■ 700 mila euro di finanziamento regionale alla gestione attuale. l’ombra della politica casamicciolese sulla cessione
IDA TROFA | Il Vescovo Lagnese attraverso i suoi canali ufficiali, ovvero il direttore responsabile di Kaire, Lorenzo Russo e Don Gaetano Pugliese, Parroco di Sant Antonio di Padova, ha confermato in toto le nostre rivelazioni sull’affaire dell’Ospizio per i poveri di Casamicciola.
La Congregazione degli Orionini ha rinunciato a ben due offerte di acquisizione e o gestione da parte della Diocesi e una di gestione avanzata dall’Opera Pia Avellino Iacono Conte. Oggi il popolo di Casamicciola che ha tanto lavorato e dato per questo prezioso istituzione, è in forte ambasce. Un ricovero che per anni ha sopperito alle mancanze del servizo sanitario nazionale rischia di perdersi per sempre.
Il nostro impegno ci da la soddisfazione di avere dato alla signora Lucia il gusto di sentirsi ancora parte della nostra società, forte attraverso le nostre cronache, le nostre denunce. Ancor di più consapevoli che a qualcuno abbiano dato fastidio.
Come sempre, troppo spesso accade i “salvatori della patria” arrivano sempre dopo. Intelligenti pauca!
Per capire bene come è la situazione, va ulteriormente chiarito, forse a qualcuno, nel maldestro tentativo di celare la verità, è sfuggito, che la struttura di Casamicciola, per volere dell’ancella di Padre Pio, Giuseppina Morgera, è dal 1959 di proprietà degli Orionini rappresentanti dell’Istituto Religioso Piccola Opera della Divina Provvidenza di Don Orione ed è gestita, da circa tre anni, dall’azienda pompeana “Villa Joseph srl” di Ferdinando Scarpa e Marianna Schettino .
E’ conclamato dunque, e non serve un avvocato per comprenderlo, che un semplice gestore, non è nella posizione di potere vendere il “Don Orione”. La titolarità per farlo non gli appartiene!
Sono infatti gli Orionini, in qualità di proprietari, a voler vendere interrompendo nettamente la previsione imprenditoriale dello Scarpa che aveva fondato, la sua srl con validità fino al 2050.
Una società che gestisce l’Ospizio per gli anziani casamicciolese con un certo ritorno economico. Circa 500mila euro (467.056,00€) i ricavi delle vendite e delle prestazioni registrati nell’ultimo bilancio societario con soli 8 dipendenti a carico, in origine erano nove.
LA VERITA’ DELLA CHIESA
Il vescovo Lagnese, come abbiamo anzidetto “preoccupato e dispiaciuto per quanto sta accadendo” si è affidato al direttore del settimanale della diocesi Russo e al suo segretario Don Pugliese per esprimere il suo rammarico.
«C’è stato un coinvolgimento attivo, fattivo, di tanti ischitani, oltre la fede religiosa e l’appartenenza ad una chiesa, nella costruzione e nell’attività di “Villa Joseph”, da non poter comprendere e accettare la soluzione proposta dalla congregazione degli orionini”- spiega a Kaire Don Gaetano che non cela il dispiacere del Vescovo per quanto sta succedendo e par la chiara volontà di conservare l’opera evangelica, sociale e di carità che hanno sempre contraddistinto le finalità della struttura fin dalla sua nascita. Qual è la posizione della Diocesi di Ischia la chiarisce nel dettaglio il Parroco di Perrone: “Durante l’anno scorso c’è stata una visita al nostro vescovo di due sacerdoti responsabili della congregazione di don Orione (ero presente io in qualità di parroco del luogo e il vicario generale, don Agostino Iovene). I due padri orionini hanno manifestato l’impossibilità da parte della congregazione fondata da San Luigi Orione, nonostante la richiesta ferma e contraria del nostro vescovo, a continuare la propria presenza sull’isola e le possibili soluzioni nel continuare le finalità della casa di riposo. La nostra diocesi, ammise il vescovo, non era nelle condizioni di poterla acquistare, ma era aperta ad altre soluzioni, al fine di vedere confermate l’esperienza e l’attività dell’opera. Il vescovo proponeva un atto di comodato alla Diocesi oppure una gestione condivisa. A quella proposta non seguì alcuna risposta!”
