giovedì, Dicembre 26, 2024

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Ad un passo dall’impresa. Un’Ischia sorprendente (e anche fortunata) mette paura alla capolista Benevento: i gialloblu escono dal Vigorito a testa alta dopo un 3-2 all’insegna dello spettacolo e del forcing dei sanniti, sempre più lanciati verso la prima promozione in Serie B della loro storia. Il risultato, inutile nasconderlo, premia giustamente la squadra di Gaetano Auteri, padrona del campo dal primo minuto, poco cinica negli ultimi metri e in sofferenza solo in occasione delle (efficaci) ripartenze a tinte gialloblu. Dal canto suo, invece, l’Ischia si dimostrano in netta crescita dopo la prova scialba contro la Paganese: i difetti rimangono sempre, ma i gialloblu hanno mostrato una verve comparabile a quella di inizio campionato, palesando anche sprazzi di gioco e un reparto offensivo che – con Kanoute e Gomes – è stato capace di spaventare a più riprese una delle retroguardie più forti della terza serie. Prestazione confortante, vero, ma la classifica si fa sempre più difficile: gli isolani sono adesso penultimi, alla luce del pareggio del Martina Franca sul campo dell’Akragas. Una posizione da evitare come la peste, per non correre il rischio di incontrare nobili decadute come Catania e Catanzaro: per questo sarà d’obbligo fare bottino pieno nelle prossime due sfide interne, consecutive, contro Monopoli e Juve Stabia.

LA PARTITA. Le due squadre si schierano in campo con i moduli annunciati alla vigilia. Il Benevento vara il solito 3-4-3: Mattera e Mazzeo vincono i ballottaggi con Mucciante e Marotta, Angiulli sostituisce lo squalificato Del Pinto a centrocampo, mentre sulla fascia c’è Troiani, giovane scuola Chievo Verona. Gli ospiti, invece, si ripropongono ancora una volta con il 4-3-3: Savi sostituisce Filosa al centro della difesa, a sinistra si rivede Porcino, mentre in attacco Gomes riesce a difendere il posto dalla “offensiva” di Gerardo Rubino.

Il canovaccio del match si capisce già dai primi minuti: il Benevento attacca a testa bassa, sfruttando l’intraprendenza sulle fasce di Troiani e Ciciretti da una parte e Lopez e Mazzeo dall’altra; l’Ischia, invece, non può che limitarsi a difendere con le unghie e con i denti, cercando poi le ripartenze veloci con Kanoute, che Porta schiera sulla fascia sinistra dell’attacco. I padroni di casa sono padroni del campo, ma nei primi minuti si rendono pericolosi prevalentemente dalla distanza: la difesa gialloblu regge bene, con Porcino e Savi che si fanno apprezzare con una serie di chiusure e Di Vicino che, schierato da attaccante di destra, spesso si ritrova a dare manforte a Florio.

Dal quarto d’ora l’Ischia inizia a mettere la testa fuori dal sacco, con il Benevento che sembra soffrire i contropiedi veloci e i cambi di gioco improvvisi di Moracci e Spezzani per la testa di Gomes. Proprio il portoghese, sottotono nelle ultime uscite, sigla al 17′ l’incredibile rete del vantaggio: per l’ex Prato potrebbe trattarsi di un nuovo inizio, in vista dello sprint finale (vedi play-out).

Da qui la gara cambia verso, con il Benevento che attacca all’arma bianca e l’Ischia costretta all’angolo: sale in cattedra Ciciretti, Iuliano inizia a inanellare parate su parate ma non può nulla in occasione del gol di Mazzeo su assist proprio del numero 10 ex Messina. Il pareggio è meritato, ma i sanniti non hanno alcuna intenzione di fermarsi, perché c’è da difendere il primo posto: dopo la traversa del solito Mazzeo, Angiulli si fa perdonare l’errore in occasione del gol di Gomes e sigla un gol di pregevole fattura (sinistro al volo su cui Iuliano sembra avere qualche colpa). A questo punto il Benevento può dilagare: il centrocampo dell’Ischia non riesce a fare filtro, con Acampora che non riesce proprio ad entrare in partita; i sanniti hanno vita facile, vero, ma trovano sulla loro strada un Rino Iuliano superlativo. Alla mezz’ora, come era prevedibile, i ritmi si abbassano e sul finale della prima frazione l’Ischia ne approfitta: Kanoute si guadagna un rigore con mestiere e sul dischetto Di Vicino non sbaglia.

LA RIPRESA. Inizia il secondo tempo e Porta prova il tutto per tutto, a dimostrazione che l’Ischia non ha nulla da perdere: fuori un deludente Acampora, dentro l’attaccante Rubino con Di Vicino che scala a centrocampo. Sei minuti dopo entrerà in campo anche De Clemente al posto di De Clemente: la linea mediana gialloblu è così formata da un mediano dai piedi buoni (Di Vicino) e da due interni di centrocampo veloci come l’ex Chieti e il capitano Armeno. I cambi, però, non sortiscono gli effetti sperati e il Benevento, dopo dieci minuti di studi, riprende il suo forcing asfissiante: i sanniti ci provano su calcio da fermo, sfruttando il gioco sulle fasce, cercando combinazioni veloci e al 62′ vengono premiati con la rete di Troiani. Dopo il vantaggio i padroni di casa respirano e alla mezz’ora della ripresa Auteri difende il risultato togliendo l’esterno alto Troiani, il migliore dei suoi, e inserendo il difensore Mucciante. Se il tecnico giallorosso si difende un motivo ci sarà e si capisce un minuto dopo, quando Gori compie un vero e proprio miracolo su Rubino. Qui, nei fatti, finisce la gara dell’Ischia, troppo stanca fisicamente: il Benevento si limita a controllare, va vicina al gol in due occasioni (bravo Iuliano su Ciciretti) e conquista così una vittoria fondamentale per la promozione. Sconfitta pesante in ottica classifica ma che fa morale, invece, per l’Ischia, adesso chiamata a giocarsi la salvezza nelle due gare interne con Monopoli e Juve Stabia.

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