Dopo il provvedimento di sequestro ex art. 321c.p.p. delle aree demaniali a Lacco Ameno, il comune di Lacco Ameno ha stabilito di resistere in giudizio a tutela interessi dell’Ente avvero il provvedimento emesso. Di fatto, i sigilli apposti dalla Guardia Costiera al Capitello, alla Banchinella e nella piazzola dinanzi al ristorante “O’Padron do mare” hanno imposto un pesante stop ai lavori fognari in corso. A rischio i finanziamenti pubblici e la stagione turistica.
La Giunta Comunale, assente l’avvocato Cecilia Prota, lo scorso 9 febbraio ha incaricato un legale che rappresenti l’Ente sulla spinosa questione demaniale e faccia si che i sequestri preventivi eseguiti dall’autorità di PG vengano revocati.
Saranno i legali Ferdinando Scotto unitamente all’avv. Cristiano Rossetti a rappresentare le ragioni del comune di Lacco Ameno e del destinatario del provvedimento, Gaetano Grasso.
L’atto di sequestro è stato notificato il 5 febbraio 2016, all’ing. Gaetano Grasso, in qualità di Responsabile dell’Ufficio Tecnico nonchè di R.U.P., per le violazioni afferenti un’area demaniale marittima in piazza Salvatore Girardi, un’area demaniale marittima presso il pontile su Corso Angelo Rizzoli ed un’area demaniale marittima in piazzetta del Pescatore, procedimento avviato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Ufficio Circondariale Marittimo di Ischia -Guardia Costiera.
Ovviamente è chiaro che il sequestro delle aree in questione pregiudica il completamento dei lavori relativi all’intervento igienico-sanitario del territorio comunale – lavori di potenziamento ed adeguamento fognario Via A. Rizzoli – c.so A. Rizzoli – Via Casamonte, finanziati con ilPOR Campania FESR 2007/2013 – DD. G.R. nn. 148/2013 e 378/13 – Misure di accelerazione della spesa.
Nel merito del finanziamento per prassi si rende necessaria la tempestiva rendicontazione dei lavori ultimati per poter attingere alle risorse economiche necessarie. Il mancato rispetto del cronoprogramma per la realizzazione dei lavori potrebbe comportare la revoca del finanziamento, con conseguente danno erariale per l’Ente, già in dissesto finanziario.
Il finanziamento delle opere viene pesantemente minacciato con il conseguente rischio di ulteriori coinvolgimenti degli amministratori locali e dei tecnici per il danno erariale provocato. Lo ricordiamo le opere sulle aree demaniali sono state eseguite in assenza delle necessarie concessioni.
A rischio i finanziamenti pubblici per una palese e manifesta incapacità amministrativa, come è a rischio la stagione turistica che potrebbe aprirsi con lo scempio dei cantieri sequestrati .
L’interruzione dei lavori, considerati i cantieri aperti, comporta disservizi per la viabilità, le attività commerciali, le attività ricettive nonché un danno all’immagine turistica del Comune di Lacco Ameno
Il Comune di Lacco Ameno è l’Ente committente dei lavori e pertanto si costituirà come parte lesa dal provvedimento di sequestro.
Incaricando del patrocinio e della difesa delle ragioni dell’Ente ben due avvocati.
Paradossalmente, per chi conosce le dinamiche della politica e la vera portata dei ruoli istituzionali è Grasso a dare corso all’iter. L’ing. Gaetano Grasso, destinatario del citato verbale di sequestro, ha richiesto, per le vie brevi, il patrocinio dell’Ente ed ha comunicato la nomina, quale difensore di fiducia, dell’avvocato Cristiano Rossetti. Il legale foriano assicurerà la difesa del tecnico comunale.
Inoltre, in considerazione della specificità dell’incarico e della natura della controversia, per la difesa e tutela degli interessi dell’Ente l’avvocato napoletano Ferdinando Scotto.
I legali avranno il compito di porre in essere tutte le azioni nell’interesse dell’Ente al fine cli assicurare la tempestiva e sollecita ripresa dei lavori. Costo del patrocinio a partire dalle 3mila euro complessivi più Iva .
Ovvero sarà corrisposto all’avv. Ferdinando Scotto il compenso complessivo lordo di Euro 1.500,00 oltre IVA e c.p.a., oltre spese obbligatorie per legge se documentate, per tutta l’attività a svolgersi. Lo stesso per l’avvocato Cristiano Rossetti. L’Ente si riserva di agire nei confronti di eventuali soggetti ritenuti responsabili di eventuali danni subiti nell’attuazione delle procedure.
E’ lecito sottolineare, stante la leggerezza con cui si è trattata la questione, dimenticarsi di ratificare le concessioni demaniali e i titoli di sfruttamento, che il vero timore non è il danno causato al paese o i disagi, ma il timore di perdere le sostanziose percentuali, le ricompense per gli incarichi affidati agli amici degli amici, i soliti stipendiati del potere. Con il tempo poi, perso il finanziamento che si aggira di poco sotto ad un importo di 2milioni e mezzo di euro, ci si dovrebbe preoccupare dei coinvolgimenti e delle pene per il danno erariale causato al paese. Ma questa è una lunga storia. La storia è maestra. Passeranno anni, forse non accadrà mai, prima di vedere un amministratore pubblico pagare per gli errori commessi e le conseguenze in totale disprezzo della comunità e delle sue risorse.