Anche gli ultimi contatti, svelati dal prelato Don Pugliese, fra la Diocesi di Ischia e i superiori della congregazione di don Orione, proprietaria della struttura, confermano l’imminente vendita: “Il nostro Vescovo ha condiviso poco tempo fa con il collegio consultori una lettera ricevuta dal superiore della provincia italiana orionina che gli comunicava, nonostante la sua proposta dello scorso anno, l’orientamento da loro preso a lasciare l’isola vendendo la proprietà di “Villa Joseph”. Dopo la consultazione, il vescovo Pietro ha preparato una missiva inviata via fax (il primo marzo) e a giro posta al superiore provinciale ed al superiore generale d. Flavio Peloso, di cui è nota la preparazione spirituale e l’apertura ecclesiale ed ecumenica. Nella lettera il vescovo, ribadiva ai superiori orionini l’interesse della diocesi per Villa Joseph, ricordava quanto quella opera stesse a cuore al popolo ischitano e, a tal fine, proponeva un contatto per verificare la presa in gestione di “Villa Joseph” da parte della diocesi stessa. Il vescovo più volte nei colloqui con me ha espresso il suo dispiacere nel vedere morire un’opera di carità animata spiritualmente da un istituto religioso qual è appunto villa Joseph! Qualunque altra soluzione che fosse rispettosa della vocazione ecclesiale e caritativa della Casa, potrebbe essere auspicabile”!
In queste ore, svelato il complesso passaggio immobiliare, qualcuno che occupa a vario titolo gli immobili di Corso Vittorio Emanuele, sopra e sotto San Pasquale, si sente tirato in ballo. Perchè?
ERA IL 2013
La famiglia Morgera dona la propietà agli Orionini che, messi in difficoltà da una improvvisa attenzione politica cedono al privato.
La politica fa e disfa, impone e propone dietro la regia occulta dei Democratici cristiani vecchi e nuovi che del Don Orione hanno fatto, da sempre, carne da macello.
Gli Orionini, nel 2013, affidano la gestione della struttura ad un privato. La prima una locazione prodromica alla esecuzione dei lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione
Il contratto di locazione è del 10 maggio 2013 registrato a Castellamare di Stabia il 10 giugno 2013. Il locatario è la Provincia Religiosa SS Apostoli Pietro e Paolo con sede in via della Camilluccia a Roma.
Ad ottenere la gestione Ferdinando Scarpa. La gestione e nessun altro titolo che potrebbe giustificarne la conoscenza da parte dello stesso di procedure di vendita e compromessi tra gli Orionini proprietari ed altro soggetto in questo 2016.
Ferdinando Scarpa, proprio nel 2013, per la gestione dell’Ospizio casamicciolese, fonda la “srl Villa Joseph” di cui è amministratore unico di una società che ha sede in corso Vittorio Emanuele presso il Don Orione e 20mila euro di capitale sociale di cui solo 5 mila versati. Socio di Scarpa, rinomato costruttore di Torre Annunziata con residenza a Scafati la signora, Marianna Schettino, residente a Scafati,nella stessa dimora di Scarpa, e detentrice di un ventesimo delle partecipazioni societarie.
UN IMPROVVISO FERMENTO POLITICO AMMINISTRATIVO
Il Sindaco dell’epoca, Vincenzo D’Ambrosio, con l’ordinanza n° 28 del 08.09.2011 dà il “la” alla cessazione immediata dell’attività condotta senza autorizzazione in quel del ricovero per anziani conosciuto come “Don Orione”.
