mercoledì, Gennaio 15, 2025

Ischia Risorsa Mare: Barile silurato, Arriva Carpentieri

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

Gaetano Di Meglio | Ha alzato troppo la cresta? Lesa maestà? Ha osato pensare? Ha osato fare bene il suo lavoro o semplicemente gli è scaduto il mandato? Facciamo così, chiudiamo con un onorevole 4 a 1 e chiudiamo la partita qua.
Antonio Barile non è più il revisore dei conti di Ischia Risorsa Mare. Lo Sciupatiello perde il suo uomo nella partecipata (che nel frattempo sia era convertito al bernardesimo) e lascia il posto ad un uomo di “famiglia”, ad una vecchia conoscenza di Giosi Ferrandino & company, il quotato Massimo Carpentieri, l’uomo dei licenziamenti Genesis, per fare veloce.
Iscritto all’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli dal 1985, all’Albo dei Periti Tecnici Esperti (CTU) presso il Tribunale di Napoli e all’Albo dei Revisori Contabili presso il Ministero di Grazia e Giustizia, Massimo Carpentieri arriva, come in passato, con il mantello da superman per salvare Giosi Ferrandino e il papocchio combinato ad Ischia Risorsa Mare. Una papocchio di dimensioni notevole e che, solo ieri, vi abbiamo doviziato di particolari dettagliati con la lunga nota che il revisore dei conti decaduto, Antonio Barile, ha inviato ad un altro revisore dei conti, quello del Comune di Ischia.
Ma questo avvicendamento ha tanto il sapore della vendetta. Il sapore di una vera a propria esecuzione sul sagrato della correttezza amministrativa? Fino ad oggi, nonostante gli schiaffoni che sono volati sul volto dei tanti commercialisti dell’amministrazione ferrandino non c’è stata nessuna reazione, nessuna uscita che abbia provato a arginare quanto asserito da Antonio Barile.
Le accuse rivolte ad Ischia Risorsa Mare (che sono arrivate, sì, dopo aver chiesto al Revisore il pagamento di alcune bollette dei rifiuti non pagate, ndr) sono gravi e avrebbero meritata una risposta a tempo debito. Ora, la storia è già scritta. Massimo Carpentieri sarà il super revisore che non riuscirà a far chiarezza su tutte le cose strane che la contabilità di Ischia Risorsa Mare mostra.
Una fattura pagata nel 2013 e portata ancora come credito? E che sarà mai, scomparirà come l’acqua fresca che viene versata nel porto di Ischia. I 300 mila euro di tasse contabilizzate male, come ha rilevato la Guardia di Finanza, scopriremo un orientamento nuovo al fine della gestione dei tributi.
Massimo Carpentieri, proviamo ad immaginare le parole dell’Amministrazione, sarà terzo e lineare nella sua gestione. Saprà interpretare l’attuale fotografia dell’azienda e, saprà anche indicarci quale strada seguire per la migliore prosecuzione degli scopi aziendali. Una dichiarazione semplice che, ovviamente, abbiamo provato ad inventare.
La situazione della partecipata, infatti, è delicata e Giosi & Co, hanno messo in campo la tecnica, nota, del “mantien ‘u carr pa’ scesa” e hanno atteso fino alla fine del mandato di Barile. Ora che è terminato e l’assemblea ha già trovato un nuovo professionista a cui affidare la revisione dei proprio conti si respira tutta un’altra aria, almeno così dicono tra “Via Iasolino si sopra” e “Via Iasolino di sotto”.

LE ACCUSE PRINCIPALI DI ANTONIO BARILE
Tra le accuse principali di Antonio Barile ad Ischia Risorsa Mare c’è che “Presidente rendeva edotti i presenti che il Comune di Ischia aveva provveduto al rilascio di una certificazione attestante che i crediti vantati dalla società IRM sono di € 412.402,29 acquisita al protocollo aziendale n. 371 del 22.09.2015 a firma del Dirigente del Settore Economico-Finanziario del Comune dott. Antonio Bernasconi. Laddove si dichiara che tale certificazione è rilasciata con il supporto dei Revisori dei Conti. Tale riconoscimento di debito, è differente dalla Nota Asseverata in data 27.04.2015 dai Revisori del Comune d’Ischia pari a € 244.328,11» o che “Tale fattura è stata addirittura incassata dalla società in data 05.07.2013. Pertanto ritengo che il credito sia stato erroneamente attribuito verso il Comune d’Ischia. Inoltre tale presunto credito sarebbe manchevole di qualsiasi altro titolo idoneo alla riscossione” e ancora che “la Società pare vorrebbe sostenere di esser creditrice verso il Comune per € 63.366,11 oltre iva, dall’altro essa dovrebbe esser debitrice verso il Comune di € 216.422,54 all’atto della sottoscrizione della transazione oltre che dell’importo di € 5.000,00 e del canone di locazione dell’ufficio per € 31.512,00 dal 2009 in poi” e ancora che “se ad oggi non esiste il debito per canoni concessori e di locazione (e nella contabilità della società non vi è traccia), non esiste neanche l’asserito credito di € 63.000,00 oltre iva, e per gli accordi successivi raggiunti con Conferenza di Servizi del 29.11.2010 non esiste neanche il Credito per l’evento Luninarie 2011, in ogni caso saldato dal Comune”.

1 COMMENT

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos