In due ore il gip chiede spiegazioni in ordine alla presunta concussione. Sia il maresciallo della Capitaneria che l’agente di viaggio hanno confermato che le due vacanze a Castellaneta non sono un regalo dell’albergatore foriano, ma frutto di un pagamento. La dimostrazione sono l’estratto conto del Ferrandino, le ricevute, alcune foto che sono al momento all’interno del telefonino sequestrato. E poi c’è ancora un preventivo che lo stesso sottufficiale richiese ad altro tour operator. Molti si rivolgevano al D’Abundo, anche appartenenti ad altre forze dell’ordine, perché riuscivano ad ottenere tariffe vantaggiose
Paolo Mosè | Entrambi gli indagati sono stati ascoltati per un’ora esatta dal giudice per le indagini preliminari Mariella Montefusco e durante il confronto si sono alternati i due pubblici ministeri. Alla fine di entrambi gli interrogatori di garanzia, i difensori hanno presentato all’unisono la revoca della custodia cautelare agli arresti domiciliari. Sottolineando l’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di concussione contestato nell’ordinanza, come mancano del tutto le esigenze cautelari. Entrambi gli interrogatori in alcune fasi abbastanza serrati, con richieste esplicite della difesa di consentire a Giovan Giuseppe Ferrandino e Antonello D’Abundo di poter rispondere compiutamente alle domande e senza essere continuamente interrotti. I difensori inoltre hanno posto il quesito sulla contestazione che non sta in piedi, non rilevandosi dagli atti fin qui a loro disposizione che ci sia stata da parte del pubblico ufficiale un’azione, un comportamento a porre in essere una minaccia, una estorsione, qualsiasi cosa che potesse creare nell’albergatore Ciro Castiglione una suggestione, una impotenza, una impossibilità a non esaudire le richieste. Molto probabilmente le richieste di revoca non saranno accolte; difficilmente un gip revoca quanto ha disposto qualche giorno prima. Questo avviene solo in casi eccezionali e solo di fronte a giudici che hanno esperienza e rilievo nella magistratura. Tutto è demandato al tribunale del riesame, il cui collegio verrà chiamato a pronunciarsi la settimana prossima, quando verranno convocate le parti per discutere in camera di consiglio.
Il maresciallo della Capitaneria di porto di Ischia Giovan Giuseppe Ferrandino, detto Vanni, è entrato puntualmente nella stanza del giudice alle ore 12 per rispondere alle domande. Accompagnato dagli avvocati Mario Tuccillo e Bruno Molinaro. Il Ferrandino ha portato con sé una gran mole di documentazione atta a dimostrare la sua innocenza. E a ribadirlo anche con toni decisi, tant’è vero che alla fine dell’interrogatorio per il tramite della difesa ha chiesto la revoca secca degli arresti domiciliari, senza alcuna misura meno afflittiva.
E’ stato particolarmente battagliato l’aspetto che riguarda i pagamenti delle due vacanze che il Ferrandino ha fatto negli anni 2014 e 2015. Con la sua famiglia. Sul punto in particolare c’è una lunga deposizione scritta dell’albergatore Castiglione, il quale riferiva al pubblico ministero Alberto Cannavale di aver pagato le vacanze in Puglia. E di averlo fatto perché da un lato voleva ringraziarsi il sottufficiale della Marina Militare e dall’altro in qualche modo tenerlo buono eventualmente ci fossero stati altri controlli disposti dalla procura della Repubblica. In quella stessa dichiarazione chiama in causa il D’Abundo, che in questa faccenda sarebbe l’intermediario. Colui che avrebbe richiesto le vacanze e poi consegnati i voucher. Per gli investigatori alcuni riscontri confermerebbero il racconto del Castiglione. Essendo stato emesso il voucher da un’agenzia di viaggi che è direttamente o indirettamente collegata all’albergatore foriano.