Con l’ordinanza comunale prodotta alla base della cessazione delle attività (la nota n° 30/128 (44-18) del 12/08/2011, trasmessa dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute – N.A.S. di Napoli ed acquisita al prot. gen. dell’Ente al n° 9255 del 01/09/2011) si comunica che a seguito di predisposti controlli, il giorno 03/08/2011, presso la Casa Albergo per anziani “Villa Joseph” sita in Casamicciola Terme al Corso Vittorio Emanuele n° 19 gestita dalla “Provincia Religiosa S.S. Apostoli Pietro e Paolo” sita in Roma e legalmente rappresentata da Padre Alfarano Alberto di Camini, veniva accertato che “la struttura ricettiva per anziani “Villa Joseph” risulta priva della prescritta autorizzazione al funzionamento in quanto dal 27/01/2000 non ha mai prodotto alcuna istanza di rinnovo dell’autorizzazione posseduta, così come già previsto dal D.G.R.C. n° 711/04, dal Regolamento Giunta Regione Campania n° 6/06 ovvero dal D.P.G.R.C. n° 16/09” e sono stati rilevati altresì inconvenienti di tipo strutturale puntualmente descritti nella richiesta di chiusura del citato Comando Carabinieri per la Tutela della Salute – N.A.S. di Napoli.
D’Ambrosio scrive nel suo provvedimento “constatata la regolarità della contestazione e della notificazione e, ritenuto che nel caso in esame, ai fini della tutela della pubblica e privata incolumità, sia da adottarsi la cessazione immediata dell’attività condotta, non resta che procedere alla chiusura immediata delle attività di “”Casa Albergo all’insegna “Villa Joseph”.
Ancora oggi, a tanti ani di distanza, resta da chiarire a chi e per cosa ci sia stata tanta e tale mobilitazione che in un attimo sembra vanificare gli sforzi fatti dalla Signorina Morgera e da Don Salvatore Castiglione per dare almeno un tetto a quelle anime abbandonate da familiari e parenti che non han più voluto accollarsene il peso.
Una mobilitazione politica che, incredibilmente, dopo l’ordinanza D’Ambrosio, giunge alla gestione di Ferdinando Scarpa, ma non alla proprietà, del “Don Orione”.
SONO I MESI IN CUI LA REGIONE FINANZIA IL WELFARE
Nel 2013 Ferdinando Scarpa ottiene cosi il Don Orione e per la gestione fonda, l’omonima “Villa Joseph srl”. Una SRL a capo della gestione dello Ospizio religioso donato ai poveri e ai religiosi.
Una società capace di catalizzare finanziamenti regionali per un contributo richiesto pari a 700mila€ ed un costo totale di 1.365.000,00€ in favore del progetto denominato “Casa per anziani Villa Joseph “.
L’ammissione del dipartimento a finanziamento con il decreto dirigenziale n.676 del 30.06.2014 pubblicato sul burc del 7/7/2014 per i PO FESR 2007/2003 “Aiuti a finalità regionale per lo sviluppo dell’offerta di strutture per la dignità e la cittadinanza sociale”.
Il progetto finanziato avrebbe dovuto concludersi finanziariamente ed essere operativo compatibilmente con i termini di ammissibilità della spesa e con gli orientamenti di chiusura al 15 dicembre 2015.
Il Progetto di Scarpa giunge 48 esimo su 60 risultati ammessi e finanziati all’avviso pubblico per un importo pari a 30milioni di euro. Giusto per evidenziare due date, “Villa Joseph srl” uinizia le sue attività a partire dal 1 luglio 2013.
La Srl, costituita il 27 febbraio 2013, proprio col nome Villa Joseph, il 24 marzo 2016, quando gli echi della vendita da parte degli Orionini propietari ad altro soggetto si facevano più forti, presenta un aggiornamento societario.
l’SOS a PAPA FRANCESCO
“Una struttura che ha sempre avuto una forte vocazione evangelica, misericordiosa e di carità verso poveri, anziani e persone che vivono in situazioni di disagio. Nell’anno in corso del Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco, fa del nostro “don Orione” un esempio di misericordia concreta verso i nostri ‘nonni’ che hanno bisogno di un gesto di tenerezza e carità”- scrive ancora il KAIRE
Nel 2013 Papa Francesco è già a conoscenza della situazione d’incertezza del Don Orione, l’ospizio per i poveri di Casamicciola Terme costruito con il sacrifico, la dedizione ed il lavoro di un intero popolo.
Un Gruppo di fedeli ischitani invia, infatti, una missiva al Pontefice con una serie di documenti, atti con il quale si rileva la volontà di cedere Villa Joseph. La struttura donata con finalità religiose e scopi benefici, divenuta al contrario oggetto di compravendite e passaggi immobiliari. A testimoniare l’avvenuta ricezione del plico sul caso Casamicciola una missiva firmata dalla Segreteria di Papa Francesco. Con la lettera che reca il sigillo pontificio si ringrazia il mittente rassicurandolo che le informazioni contenute saranno recapitate a destinazione.
Poche righe, ma chiare come a lasciare intendere che gli Orionini stessi, ma anche la Curia Ischitana, sarebbero stati informati della triste sorte toccata al’Ospizio.
“Il vostro messaggio è arrivato e sarà recapitato a destinazione” recita la nota firmata dal segretario del Pontefice.
In questi anni tutti sapevano, dalla politica alla chiesa eppure tutti hanno taciuto. Una realtà inaccettabile per una comunità religiosa come la nostra, intollerabile per una società depredata di ogni suo bene.
L’APPELLO
Oggi è necessario che l’isola intervenga per salvare la casa dei poveri e dei religiosi dalle spire dell’affarismo privato e politico. L’ombra del business grandi alberghi quali cliniche extra lusso da tempo aleggia sulla struttura con l’ipotesi sempre più concreta che i nostri anziani, le fasce deboli della popolazione, non abbiano più punti di riferimento e anime caritatevoli disposte a prendersi cura di loro.
L’attività condotta per snaturare la ”Casa Albergo” all’insegna “Villa Joseph” che scaccia i poveri e gli infermi per fare business, va contro ogni principio morale e sopratutto di rispetto avverso la popolazione di Casamicciola Terme, ma anche dell’Isola tutta.
Un popolo che con Giuseppina Morgera prima, Don Castiglione e Don Vincenzo Avallone ha lottato al fianco di personalità del calibro della signora Fanfani, moglie di Amintore Fanfani e lo stesso Senatore, tra i ministri della Repubblica più illustri (nell’82 presenzio addirittura alla inaugurazione).
Donazioni, lavoro fisico, amore ed impegno per creare una struttura che fosse della comunità che invece ora, un manico di faccendieri e palazzinari dell’ultim’ora, vuole strappare a prezzo di mercato a tutta la comunità.
Ci sono cittadini che si son spogliati di ogni bene per un sogno: quello di creare un albergo per i poveri e gli indifesi.
Giá da molto i privati favoriti da politici abbietti stanno puntando ad impossessarsi ad ogni costo della struttura, capitalizzando probabilmente, per quanto possibile, il favore di molti amministratori, il ruolo che ricoprono, e l’uso di tecnici ed architetti consenzienti che curano la pratica Don Orione per ingraziarsi l’imprenditore danaroso.
Riportate in municipio la praticata UTC del Don Orione! Riportate al loro posto l’archivio storico degli orionini! Il quadro in acrilico di Amintore Fanfani! Il pianoforte a coda che era nell’ingresso donato appena sei mesi fa!
La sottrazione della casa per anziani alla comunità casamicciolese è la prova inequivocabilmente che una certa politica ambisce a mettere le mani sul patrimonio immobiliare di maggior pregio e valenza sociale a sfruttare le necessità dei più deboli.
Vescovo Lagnese, riporti alla chiesa e ai fedeli la casa del venerabile Morgera!
Vescovo Lagnese, intervenga, riporti alla chiesa ed ai fedeli la casa del Venerabile Morgera, di sua nipote.