“Sul fronte della depurazione nei confronti dell’Italia, – grava una procedura e la Campania, purtroppo, spetta un posto di primo ordine in termini di numero di agglomerati depurativi posti sotto la lente. Dagli ultimi aggiornamenti risultano infatti 108 su 151 gli agglomerati della Campania cui viene contestata la non conformità ai dettami della direttiva comunitaria sulla depurazione. Inadeguatezza che secondo i calcoli del Governo, comporterebbe, a partire dal 2016 e fino al completamento degli interventi di adeguamento richiesti, una multa di 21 milioni di euro all’anno”. E’ una nota che tocca, inevitabilmente, anche i ritardi ormai clamorosi dell’isola d’Ischia quella con la quale Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania commenta il sequestro degli impianti di depurazione di Amalfi e Praiano da parte della Procura di Salerno.
Al centro dell’inchiesta il cattivo funzionamento di due depuratori con conseguente sversamento dei rifiuti direttamente a mare nel cuore della Costiera Amalfitana, tra i comuni di Amalfi e Praiano. Tra gli indagati ci sono anche il legale rappresentante, personale tecnico e amministratori delle società di gestione dei due depuratori della Ausino spa. Sono stati sequestrati un impianto di trattamento dei reflui urbani situato in località Cieco di Amalfi e la stazione di sollevamento in località Porto di Amalfi e gli impianti di trattamento dei reflui urbani del comune di Praiano, in località Vettica Maggiore e via Roma.
All’attenzione degli inquirenti, coordinati dal procuratore Corrado Lembo e dal comandante della Capitaneria di Porto di Salerno, Gaetano Angora, il corretto funzionamento dei depuratori ma anche il rischio per la salute dei bagnanti.
“Inqualificabile e grave – continua Buonomo – quello scoperto dalla Procura di Salerno a cui va il nostro plauso. Scaricare liquami nel mare della “divina” costiera è una vera offesa alla bellezza di quei luoghi che rappresentano il valore aggiunto per l’economia turistica della Regione . In Campania ancora una volta emerge l’esigenza di assicurare un’azione istituzionale coordinata e coerente per tutelare il mare e le aree costiere, nonché le importantissime risorse ambientali, turistiche, sociali ed economiche ad esse connesse. Davanti a questo scempio – conclude la nota di Legambiente – la Giunta Regionale deve affrontare seriamente e con urgenza il tema della riorganizzazione dei servizi idrici e dare dei segnali forti affinché ci sia un definitivo cambio di rotta”.
E naturalmente l’isola d’Ischia attende con ansia che si sblocchi la situazione del depuratore di San Pietro, che servirà i comuni di Ischia e Lacco Ameno e i cui lavori, avviati nel 2005, sono fermi ormai dal 2011. Il sindaco Giosi Ferrandino ha chiesto da tempo al ministero di commissariare la Regione per poter sbloccare e riprendere l’ingarbugliato bandolo della matassa.
Per quanto riguarda invece gli impianti di Serrara Fontana-Forio e di Lacco Ameno Casamicciola sarà il commissario nominato dal ministero – Angelantonio Orlando – ad occuparsi di progettazione, appalti ed esecuzione dei lavori.