi presso il comune di Forio, responsabile unico del procedimento, nominato presidente della commissione di gara, indetta dal Comune di Forio per l’assegnazione del servizio raccolta rifiuti con determina nr. 108 del 20.7.2010 e successivi provvedimenti, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, ed in tempi diversi, anche su istigazione di Rumolo Oscar (Dirigente del settore Tributi presso il Comune di Lacco Ameno e presidente della commissione di gara) a sua volta destinatario di specifiche richieste da parte di Cesaro Luigi (presidente della Provincia di Napoli ed esponente di spicco del PDL della Campania) e di De Siano Domenico (Consigliere comunale presso il Comune di Lacco Ameno, nonché consigliere provinciale), nell’esercizio delle funzioni e comunque nella qualità innanzi specificata, in concorso altresì con Gallo Carmine e S.C.(rispettivamente legale rappresentante e consulente commerciale del consorzio CITE);
con collusioni e modalità fraudolente consistite:
nel consentire alla società CITE la partecipazione alla gara indetta con determina nr. 108 del 20.7.2010, benché detta società fosse priva della certificazione attestante l’iscrizione all’albo Nazionale gestori ambientali in conto proprio, requisito di cui all’art. 212 comma 8 d.lgs 152/2006, previsto dal bando a pena di esclusione;
nel modificare – su richiesta degli interessati- dopo il termine stabilito per la presentazione delle offerte, il suddetto requisito nel senso di consentire la partecipazione di imprese in possesso della certificazione attestante l’iscrizione all’albo nazionale gestori ambientali in Conto Terzi, senza darne adeguata pubblicità a tutti gli interessati;
nell’annullare, in data 24.1.11, l’intera procedura di gara di cui alla determina 108/10, all’esito di contenzioso amministrativo proposto dal controinteressato Ego Eco, nonostante il giudice amministrativo, accogliendo le doglianze proposte, si fosse pronunciato annullando i provvedimenti di ammissione alla gara e successiva aggiudicazione a favore della CITE evidentemente priva di requisiti;
nell’indire, con determina-delibere nr.129 del 26.7.11, ulteriore procedura di gara;
nell’attribuire punteggi superiori al consorzio della CITE, a seguito dell’intervento di Cesaro Luigi, che agiva per il tramite di Rumolo il quale, a sua volta, agiva previa intesa con De Siano, il tutto sulla scorta di accordi corruttivi di cui al capo che segue;
turbava le procedure di gara di appalto per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti nel Comune di Forio, al fine di favorire la società CITE».
Fatti contestati dal luglio del 2010 al gennaio del 2012.
Si registra una corruzione aggravata in quanto si ritiene che sia stata consegnata una somma non quantificata affinché venissero compiuti atti contrari ai doveri di ufficio ed in particolare nei confronti di Gallo, Savoia, Rumolo e De Siano: «Perché –ciascuno nelle qualità meglio descritte nel capo precedente- Cesaro Luigi, in concorso e previa intesa con De Siano Domenico e Rumolo Oscar, prima accettava la promessa e poi effettivamente riceveva da S. C. (che a sua volta agiva su mandato e nell’interesse di Gallo Carmine) somme di denaro non quantificate al fine di compiere atti contrari ai doveri dei rispettivi uffici, consistenti nell’assicurare – anche grazie alle condotte descritte nel capo precedente, con l’intervento di Rando Vincenzo, l’aggiudicazione della gara per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti nel Comune di Forio al consorzio CITE».
Un’altra ipotesi di fatto di turbativa della gara chiamando in causa l’allora dirigente del Comune di Forio Rando e i due appartenenti alla “Ego Eco” Ciummo e Antifono: «Perché: Rando Vincenzo responsabile del settore ragioneria tributi e demanio presso il Comune di Forio, incaricato con delibera nr. 9 di provvedere ad affidare la gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti mediante procedura ristretta nelle more dell’indizione di apposita gara pubblica, nonché di indire la gara definitiva, dopo l’annullamento della gara indetta dal Comune di Forio per l’assegnazione del servizio di raccolta rifiuti con determina nr. 108 del 20.7.2010, di cui al capo che precede, cui faceva seguito l’indizione di una nuova gara di appalto per l’affidamento del servizio di raccolta integrata dei rifiuti, trasporto e recupero e/o smaltimento, spazzamento e servizi accessori di cui alla delibera nr. 129 del 26.7.2011;
Ciummo Vittorio ed Antifono Salvatore, rispettivamente titolare di fatto e dipendente della società Ego Eco;
in concorso e previa intesa tra loro e nelle qualità rispettivamente sopra indicate;
al fine di favorire la Ego Eco srl, assegnataria in via d’urgenza del servizio all’esito di procedura ristretta e destinataria di reiterate proroghe, con collusioni e mezzi fraudolenti consistiti nel consentire (il Rando) ad Antifono Salvatore (che agiva d’intesa e su mandato di Ciummo Vittorio) di sostituire la busta (già depositata per la partecipazione alla gara) con altra contenente una nuova offerta tecnica più favorevole alla ditta Ego Eco, turbavano la gara in favore della ditta Ego Eco».
Ultima contestazione è per un’ennesima corruzione. Sarebbe stata versata una somma di denaro con l’intento di sostituire le buste delle offerte in modo da favorire l’attuale ditta che svolge il servizio N.U. a Forio. Sono chiamati in causa Ciummo, Rumolo, Rando, Di Maio e Antifono: «Perché Ciummo Vittorio, titolare di fatto della società Ego Eco, anche al fine di commettere il delitto di cui al capo che precede, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, per indurre i pubblici ufficiali di seguito indicati a compiere, ciascuno per quanto di propria competenza, atti contrari ai doveri del proprio ufficio:
1) offriva a pubblici ufficiali del Comune di Forio d’Ischia (non identificati) somme di denaro non quantificati, ma comunque di consistente entità per ottenere l’aggiudicazione della gara per l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti indetta dal Comune di Forio indetta con determina nr. 108 del 20.7.2010 e successivi provvedimenti;
2) offriva – nell’ambito di consolidati rapporti corruttivi – una somma di danaro non quantificata a Rumolo Oscar (dipendente del Comune di Lacco Ameno, responsabile del settore Finanziario e dirigente del settore Tributi dello stesso Comune, nonché presidente della commissione di gara per l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti indetta dal Comune di Forio con delibera nr. 129 del 26.7.2011) e longa manus di De Siano Domenico (componente del consiglio comunale di Lacco Ameno e consigliere Provinciale), a sua volta legato a Cesaro Luigi (presidente della provincia di Napoli), al fine di ottenere l’aggiudicazione della gara per l’affidamento del servizio di gestione de rifiuti indetta da Comune di Forio indetta con determina nr. 108 del 20.7.2010 e successivi provvedimenti:
3) attraverso Antifono Salvatore (dipendente della società Ego Eco) consegnava a Rando Vincenzo (responsabile del settore ragioneria tributi e demanio presso il Comune di Forio, responsabile unico del procedimento relativo alla gara per la gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, nonché componente della relativa commissione aggiudicatrice) la somma complessiva di 15.000,00 euro per la sostituzione delle buste depositate per la partecipazione alla gara;
4) consegnava una somma di danaro non quantificata all’assessore del comune di Forio d’Ischia Di Maio Vincenzo, in cambio delle informazioni sui punteggi da attribuire alle ditte concorrenti, ed in particolare i punteggi che il responsabile del procedimento avrebbe attribuito alla CITE ed alla Ego Eco quando la gara era ancora in corso».