martedì, Dicembre 24, 2024

Metrò del Mare, Di Vaia dice no: «Difficile, Ischia punti a un’altra rivoluzione»

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

 

Metrò del Mare sì, Metrò del Mare no. Ischia si interroga, dopo l’appello del consigliere regionale, sulla reale opportunità di chiedere di essere inclusa nel progetto Cilento Blu. Che, per la verità, propone un asse dal quale la nostra è naturalmente esclusa. E mentre c’è chi, come Franco Iacono, ricorda che il Metrò del Mare è nato proprio a Ischia nel 1987 («E nessuno ha protestato quando è stato soppresso»), il dibattito sembra coinvolgere anche la politica di casa nostra nella vigilia del question time in consiglio comunale. Dove la Di Scala potrebbe ufficialmente chiedere lumi su un’esclusione che ritiene “inspiegabile”.
E sul tema sembra particolarmente interessato anche Luigi Di Vaia, consigliere comunale a Ischia.
Qual è la tua posizione sul Metrò del Mare?
«Beh, di certo un servizio come il Metrò del Mare, inteso come servizio alla mobilità del cittadino e non come attività turistica, non può prescindere dal contributo del pubblico, e questo in considerazione degli alti costi di gestione che non consentirebbero una virtuosa attività imprenditoriale. Credo anche che gli enti pubblici debbano essere deputati alla gestione dei servizi di mobilità, anche e soprattutto dove opera il privato».
Ischia ha diritto e convenienza ad essere inclusa?
«Direi che sono tanti i motivi per i quali è difficile includere Ischia nel circuito: posizione geografica decentrata rispetto alla costa, costi poco sostenibili. Bisognerebbe per esempio ipotizzare almeno una tappa per comune. A fronte di una richiesta da parte dell’utenza che, a mio parere, sarebbe piuttosto bassa. Per quanto riguarda noi isolani, sono ad esempio convinto che non siamo pronti e disponibili ad abbandonare l’auto, lo scooter o i tradizionali mezzi di trasporto su gomma per utilizzare una motonave. Insomma, a volte serve un po’ di sano pragmatismo».
Però un’idea diversa di mobilità, sull’isola, sembra quasi obbligata.
«Certo. Ma è soprattutto una questione di mentalità. L’anno scorso cominciai a studiare la possibilità di realizzare una pista ciclabile che includesse le zone centrali del comune. Andai personalmente, metro alla mano, a verificare le larghezze delle strade. Il progetto prevedeva, naturalmente, l’interdizione alla sosta veicolare lungo i tratti di strada oggetto del progetto. Presi spunto da un progetto realizzato da quattro valenti giovani professionisti che interessava buona parte delle strade principali di Ischia. Non sto a dirvi quanti messaggi, telefonate e inviti di vario genere di cittadini residenti (e non) ho ricevuto, tutti tesi, con varie sfumature, a farmi desistere dall’andare avanti».
La politica può e deve essere anche impopolare.
«E infatti non ho rinunciato, ci mancherebbe, ma ho dovuto constatare che il paese non è pronto e che il mio approccio alla questione è stato troppo “diretto”. Partire dalle politiche e dai temi legati ai progetti per città sempre più “smart”, questa è la chiave. Cambiare le abitudini e la mentalità gradatamente. Per far ciò, c’è poco da fare, bisogna reperire finanziamenti e investire denaro. Nel mio piccolo ci sto lavorando. Bisogna arrivarci, anzi sono certo che prima o poi ci arriveremo».

1 COMMENT

  1. Ma magari una bella Via A. De Luca senza auto parcheggiate e una pista ciclabile ai lati della carreggiata, molto traffico in meno e molto più da vivere!

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos