Nuovo passo falso dell’Amministrazione Pascale. Prova ad assumere con una delibera di giunta presieduta dal segretario comunale di Ischia, Giovanni Amodio, e cozza contro la dura realtà di un Ente in dissesto che non può assumere, spendere o spandere, ma rivedere le sue dotazioni solo ed esclusivamente votandosi al risparmio.
La bocciatura arriva, ancora una volta, dal Ministero dell’Interno. La firma è del Capo Ufficio di Staff il dottor Bonanno.
Il provvedimento incriminato è la “Deliberazione della Giunta Comunale” n°1 del 5 gennaio 2016 sulla rideterminazione dotazione organica dell’Ente con il passaggio dalle 19 unità attuali alle 30 unità a farsi in un colpo solo. Il comune di Lacco oltre la crisi e meglio del centro impiego!
E pensare che agli atti risulta acquisito anche il parere favorevole espresso dal Revisore dei Conti, Elisabetta Russo, con motivata PEC al prot. n. 28 del 04.01.2016.
A corredo della maxy operazione sfumata, una salvifica dichiarazione di somma urgenza per motivare l’immediata eseguibilità delle procedure.
In relazione alla deliberazione, il Ministero scrive come l’art 259, comma 6 del Tuel, dispone che l’Ente Locale ridetermina la dotazione al fine della riduzione delle spese e l’art 267 prevede che non può essere variata in aumento. Dunque non il contrario come aveva pianificato l’amministrazione in carica.
Salta dunque il Direttore del Museo di Villa Arbusto, l’accorpamento dell’Ufficio Anagrafe e il già avviato potenziamento dell’Ufficio Finanzia e Tributi con il part time in favore di Pasquale Matarese e Francesca Guarracino. Entrambi dipendenti a tempo indeterminato del comune di Forio.
Il governo Pascale è chiamato ora a chiarire per ogni profilo professionale quale sia la motivazione per la quale si renda necessaria la previsione di personale aggiuntivo. Inoltre dovrà certificare la compatibilità della relativa spesa con quanto previsto nell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato.
Unitamente a tali chiarimenti dovranno essere trasmessi al Ministero dell’Interno ulteriori elementi necessari al completamento dell’istruttoria. Atti quali la certificazione della spesa teorica per la complessiva dotazione organica, ossia comprensiva di tutti posti, coperti e vacanti, prima e dopo la rideterminazione. Ancora dovrà prodursi la certificazione sulla eventuale esternalizzazione dei servizi precedentemente gestiti all’interno degli uffici. Nello specifico se sono stati affidati ad organismi partecipati o ad imprese private servizi precedentemente prodotti con proprio personale. La esternalizzazione ipotetica di tali servizi ovviamente dovrà essere corredata da date, incarichi e affidamenti dai quali deriva una chiara economia di gestione.
Inoltre l’Ente Locale per dar corso alle nuove assunzioni deve dimostrare ai funzionari romani di aver provveduto al congelamento dei posti e alla rideterminazione della dotazione organica a cui deve essere aggiunta la riduzione della consistenza del fondo delle risorse per la contrattazione decentrata con la certificazione del rispetto, o meno, del patto di stabilità 2015.
Gli amministratori locali a giustificare la procedura avevano semplicemente fondato parte dell’assunto sulla fascia demografica di appartenenza dell’Ente. Parlando di numeri che vanno dalle 32 unità fino alle 35 oltre il segretario comunale fissate nel 2006 dall’allora giunta comunale di Domenico De Siano.
Unità al momento, ovviamente, inferiori considerato che nel corso degli anni, si sono verificate, a vario titolo, 12 cessazioni di personale e nel frattempo si è precipitati nel dissesto economico e finanziario.
Nel 2014, la nuova Giunta di Carmine Monti ridefiniva la dotazione organica dell’Ente in complessivi 22 posti, coincidenti con quelli occupati, di cui n. 19 coperti a tempo indeterminato, 2 posti affidati ad interim al Segretario Comunale proprio alla luce di una incontestabile mancanza di risorse .
Eppure nell’ottica di una personalissima visione degli effettivi bisogni e finalità , quali la razionalizzazione del costo del lavoro, l’accrescimento dell’efficienza, la migliore utilizzazione delle risorse umane, i politici lacchesi avevano ritenuto di dover provvedere alla rideterminazione in aumento della nuova dotazione organica dell’Ente quasi a raggiungere i livelli del 2006.
Il tutto partendo dalla rimodulazione delle strutture di massima attraverso l’istituzione del “Servizio Tributi”, quale struttura autonoma (III Servizio) ed accorpando, contestualmente, i Servizi Demografici, nell’ambito del I Servizio “Affari Generali”, lasciando, comunque, invariata l’articolazione dell’Ente, in complessive n. 5 Macro-strutture (Servizi).
L’accorpamento in previsione di un ritenuto miglioramento dell’organizzazione, attraverso l’accorpamento di Servizi ed Uffici, per competenze omogenee, per realizzare una maggiore fungibilità ed interscambio delle risorse umane disponibili.
Prevedendo inoltre, nella nuova dotazione organica, figure specialistiche, nell’ambito del Servizio Tributi e Contenzioso, in considerazione della necessità di specifici profili professionali, per lo sviluppo organizzativo di vari servizi ed in funzione di una migliore ottimizzazione delle attività dell’Ente in ambiti strategici. Assunzioni vere e proprie formalizzate senza tenere conto della realtà fattuale: Il dissesto, l’incarico di funzionario Economico a Maria Muggione il trasferimento di Oscar Rumolo ed ora il suo ritorno. Fatti dati per scontati con troppa facilità.
Anche la Valorizzazione della struttura del Museo di Villa Arbusto, mediante l’istituzione di un posto, categoria D), con la qualifica, “Direttore del Museo”, si infrange irrimediabilmente contro i dati di fatto l’assenza di risorse in ogni caso da impegnare per risanare il corposo debito pubblico. Attualmente ci sono 19 dipendenti di ruolo ed una unità a tempo determinato in quiescenza.
Il numero dei dipendenti risulta essere insufficiente, rispetto alle esigenze ed al reale fabbisogno dell’Ente, ma il problema sta a monte, sta in chi ha depredato le risorse pubbliche ed ora vorrebbe governare come se nulla fosse. Pochi, appena 19, certo ben lungi dalle 32 unità indicate in base al calcolato rapporto medio tra numero di dipendenti e abitanti.
Sottodimensionato senza ombra di dubbio rispetto alle rosee previsioni del sindaco Pascale che aveva fissato la nuova pianta a 30 posti complessivi (di cui n. 28 full time e n. 2 part-time a 18 ore settimanali), distinti per categoria.
Ma di certo senza alcun effettivo risparmio stante il default del comune e le chiacchiere di chi ancora finge di non voler vedere il disastro lacchese.