Altri due punti gettati al vento. Contro il Martina Franca, come già successo a Rieti e al cospetto del Messina, l’Ischia è costretta sul pari al termine di una gara che avrebbe potuto vincere agevolmente. Nonostante l’uomo in più, i gialloblu vengono raggiunti sul 3-3 ad una manciata di minuti dal gong e vedono così allontanarsi la salvezza diretta, adesso distante cinque lunghezze (una in più rispetto al turno precedente). La squadra di Mister Di Costanzo, però, può ben sperare in vista del prossimo futuro, alla luce di una prestazione positiva – ma certamente non impeccabile – sul piano del gioco e, soprattutto, grazie all’ottima prova dell’inedito duo d’attacco formato da Giorgio Di Vicino e Alberto Gomes. Se il trequartista è giocatore già noto per le sue grandi qualità tecniche, la vera sorpresa di giornata è rappresentata dal mastodontico attaccante portoghese, uno capace di fare reparto da solo e di realizzare – scusate se è poco! – una doppietta all’esordio con la maglia gialloblu. Imperioso il suo stacco aereo sulla rete del 3-2, l’ex Prato ha dimostrato anche di essere giocatore bravo con il pallone tra i piedi: certo, aspettiamo ancora per cantare vittoria, ma il classe ’93 rischia di allungare la lista di acquisti azzeccati dal Ds Femiano, che potrebbe avere trovato il degno erede di Fall e Orlando.
GLI SCHIERAMENTI. Le due squadre scendono in campo al Tursi con i moduli annunciati alla vigilia. L’Ischia si presenta al Tursi con l’ormai collaudato 4-4-1-1: confermata la difesa vista al Mazzella contro il Messina, mentre a centrocampo solo panchina per l’acciaccato Vincenzo Pepe. Sulla corsia sinistra, nel ruolo che sarà proprio dell’ex Messina, trova spazio Armeno, mentre sulla fascia opposta Di Costanza conferma Filippo Florio, che – con l’inedito numero 11 sulle spalle – affronta Marco Cari, tecnico che l’anno scorso lo allenò a Rimini. I padroni di casa, guidati per la prima volta dall’allenatore laziale, si schierano con una sorta di 4-2-4, con Rajcic a fare da diga davanti alla difesa e gli ex gialloblu Schetter e Ciotola ai lati degli attaccanti Diakité e Baclet.
PRIMO TEMPO SCOPPIETTANTE. Dopo i primissimi minuti di studio, il Martina Franca trova subito il vantaggio con Adama Diakite, uno dei tanti giocatori giunti dalla Casertana, alla prima rete stagionale dopo 9 presenze tra falchetti e martinesi. L’ivoriano, che dopo farà anche il bis, si fa trovare pronto dopo una pregevole incursione centrale di Baclet e un assist al bacio di Antonazzo: quest’ultimo, laterale con grande esperienza in Serie B, inizia bene una gara che per lui si rivelerà particolarmente difficile.
Sotto di un gol, l’Ischia prova a reagire ma non riesce a rendersi particolarmente pericolosa: nonostante questo, arrivano segnali incoraggianti dal centrocampo gialloblu, con Spezzani che cerca di mettere ordine (e ci riesce almeno in parte, palesando una forma fisica migliore); al suo fianco Matteo Calamai, forse all’ultima presenza in gialloblu, la mette sul piano della corsa e si segnala per intraprendenza e dinamismo.
Al 16′ la gara inizia a cambiare direzione: Migliaccio, capitano martinese e faro della difesa, deve lasciare il campo per infortunio. Cari è così costretto a gettare nella mischia un laterale di centrocampo come Basso, rivoluzionando così il pacchetto arretrato con D’Alterio che affianca Marchetti nel ruolo di centrale. I locali sembrano subire il contraccolpo e l’Ischia inizia a premere sull’acceleratore mostrandosi pericolosa soprattutto sulla sinistra con Armeno e Di Vicino. Al 19′ inizia la giornata no di Antonazzo, che si esibisce in un fallo di mano plateale quanto inutile: calcio di rigore solare che Di Vicino trasforma con freddezza. A questo punto l’Ischia ci crede e Antonazzo ci mette ancora una volta lo zampino: questa volta il laterale ex Modena e Bologna strattona in maniera evidente Alberto Gomes, costringendo il contestatissimo direttore di gara ad assegnare il secondo penalty in pochi minuti. Calcio di rigore che lo stesso Gomes realizza senza problemi.
A questo punto la gara cambia ancora: l’Ischia cerca di controllare il gioco e prova qualche sortita offensiva sfruttando i lanci lunghi per un colosso come Gomes (che di testa le prende tutte, o quasi); dall’altro lato il Martina Franca si riversa in attacco, ma Ciotola e Baclet sono limitati bene da Bruno e Filosa. Con questa Ischia, però, la sorpresa in negativo è sempre dietro l’angolo: a fare tremare sono soprattutto i calci piazzati, ed è proprio su punizione dell’ex Schetter che Diakite trova la seconda segnatura di giornata.
LA RIPRESA: AMAREZZA GIALLOBLU. Nel secondo tempo i ritmi si abbassano vertiginosamente. I gialloblu, però, hanno ancora una volta gli episodi dalla loro parte: prima si segnala l’infortunio del grande ex Nicola Ciotola, costretto a lasciare il campo al 50′; venti minuti dopo ecco arrivare l’espulsione per Antonio Schetter, altra vecchia conoscenza gialloblu, punito forse eccessivamente per una simulazione (per la serie: il rigore non c’è, ma nemmeno l’ammonizione). L’Ischia – che nel frattempo a centrocampo schiera a sinistra Porcino (entrato al posto di Florio) e a destra Armeno – approfitta subito della superiorità numerica: questa volta il gol arriva su azione, con Gomes che si esibisce in un colpo di testa per palati fini. Il match, a questo punto, è nelle mani dell’Ischia: il Martina prova ad attaccare ma senza particolare convinzione, mentre i gialloblu non sfruttano una serie di ottime occasioni in contropiede e si vedono annullare un gol, realizzato dal solito Gomes, che invece sembra regolare.
Come successo a Rieti, però, l’Ischia non riesce a gestire il vantaggio: il centrocampo è in debito d’ossigeno e Di Costanzo decide di gettare nella mischia il difensore Guarino al posto di uno stanco Di Vicino. Nell’unica vera occasione del finale, il Martina Franca perviene al pareggio. Questa volta la sorte gira le spalle all’Ischia: la rete arriva ancora una volta su calcio piazzato, ma a metterci lo zampino è il neoentrato Guarino, che devia la sfera nella sua porta su conclusione tutt’altro che irresistibile di Baclet. La gara, nei fatti, finisce qui: ancora rimpianti, dunque, per i gialloblu che però – a volere vedere il bicchiere mezzo pieno – mantengono a distanza di sicurezza l’ultimo posto e, soprattutto, si confermano in crescita nonostante un gennaio di fuoco segnato dall’addio di Bitetto e di alcuni dei giocatori più importanti in rosa. La salvezza diretta sarà anche più lontana, ma l’Ischia vista ieri è parsa squadra in salute, nonostante tutto e tutti. E questo non può che essere un buon segno.