giovedì, Novembre 28, 2024

Monnezzopoli e Caulaore: Come ti faccio fuori Tuta Irace sindaco…

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“Dovresti portarmi la carta d’identità tua e dei parenti tuoi…”. Ma non ci sono solo i tesseramenti gonfiati nell’inchiesta che ha portato alla richiesta d’arresto per corruzione del senatore di Forza Italia. Assunzioni di “amici” in enti decotti, incarichi affidati a personaggi privi di competenze e persino l’accordo con il sindaco Pd di Ischia per far cadere una dem sgradita. Sono le accuse contenute nelle informative della Squadra mobile di Napoli, non incluse nel faldone inviato a Palazzo Madama

Il Fatto quotidiano Al Senato sono arrivate soltanto le 92 pagine dell’ordinanza firmata dal Gip di Napoli Claudia Picciotti. Leggendole, l’aula di Palazzo Madama deciderà se autorizzare o meno gli arresti domiciliari del senatore Domenico De Siano, coordinatore campano di Forza Italia, accusato di associazione a delinquere e corruzione in una storia di tangenti sugli appalti dell’igiene urbana di tre comuni in provincia di Napoli. Il Parlamento non riceverà gli atti dell’inchiesta della sezione reati pubblica amministrazione della Procura di Napoli – procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, pm Graziella Arlomede e Maria Sepe – sui quali si fonda il provvedimento. Un peccato, poteva essere l’occasione di un esame di coscienza.

Le informative e le intercettazioni della Squadra Mobile di via Medina rappresentano infatti una indagine di sistema sulla degenerazione della politica e del potere usato come arma di clientela e di malversazione. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, un gruppo politico guidato da De Siano e dal deputato azzurro Luigi Cesaro, all’epoca anche presidente della Provincia di Napoli, ha gonfiato fraudolentemente il tesseramento Pdl del 2011 nel napoletano, iscrivendo migliaia di persone a loro insaputa facendo incetta di fotocopie di carte di identità, pagando le relative tessere con fondi neri, conquistando così il successo nel congresso provinciale del marzo 2012 e la possibilità di farsi eleggere e rieleggere in Parlamento.

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Il gruppo, che la Mobile chiama “corrente”, parola che ai tempi dei partiti della Prima Repubblica aveva un altro significato, in cambio ha assicurato nomine nelle società partecipate controllate dalla politica a chi si era distinto nella raccolta delle tessere, ricostruiscono gli investigatori. Ha fatto assumere persone in enti decotti e a rischio fallimento, pur di premiare amici e sodali. Ha trasformato un Municipio, quello di Lacco Ameno, il feudo di De Siano, in una sezione del Pdl: per alcuni giorni gli impiegati comunali hanno lavorato soltanto a compilare moduli e pagare bollettini per il tesseramento. Il gruppo – secondo gli investigatori – si è seduto a tavolino per spartire appalti della nettezza urbana in favore di un imprenditore, Vittorio Ciummo, che versava tangenti a Oscar Rumolo, responsabile finanziario del Comune di Lacco Ameno e braccio destro di De Siano nei rapporti tra politica e business.

Il potere fine a se stesso non ha colore. Diventa trasversale quando si intravede un interesse comune. Nell’inchiesta c’è anche la storia dell’inciucio tra l’azzurro De Siano e il sindaco Pd di Ischia Giosi Ferrandino, il primo dei non eletti all’Europarlamento, finito poi sotto processo per le tangenti Cpl Concordia sulla metanizzazione dell’isola. De Siano e Ferrandino si sono alleati per far fuori la sindaca di Lacco Ameno Restituta Irace, una ex fedelissima del senatore, finita in disgrazia per aver deliberato in senso contrario alle indicazioni del senatore.

Il tesseramento fasullo Pdl

Tessere, tessere, tessere. L’ossessione di Rumolo. Il suo telefono frigge. Bisogna iscrivere il maggior numero di persone. “Per Domenico”. Per De Siano. Senza andare troppo per il sottile. Bastano le fotocopie delle carte d’identità. Stanno per scadere i termini, fissati al 31 ottobre 2011.

Telefonata del 21 ottobre 2011 tra Rumolo e il professor Gianni C. Ed è solo una delle tante di uguale contenuto.
Rumolo: “Ascoltami, noi qua stiamo facendo il tesseramento del partito…
Gianni: ”eh”
Oscar: “per Domenico (De Siano, ndr), e domani mattina alle 10:00’.
Gianni: “eh”.
Oscar: “mi dovresti portare la carta d’identità tua, dei parenti tuoi, qualche… hai capito?”
Gianni: ”eh”.
Oscar: ”dovresti recuperare una decina, una quindicina di tessere”
Gianni. “dieci, quindici tessere? ”
Oscar: “una decina, Maria qualche”.
Gianni: “eh va bene… entro domani?”
Oscar: “domani alle 10:00 stiamo qua”…
Gianni: “va bene”….