La risposta del Ferrandino è arrivata senza tentennamenti e depositando documentazione e chiedendo che i consulenti nominati dalla Procura per visionare il telefono cellulare e i computer verifichino quanto c’è all’interno. Perché c’è la prova che quelle spese sono state direttamente fatte dall’indagato. Non è un regalo, non è una costrizione per imporre alla presunta vittima di sottostare alle richieste. Il Ferrandino avrebbe dichiarato di aver effettivamente concluso una vacanza a Castellaneta in Puglia con la propria famiglia e di aver chiesto ad Antonello D’Abundo, che era titolare di un’agenzia di viaggi, di procedere alla prenotazione. Avendogli sottoposto un costo più vantaggioso rispetto a quelli di altre agenzie. E nell’occasione il Ferrandino ha risposto che proprio all’interno del suo computer è conservato un preventivo di un altro tour operator che offriva, per la stessa località e per lo stesso periodo, un prezzo maggiore di quello che gli era stato proposto dal D’Abundo. E solo dopo aver fatto queste comparazioni aveva deciso ed autorizzato il D’Abundo a procedere per la prenotazione. Come aveva pagato? Versando nelle stesse mani dell’agente di viaggio la somma richiesta. E la riprova di aver pagato sta nell’estratto conto della sua banca, dove sono riportati prelievi di somme di denaro pari al costo della vacanza. Del perché non avesse proceduto ad un bonifico, il Ferrandino ha risposto che era stato espressamente richiesto dal D’Abundo il versamento in contanti al fine di avere uno sconto maggiore.
Risposte che sono state “acquisite” dal giudice e dal pm che era presente (non Cannavale) con qualche meraviglia. Ma l’indagato è andato oltre. Ha riferito che nel suo telefonino ci sono anche le foto dell’avvenuto pagamento e di tutte le operazioni che sono state poste in essere, tant’è che lui stesso si era premunito di conservare le ricevute proprio per essere al riparo da ogni possibile contestazione, svolgendo un ruolo delicato in diverse indagini ad opera della Capitaneria di porto e per i continui contatti che ne seguivano con l’ufficio della procura della Repubblica.
L’altro elemento fondante di questa indagine, su cui ha puntato molto l’accusa, sono le frasi riferite durante il colloquio con il Castiglione e che quest’ultimo ha registrato con il proprio telefonino. Il Ferrandino avrebbe dichiarato che decise di incontrare l’albergatore dopo alcune insistenze e lo aveva fatto con l’unico scopo di “smascherarlo” avendo in precedenza tentato di raggirarlo quando procedette a ben due sequestri delle sue aziende alberghiere. Riuscendo finanche ad occultare, sviando gli investigatori, una parte termale dove si procedeva agli scarichi di quanto prodotto. Era sua intenzione attirarlo per farlo parlare, per consentire poi, alla terza visita, di puntare verso quelle zone che erano rimaste “immacolate” ai sequestri. Mostrandosi particolarmente disponibile, ma al momento della verifica di aver svolto compiutamente il proprio compito insieme agli altri colleghi, per verificare la gestione della nota struttura alberghiera, Tramonto d’oro. Come si legge nella dichiarazione dell’avv. Molinaro, la famosa trappola che sarebbe stata congegnata non è contemplata dalla giustizia europea, che in più di una sentenza ha bacchettato l’operato della magistratura e della polizia giudiziaria ritenendo questa prassi al di fuori delle regole comunitarie.
Altrettanto franco ed esplicito è stato l’interrogatorio di Antonello D’Abundo, accompagnato dall’avv. Stefano Pettorino. D’Abundo ha voluto soprattutto chiarire immediatamente l’aspetto legato al famoso televisore che emerge nell’ordinanza cautelare e che secondo l’accusa avrebbe tentato di spillare al Castiglione. Consegnando nelle mani del giudice lo scontrino che attesta il pagamento del Samsung, la ricevuta della consegna. E che tutto è stato concordato con un impiegato di una nota azienda a livello nazionale che ha una sua rappresentanza nel comune di Forio. Il perché si fosse rivolto al Castiglione, il D’Abundo ha spiegato di averlo incontrato per strada e durante un colloquio avrebbe ricevuto dall’albergatore la disponibilità ad aiutarlo al fine di ottenere un prezzo vantaggioso. E che dopo la promessa il Castiglione si era in qualche modo volatilizzato, cercando di trovare delle giustificazioni.
Gli hanno creduto? La risposta la conosceremo quando dovrà pronunciarsi il gip con l’ordinanza e cosa diranno i pm nel parere.
Per quanto riguarda queste famose vacanze, il D’Abundo ha ricordato di essere un agente di viaggio, titolare della società Re Leone srl Yes Viaggi e di aver avuto rapporti di lavoro con il Castiglione, essendo quest’ultimo titolare di diverse strutture. E senza tanti giri di parole il D’Abundo ha confermato che il maresciallo Ferrandino ha regolarmente pagato le due vacanze, pagando in contanti e versando nelle sue mani le somme. Il pagamento delle vacanze in contanti era stato espressamente richiesto, secondo il D’Abundo, proprio dal Castiglione, mentre il Ferrandino avrebbe richiesto al D’Abundo di effettuare un bonifico bancario. Invece l’albergatore pretese soldi sonanti, perché necessitava una liquidità per pagare i fuori busta ai dipendenti. Somme in nero, in verità. Dopo che D’Abundo aveva versato i soldi al Castiglione, quest’ultimo dopo diversi giorni consegnava a D’Abundo i voucher di viaggio e una sorta di pass che testimonia l’avvenuto pagamento del turista, che all’atto dell’arrivo in albergo mostra alla reception. Ma c’è anche un secondo particolare di questa vicenda. Il D’Abundo non ha mai riferito al Ferrandino che le vacanze erano state prenotate proprio per il tramite di Ciro Castiglione, proprio per evitare che il maresciallo potesse rifiutare la prenotazione per ovvi motivi di opportunità. Il Castiglione utilizzò per le due vacanze un tour operator con il quale intrattiene rapporti per un volume d’affari consistente, che a sua volta poi si rivolse ad altro tour operator.
I magistrati hanno chiesto perché proprio a D’Abundo si fosse rivolto ed il Ferrandino avrebbe risposto che era un agente di viaggio consolidato e che già da tempo molti si erano rivolti a lui, anche appartenenti ad altre forze dell’ordine. Avendo la possibilità di concedere dei buoni sconti per ogni tipo di viaggio, sia in Italia che nel resto del mondo. E secondo quanto ha riferito il D’Abundo, ha prenotato, sempre attraverso il Castiglione, altri clienti che avevano intenzione di passare una vacanza al Valentino Villane di Castellaneta. Facendo espressamente riferimento ad alcuni clienti e più in particolare ad appartenenti ad altre forze di polizia.
Sul famoso incontro avvenuto tra il Castiglione e il Ferrandino, l’albergatore aveva una particolare preoccupazione e riguardava le varie autorizzazioni che erano state rilasciate alle strutture alberghiere sul numero delle persone che avrebbero potuto ospitare. Se le indagini si fossero indirizzate proprio verso questo delicato aspetto, una parte degli alberghi che fanno capo a Ciro Castiglione e alla sua famiglia sarebbero stati chiusi e chissà per quanto tempo. Facendo anche un esempio su un determinato albergo, che ha una potenzialità di ospitare 40-50 ospiti, mentre sistematicamente ne riesce ad infilare oltre le 100 unità.
Secondo i rumors, il D’Abundo avrebbe portato a conoscenza dei magistrati altri particolari significativi sulla condotta del Castiglione in questi ultimi anni. Di come ha realizzato il suo impero, come è cresciuto ed anzi avrebbe spiegato che lo stesso Castiglione in diverse occasioni ha sempre manifestato importanti conoscenze in varie istituzioni e anche in ambito investigativo che di fatto lo proteggevano, che gli evitavano guai con la giustizia.
Una storia che non finisce qui, altri fronti potrebbero aprirsi all’orizzonte, in quanto da queste due dichiarazioni sono emersi altri aspetti che dovrebbero condurre la magistratura ad un approfondimento. Ricordando, infine, che lo stesso D’Abundo è stato continuamente pressato dal Castiglione, desideroso di conoscere come stessero le cose nell’ambito investigativo, proprio in relazione alla costruzione delle camere abusive dei suoi alberghi, in quanto preoccupato che la procura della Repubblica verificasse la conformità edilizia ed urbanistica delle sue strutture.
Non ci vuole mica tanto a procurarsi un preventivo o una ricevuta,sicuramente non sono elementi importanti.
bhe, se li deve tirare fuori il tecnico incaricato dalla procura che ha sequestrato pc e telefono, forse forse…
Un preventivo si può fare tranquillamente non è nessun alibi,come la ricevuta o le foto su puo andare più di una volto allo stesso posto.mica elementi così futili possono provare l’innocenza certa di una persona.
il problema è che dietro questi controlli si viene a creare una rete di favori e di richieste, insomma un terreno favorevole per la corruzione. Più controlli si fanno, più assai sono le probabilità di corruzione.
Poi, già c’erano Asl, Nas, vigili, ecc. Era proprio necessario mettere pure la capitaneria di porto a controllare gli alberghi? I controlli devono essere pochi, mirati e semplici.
Che abbia le ricevute non vuol dire proprio nulla. Non molto tempo fa ci fu un sottoufficiale che si costruì il villone non pagando mai un fornitore e che aveva pure la cazzimma di farsi rilasciare la ricevuta…
Ma il problema è che su quest’isola come dice un vecchi proverbio napoletano pure e pullic tenene a tosse!ma che ci’azzecca sta capitaneria a fare i controlli?!?è stato l’albergatore troppo clemente a non cacciarlo a calci nel culo!ma dove si è visto mai?che la capitaneria fa i controlli solo su quest’isola si sentono queste stronzate e abusi di potere,poi si deve sempre verificare se la zona dell’albergo sia zona del demanio perché se non è zona demaniale la capitaneria non ha nessun a autorità.
Io credo che Lei si debba informare sui compiti delle Capitanerie di Porto. Il personale delle CC.PP. ha la qualifica di polizia Giudiziaria e su delega dell’A.G. può eseguire qualsiasi controllo. Inoltre i controlli sono di natura ambientale quindi anche di iniziativa possono. SI informi meglio.
La guardia costiera ha solo autorità in mare e nei porti,sempre solo nei porti può verificare anche il codice della strada,gli viene attribuita anche la funzione di polizia giudiziaria ma sempre a mare e porti nelle zone costiere ma solo se nella vicinanze non ci sia un commissariato di PS quindi è stato ignorante il titolare dell’albergo a subire questo abuso di potere. In quanto non è assolutamente loro competenza.
Beata Ignoranza…
Allora se sono di natura ambientale ,non sono qulasiasi controlli,poi che c’entra la natura ambientale con l’albergo bisogna vedere che tipologia di controllo è stato effettuato.In ogni caso pure se funzioni di polizia giudiziaria in tanti anni è la prima volta che sento che effettua controlli in alberghi,già è una cosa strana in quanto ho sempre sentito di salvataggi in mare e sinistri in mare.
Ma che possono!!!questi elementi approfittano dell’ignoranza delle persone ma dove si è visto mai la guardia costiera che fa controlli in albergo!con tutte le altre autorità competenti che ci sono! Falli venire a controllare il mio di albergo e vedi come li caccio a calci nel culo
I reati in materia ambientale sono di competenza di tutta la P.G.. Lo ha ribadito anche la Corte di Cassazione (sentenza 1872/91), secondo cui ciascun organo, ove richiesto, non può rifiutare il proprio operato adducendo una carenza di competenza, pena il reato di omissione di atti d’ufficio di cui all’art. 328 c.p..
Inoltre – rispondendo ad Enzo – la Guardia Costiera svolge le FUNZIONI DI POLIZIA GIUDIZIARIA CON COMPETENZA GENERALE NEI PORTI IN CUI NON SIA PRESENTE UN UFFICIO DI PUBBLICA SICUREZZA: ciò non vuol certo significare che abbia competenza limitata alla mera zona portuale.
E l’ignorante sarebbe l’albergatore?
Tutto questo attivismo da parte delle capitanerie a controllare gli alberghi, come avrebbe detto Andreotti, fa fare peccato a pensare male…. Sembra che vogliono mettere le mani in pasta dappertutto.
Come i controlli nelle pescherie, a vedere se il nome è corretto, e se c’è qualche millimetro in meno sulla taglia. Allora giù multe di migliaia di euro…. I controlli in pescheria come su tutte le cose da mangiare, non dovrebbero farli le autorità sanitarie?
Credo che le attività e le competenze di questo corpo devono essere riviste e limitate. Tra l’altro sono tutti molto arroganti, proprio come il signor Anonimo che li difende….
Enzino, per quanto innanzi detto, anche il Corpo Forestale dello Stato potrebbe effettuare controlli in materia ambientale nel Suo albergo…e mi sa che i calci in culo li prenderebbe Lei qualora dovesse opporsi agli stessi!!!
Assolutamente sì! altrimenti non sarebbe specificato “in assenza di un ufficio di pubblica sicurezza,che senso avrebbe specificarlo la giurisprudenza italiana.poi in ogni eventualità potrebbero fare controlli di natura ambientale.
Caro Alessandro come mai la guardia costiera e come dicevi tu,Addirittura il corpo forestale dello Stato non si permettono di fare neanche lontanamente controlli a Napoli e nelle città?! Perché sanno che vengono presi a calci nel culo.
Parecchi commenti tengono a precisare la funzione di polizia giudiziaria forse a questo punto non conoscendo le funzioni della medesima, la polizia giudiziaria semplicemente indaga su reati già commessi quindi è inutile che andate a scrivere:ha funzione di polizia giudiziaria! perché se non c’è un reato in corso la p.g. o meglio dire la guardia costiera non può effettuare nessun controllo.
Inannazitutto tengo a precisare che sono amico di Vanni. …sono un ex sottufficiale che da oltre venti anni è andato via dall’isola per svolgere il proprio lavoro fuori….fermo restando che sono convinto della assoluta innocenza di Vanni. .vorrei chiarire a qualcuno che le competenze della capitaneria di porto sono ben regolate e disciplinate dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti…questa già la dice lunga sulle loro possibilità di agire…se vengono nel suo albergo Sig. Enzino nn credo che lei li prenderebbe a calci nel sedere…anzi..sono sicuro soprattutto se il suo albergo scarica in mare le acque reflue che l’unica persona che verrebbe preso a calci in quel posto sarebbe lei…vista.la serietà dei controlli effettuati dalla sopracitata capitaneria di porto. . Quindi prima di parlare come ha tenuto a sottolineare anonimo…informatevi…
Sig. Enzino mi Sa tanto che Lei è molto poco informato. La Guardia Costiera ha ampia autonomia e credo che i calci nel culo in caso di controllo li prende Lei. Per rispondere alla Sig.ra Flora vorrei aggiungere che quello che fanno i colleghi delle C.P. dovrebbe essere apprezzato perché va a tutela della vostra. PS BEATA IGNORANZA
Da ischitano ringrazio il sig. Villani in merito alle precisazioni che ha dato sulle attività e compiti che può svolgere la guardia costiera.
Il vero problema che ci deve fare riflettere e che un albergatore o detto tale sig. Enzino possa intervenire in un dibattito come questo e possa esternalizzare il suo sdegno in modo arrogante su possibili controlli da parte della guardia costiera.
Caro Albergatore, capisco che le cose in Italia non vanno benissimo, che la pressione fiscale è al 70% ecc. ecc. ma si ricordi che la nostra isola vive di turismo balneare, quindi Lei ha l’obbligo di farsi controllare e dimostrare che il suo albergo non scarica liquami e agenti chimici in mare senza un pretrattamento!!!!!!
Non voglio difendere nessuno,ma l’albergatore dice semplicemente la verità! che possono fare controlli di natura ambientale,è inutile dire che sono disciplinate da ministero delle infrastrutture e dei trasporti che c’entra sulle loro qualità?! Pure un impiegato della motorizzazione dipende dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti e un bidello dal ministero della pubblica istruzione.
Comunque state facendo un casino tutti!per togliersi ogni dubbio al momento di qualche eventuale controllo fatevi assistere da un legale cosi facendo non vi sorge il dubbio di cosa possono non possono controllare ,sarà lo stesso avvocato a ricordare cosa possono o non possono verificare,semplice.
Voglio rispondere a ischitano “nome della persona che ha scritto il commento” che lei dice che le cose non vanno bene in Italia, forse a ischia!e questo mi dispiace in quanto ho una bellissima villa panoramica immersa nel verde,io ho il pienone da prima di Pasqua nei miei due alberghi nel centro storico di Napoli.per gli altri due commenti precedenti il sig anonimo e l’altro signore quando vogliono venire a controllare i miei due alberghi io li chiamo gingilli possono venire tranquillamente a dimenticavo la capitaneria non può in città.
State facendo un casino,è semplicissimo basta che al momento dei controlli si chiama un legale e così il legale stesso a controllare ciò che può o non può verificare la capitaneria.
Inutile continuare a rispondere…
Il mio intervento voleva essere critico verso la catastrofica situazione del sistema fognario di Ischia.
In particolare volto agli albergatori che immettono direttamente negli scarichi fognari acqua termale 60/70°, cloro di piscine e tante altre sostanze.
Immaginate oggi se il depuratore messo a regime con l’utilizzo di batteri con l’afflusso di acqua calda a 70/80°, fanghi e cloro ecc. cosa potrebbe accadrebbe.
Bisogna cominciare una campagna di sensibilizzazione per contribuire a salvaguardare il mare…. altro che referendum sulle trivelle::::::::::::::
Basterebbe un po’ leggersi le norme:
ART. 135 (competenza e giurisdizione) comma 2 del Testo Unico in materia Ambientale (D.lgs. 152/2006):
“Fatto salvo quanto previsto dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, ai fini della sorveglianza e dell’accertamento degli illeciti in violazione delle norme in materia di tutela delle acque dall’inquinamento provvede il Comando carabinieri tutela ambiente (C.C.T.A.); può altresì intervenire il Corpo forestale dello Stato e possono concorrere la Guardia di finanza e la Polizia di Stato. Il Corpo delle capitanerie di porto, Guardia costiera, provvede alla sorveglianza e all’accertamento delle violazioni di cui alla parte terza del presente decreto quando dalle stesse possano derivare danni o situazioni di pericolo per l’ambiente marino e costiero.
ART. 195 (competenze dello Stato) comma 5 del Testo Unico in materia Ambientale (D.lgs. 152/2006):
Fatto salvo quanto previsto dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, ai fini della sorveglianza e dell’accertamento degli illeciti in violazione della normativa in materia di rifiuti nonche’ della repressione dei traffici illeciti e degli smaltimenti illegali dei rifiuti provvedono il Comando carabinieri tutela ambiente (C.C.T.A.) e il Corpo delle Capitanerie di porto; può altresì intervenire il Corpo forestale dello Stato e possono concorrere la Guardia di finanza e la Polizia di Stato.
Io c’è l’ho a secondigliano un albergo se vuole venire la guardia costiera a disposizione! Solo deve venire con l’esercito!!!hahahahaha hahaahaha
Signori mi sa che si stia superando la decenza della intelligenza umana…vi ricordo specie a chi ha scritto…in merito ad un impiegato della motorizzazione. .o in merito al bidello….che la capitaneria di porto è un corpo militare….che porta le stellette…che è soggetto a regole di norma e disciplina….cosa che il bidello e l impiegato della motorizzazione non hanno….LE STELLETTE. …in caso di attività come quella messa in atto per il controllo di infrastrutture e in merito allo smaltimento delle acque…il magistrato si rivolge nn al bidello…nn alla impiegato della motorizzazione…ma agli organi militari preposti per tali controlli ..
Si goda pure Secondigliano ………., noi Ischitani tuteliamo la nostra splendida isola con i suoi pregi e difetti.
Io ho un albergo a Scampia quando vuole venire la capitaneria volentieri! Solo che deve venire con i soldati!. Hahahahahaha
Lo può dire forte di godermi secondigliano,almeno a secondigliamo siamo persone con onore e principi e non conigli cotardi.
Come dice Raffaele Villani, il problema sta proprio nelle STELLETTE.
E’ inconcepibile che nel 2016 l’amministrazione dei porti sia in mano a un corpo militare!
Queste funzioni, anche di controllo devono essere fatte da un’istituzione civile, non militare!
Auguri resti con sua gioia a Secondigliano oltretutto non mi sembra di aver citato persone o cose, Tuttavia Le ricordo che Ischia rappresenta il 17% del PIL Campano, già questo dovrebbe mettere un freno alla discussione!
Gute Nacht!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Le stellette c’è l’ha in testa
A ischitano non si riesce a leggere bene ciò che ha scritto nell’ultimo commento non si riescono a leggere le frasi complete.
A secondigliamo sicuramente non si corrompono per pochi spiccioli ma se lo fanno,lo fanno per milioni di euro.
Povera Italia, e poi restiamo sbalorditi perche non si raggiunge il quorum al referendum. Che popolo mediocre quello Italiano.
Al sig.anonimo purtroppo questi commenti da italiani mediocri come dice lei sono scaturiti dall’indignazione dei cittadini onesti che sono venuti a conoscenza di questa storia triste vergognosa io spero che realmente sia innocente perché se non lo fosse siamo veramente rovinati su quest’isola,lei parla dell’Italia!per un viaggio poi!gli lo avrei offerto io pur di non fa fare questa figura miserabile a la nostra isola,io spero vivamente che sia innocente perché altrimenti sarebbe troppo miserabile come episodio
Le cose che si sentono su quest’isola sono veramente squallide poi parlano della camorra almeno la camorra rischia per miliardi di euro e non per una manciata di fave.e questi elementi dovrebbero stare al servizio dei cittadini onesti che gli pagano gli stipendi con le proprie tasse,pensate un po!
Ma che vergogna!si dovrebbe mettere il cesso in testa invece del cappello!
Ma che schifo!ma non si vergogna nemmeno!dovrebbe camminare per tutto il paesino con il secchio in testa!
Io da donna gli farei una faccia di schiaffi per insegnarlo a campare!
Al sig anonimo non deve scrivere povera Italia ma bensì povera Ischia!