Ermando Mennella, presidente Federalberghi Isola d’Ischia. Ha visto come si è mossa Capri per incentivare la destagionalizzazione?
«Certo. Ero al consiglio nazionale di Federalberghi a Roma, ne ho parlato con il mio collega di Capri. Naturalmente è una novità positiva: l’amministrazione comunale che viene incontro alle esigenze dell’impresa, riducendo la tassazione e dimostrando di recepire una delle principali direttive dell’imposta di sbarco, nel caso di Capri: sostenere gli imprenditori. In questo caso, allungando la stagionalità, tutelando le imprese. Evitando che su alberghi e ristoranti intenzionati a restare aperti anche oltre la finestra classica gravino costi sproporzionati».
Un esempio da mutuare per Ischia?
«Assolutamente sì. E’ quel che chiediamo da tempo alla politica. Gli alberghi sono vessati da tasse sovradimensionate, dall’Imu alla Tari, che presenta costi incongrui, collegati alla metratura dei locali e non al quantitativo di rifiuti conferiti. Sono, queste, situazioni che ingigantiscono la fragilità delle imprese. Dissuadendole dal restare aperte in bassa stagione».
Ischia seguirà Capri?
«Intanto diciamo, a scanso di equivoci, che il caso di Capri è differente dal nostro. Parliamo di un’isola in cui la stagionalità è molto ridotto. A Pasqua, per dirne una, aprirà solo il 20% delle strutture alberghiere. Condizioni che penalizzano molto la ristorazione e il commercio. Motivo per il quale bene ha fatto l’amministrazione a individuare un incentivo trasparente, alla luce del sole, alle aziende che vorranno restare aperte anche in bassa stagione. Ischia ha invece una stagionalità più lunga, ma che potrebbe esserlo ancora di più, non ci fossero i costi sproporzionati ai quali facevo prima riferimento. E allora mi auguro che l’esempio di Capri induca i nostri Comuni a fare altrettanto, adottando i dovuti accorgimenti in grado di favorire la destagionalizzazione».
Avremmo tutte le carte in regola.
«Assolutamente. Penso ai parchi termali, che con qualche incentivo potrebbero stare aperti anche a novembre. Altrove, in paesi ben più freddi, lo fanno. Da noi, sono costretti – a causa di una mole imponente di spese – a chiudere prima. Non abbiamo tasse, ma zavorre. La Tari è una di queste».
pasrai
Imparate a lavorare come gli imprenditori capresi, invece di piangere sempre. Prima fate scelte sbagliate e poi vi lamentate delle tasse. Avete uomini nei posti di comando da decenni asserviti solo a voi che tollerano i vostri abusi solo per il vostro tornaconto… che faccia tosta!
Portano migliaia di persone a Ischia e le strade dove camminano, le fognedove scaricano…. dovrebbero avgiustare con le tasse degli operai!
Avete avuto centinaia e centinaia di migliaia di euro di finanziamenti pubblici dallo Stato (come riportato dal F.Q.), poi, quando si tratta di dare voi qualcosa allo Stato, la tassazione diventa immediatamente iniqua.