Qualcuno si preoccupa, fa domande. Telefonata del 20 ottobre 2011.
Oscar: ”Antonio dimmi!”
Antonio: “Oscar, scusami lecitamente l ‘uso della carte d’Identità qual è che quelli mi stanno chiedendo”
Oscar: “servono per fare le tessere dobbiamo fare le tessere del partito il Pdl”
Antonio: “ah… le tessere del Pdl”.
Oscar: “va bene?”
Antonio: “ma non devono essere per forza di Lacco Ameno, io te le ho prese di gente di Procida, Napoli…”
Oscar: “sì’, non ci sono problemi… portamele!”.
Antonio: ”va bene, ciao”.
Oscar: ”va bene dai, dobbiamo sistemare una cosa per Domenico… capiscimi a me… ci vediamo alle 10:00 là poi parliamo domani”
Antonio: “ciao”.

Nomine e assunzioni negli enti controllati dalla politica

C’è un signore che lavora nel campo turistico ed immobiliare. Ma siccome è uno di quelli che si è maggiormente impegnato nel procacciamente delle tessere, l’asse Cesaro-De Siano lo ha nominato nel collegio sindacale della Sapna, società provinciale che si occupa del ciclo dei rifiuti. Quali siano le competenze del signore agli inquirenti non è chiaro, anzi. Le intercettazioni vengono riassunte così: “G. P. infatti asseriva candidamente di ignorare nel modo più assoluto sia la natura dell’impegno, sia la sfera di competenza della società partecipata Sapna, nel cui collegio sindacale era stato inserito”. Circostanza che rappresenta “una avvilente conferma della totale lottizzazione delle aziende partecipate dell’Ente Provincia” ai tempi della presidenza Cesaro.

I meriti di G. P. sono altri. Si è prodigato nel tesseramento a Pozzuoli, il feudo di Filippo Monaco, il candidato sindaco Pdl, uno che riuscirà a ‘produrre’ 3000 tessere ed è poi stato nominato assessore provinciale da Cesaro. Telefonata con Oscar Rumolo del 21 ottobre 2011.

Oscar: ”ma pure se mando a Bogdan a prendere un pacco di tessere sopra al partito e poi le facciamo imbarcare?”
G. P.: ”eh fammi vedere… si da chi devo andare eventualmente? ”…
Oscar: “Da Tonino”
G. P.: “da Tonino, su al partito”
Oscar: ”mh… eh ”…
G.P.: ”lui già sa che deve dare?”
Oscar: ”si, si si , un pacco di tessere”.
G.P.: ”un pacco di tessere… va bene”…
Oscar: ”e poi vediamo di farlo imbarcare!”
G.P.: ”eh poi lo porto al Porto?”
Oscar: “eh si vediamo come… poi gli dico… ora vedo un attimo dove le deve fare imbarcare”
G.P.: “eh va bene okay, ora ti chiamo e poi ti do conferma!”

Il gruppo non si è fatto scrupoli di farcire di assunzioni clientelari un ente, l’Eav Bus, che era già in profondo rosso. De Siano, presidente della Commissione regionale trasporti, ha dettato a Rumolo l’incarico di consegnare un elenco di raccomandazioni proveniente da un suo fedelissimo dell’isola d’Ischia, Antonio Trofa, ‘fornitore’ a sua volta di migliaia di tessere Pdl. Intercettazione del 20 ottobre 2011.

De Siano: ”Adesso ti chiama… ti chiama Antonio Trofa… ti deve segnalare una cosa per l’Eav, tu chiama Roberto… vedi che io ho già l’ho chiamato e gli spieghi il problema qual è…”
Oscar: ”va bene, okay”.

Okay un corno. Passa una settimana, Rumolo non ha ancora adempiuto e De Siano è irritato. Intercettazione del 28 ottobre 2011.

De Siano: “Sì ma tu ci devi portare i curriculum (imprecazione)… i curriculum di quelli adesso
Oscar: E va bene, io glieli posso portare anche mercoledì perché poi mi hanno convocato mercoledì alla Gesen e glieli vado a portare un momento”
De Siano: “E glieli devi consegnare… Dici.. ‘quello poi domani torna De Siano, torna domani e facciamo l’appuntamento in settimana vediamo quando dovete venire’… hai capito?”
Oscar: “Io ci porto questo appunto di Antonio Trofa e poi gli facciamo avere i curriculum… Tutto a posto”?

Dell’Eav bus si interessava anche Giosy Ferrandino, il sindaco Pd di Ischia. E’ intercettato con Rumolo il 15 dicembre 2011. Il braccio destro di De Siano lo informa che quella riunione con l’amministratore delegato dell’Eav, la holding regionale che controlla Eav bus, è rinviata. Ci sono problemi.

Oscar: “Dice che là sta un casino… non possono pagare gli stipendi”.

L’inciucio Pdl-Pd

L’inchiesta ricostruisce anche il laboratorio politico inaugurato da De Siano e Ferrandino. Secondo la ricostruzione della Mobile, il senatore di Forza Italia cercò sponde nel sindaco Pd per aprire una ‘crisi’ a Lacco Ameno e così punire la sindaca Restituta Irace. Molto vicina a De Siano, la Irace venne ritenuta ‘colpevole’ di aver fatto approvare una delibera che andava contro gli interessi del gruppo di potere Pdl. Il senatore e il sindaco, ufficialmente ‘nemici’, si mettono d’accordo per sostituirla con un sindaco di una lista civica, Carmine Monti. Siamo nel 2012. E’ il germe del ‘Partito della Nazione’ sull’isola d’Ischia.Di li a poco andò a male ed anche Carmine Monti fece una brutta fine.

Il sottopasso Lombardi non sa da fare

Dalle carte dell’inchiesta, intanto, continuano ad emergere vicende preoccupanti. Come la punizione inflitta a Restituta Irace, sindaco di Lacco Ameno, «colpevole» di aver fatto approvare una delibera sgradita a Domenico De Siano e Luigi Cesaro. È il 17 gennaio del 2012 quando De Siano, sul quale pende una richiesta di arresti domiciliari (ma la Procura aveva chiesto il carcere) strapazza il suo factotum Oscar Rumolo, a sua volta ai domiciliari. Pur essendo assessore nella giunta presieduta da Irace, infatti, Rumolo non si è accorto che è stata approvata una delibera sgradita al gruppo di potere. Si tratta del parere favorevole alla realizzazione di un sottopasso.

De Siano: «Senti, tu le notizie me le devi saper dare e poi me le devi dare sempre precise… Vedi che la delibera a Lombardi gliel’hanno fatta… Domenica… L’altra volta, quando hanno fatto la delibera… Giacomino…».

Rumolo: «Io questa cosa non la so, non la so proprio!».

De Siano: «E te lo sto dicendo io! Tu prendi, vai a vacante … Pigli solamente… Tu vai a Giocare! Vai a perdere solo tempo, questo è il dato di fondo… L’hanno fatto perché quella è una str…, è proprio una str…».

Rumolo: «Ho capito, ho capito Domenico, è stata una mia mancanza. Ti chiedo scusa».

De Siano: «Il problema è che io tengo là uno che fa l’assessore a vacante perché perde solo tempo. Perciò io dico che ci dobbiamo mettere la gente… Io mi domando: se io tengo un assessore e ti mando a fare quello che io ti dico e poi tu fai tutto il contrario, no… Allora io che ti tengo a fare? Quindi vattene a casa, perché non sei buono a stare là».

Ma non basta: in seguito De Siano richiama Rumolo e gli passa Luigi Cesaro, al quale raccomanda di fargli «una bella cantata».

Cesaro: «Ma secondo te possiamo fare, no, che il tuo sindaco vota contro di noi? Noi che siamo persone perbene? Il tuo sindaco? Il tuo sindaco?».

Rumolo: «Io sono mortificato… È arrivata fino a te la notizia?».

Cesaro: «Fino a me? Quello ci sta una guerra».

Rumolo: «Ci sta una guerra, ho capito. E io ho fatto una brutta figura, il capo mi vuole uccidere, mi vuole».

Cesaro: «Però facciamo pace».

Rumolo: «Tu dici?»

Cesaro: «Ci serve pace, pace… Pace per due tre mesi. Chiaro? Capisci a me».

Rumolo: «Agli ordini, agli ordini».

Non c’è bisogno di troppe parole per capirsi. La sorte di Restituta Irace è segnata. Il piano per deporla viene subito avviato. Al segretario comunale, Giulia Di Matteo, viene imposto di fingersi malata e non partecipare al consiglio comunale, inficiandone così la validità. Di Matteo accetta, anche se Irace comprende subito come stiano veramente le cose. Le succederà Carmine Monti, di una lista civica.

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